Pubblicato il 26 Febbraio 2023 da Veronica Baker
Tasselli di un mosaico che disegnano un quadro incontrovertibile.
Un quadro incontrovertibile

Perchè spingere così tanto sul credito, se non per far girare l’industria ?
Se è vero che ci sono speculazioni e bolle finanziarie, è anche vero che il fondamento è una crisi dei consumi non più gestibile.
Più gente c’è, più si consuma.
Maggiormente si consuma, più si produce.
Maggiormente si produce, più si consumano risorse energetiche e materiali che si apprezzano incrementalmente a ritmi sincronici della produzione.
Questo apprezzamento è in parte ammortizzato dall’adeguamento dei prezzi al consumo, in parte dall’abbassamento dei salari.
Il risultato finale è che non c’è la possibilità di assorbimento della produzione.
Non perchè non ci sia a chi venderlo.
Alla sostituzione meccanizzata della forza lavoro è infatti mancato un dispositivo economico che permettesse l’assorbimento produttivo su vasta scala.
Da decenni l’introduzione dei processi di automazione ed informatici e le tecnologie in generale falcidiano posti di lavoro.
E sin dagli anni ’90 studi legati alla “New Economy” rilevavano un rapporto di depauperamento sia posizionale che d’impiego da 1 a 8 nel corso dei decenni successivi.
Eppure era persino ovvio.
Se una persona non lavora, con cosa compra cosa ?
Con il credito al consumo ?
E con che garanzie ?
L’ottimismo ?
Tasselli di un mosaico che disegnano un quadro incontrovertibile.