Pubblicato il 18 Aprile 2023 da Veronica Baker
Appena si entra nel virtuale tutto si capovolge.
Un mondo capovolto
Il virtuale ha definitivamente modificato la scala dei valori che vengono attribuiti a tutto quello che viene ritenuto come “privato”.
Fuori dal virtuale la gente non ha grossi problemi a dire il nome, l’età, oppure a raccontare dove trascorre solitamente le vacanze.
La riservatezza c’è, giustamente, nel raccontare la propria intimità e gli aspetti più personali della propria vita familiare, sentimentale o sessuale.
Ma appena si entra nel virtuale tutto si capovolge.
Allora si descrivono nei minimi particolari i propri vizi, le proprie scopate, le beghe familiari, i problemi psicologici, i dubbi, le speranze, i sogni, e tutta una serie di notizie che, nel reale, chiunque eviterebbe di esporre.
Nel virtuale cose normalissime come il nome, l’età, e dove si va in vacanza, restano spesso un mistero.
E se viene mostrato il proprio corpo, spesso senza veli, il volto diventa la parte più privata, riservata solo a pochi intimi.