Tremonti, le solite barzellette

Pubblicato il 23 Maggio 2008 da Veronica Baker


Tremonti, le solite barzellette

[…]La rinegoziazione comporterà la riduzione dell’importo della rata a cominciare da quelle che scadranno dopo 90 giorni dalla data di rinegoziazione.

La nuova rata si calcola applicando all’importo originario del mutuo il tasso di interesse contrattuale medio del 2006.

La differenza tra l’importo della rata dovuta secondo il piano di ammortamento originariamente previsto e quello risultante dall’atto di rinegoziazione è addebitata su di un conto di finanziamento accessorio regolato al tasso Irs a dieci anni, riferito alla data di rinegoziazione, maggiorato di uno spread dello 0,50 (dunque tasso fisso).
Il mutuo diventa a rata fissa, di importo medio analogo a quello pagato nel 2006.
Ma attenzione: l’Abi spiega che “la durata resta inizialmente invariata e il suo eventuale allungamento dipenderà dall’andamento dei tassi di interesse”.
Se dalla rinegoziazione alla scadenza i tassi di interesse sono mediamente saliti o non sufficientemente diminuiti, la durata del mutuo verrà automaticamente estesa, sempre a rata fissa, per il periodo sufficiente a rimborsare l’eventuale finanziamento accessorio[…]

Il meccanismo escogitato è diabolico e difficilmente comprensibile ai più : la differenza tra la rata dovuta e quella pagata finisce su un conto a cui viene applicato mezzo punto piu’ il tasso IRS (interest rate swap).

ABI

Questa cosa è peggio dei mutui spazzatura di tipo subprime, la durata del mutuo resta fissa salvo accumulare un debito sul conto accessorio.

Siccome molto probabilmente si sta andando verso un’epoca di tassi alti (anche se c’è chi la pensa diversamente, come Merryl Lynch che vede tassi americani all’1% entro il 2009)  le conseguenze saranno disastrose : il malcapitato alla scadenza del mutuo si accorgerà di avere un’altro mutuo da pagare.

Tremonti, le solite barzellette

Se si voleva veramente mettere in sicurezza la situazione finanziaria di tante famiglie si obbligava le banche ad una rinegoziazione a tasso fisso con una qualche agevolazione.

Oltretutto il meccanismo è pericoloso anche per le banche, di fatto, in questo modo le banche si stanno impegnando a finanziare illimitatamente e senza garanzie i sottoscrittori dei mutui, altro che mutui spazzatura.

understanding the sub prime crisis 2007 to 20081

Esempio pratico :

  • Mutuo a tasso variabile : 1500 € al mese
  • La  rata del 2006 : 1300€
  • La differenza di 200 euro diventa un “fido” in un conto separato su cui paghi un tasso a 10 anni IRS più lo 0.5%
  • Spese dell nuovo conto addizionale : il tasso a 10 anni IRS è oggi al 4.67% per cui pagherai un 5.17% su questo importo. Quindi anzichè pagare un 5.8% su 1700€ come adesso per 20 anni paghi un 5.8% su 1.300€  e un 5.27% su altri 200€
  • Ma dato però che li devi rimborsare si allunga di altri 2 o 3 anni il mutuo per cui su questa cifra pagherai per 22 o 23 anni un 5.17% o meglio un IRS più 0.5% (l’IRS non è fisso) più eventuali spese di questo conto.

In pratica l’importo viene dilazionato nel tempo, paghi alla fine lo stesso importo totale cumulato in termini di interessi composti, ma su un periodo di tempo più lungo, che non è mica quello che aveva detto prima delle elezioni e dopo con il suo : “paghino le banche” sulle prime pagine dei giornali.

Le banche inoltre non cancelleranno la garanzia ipotecaria sino all’estinzione completa del debito, anche di quello “accessorio”.

La malafede di Tremonti è evidente dal fatto di aver inventato un meccanismo talmente complicato che nessuno capirà e nell’avere spostato in avanti il pagamento del mutuo giocando sul fatto che se fai pagare alla fine la gente lo nota meno.

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In merito al maggior o minor costo complessivo per il cliente, dipenderà tutto dalla durata finale del mutuo :

  • Se la vita residua del mutuo a seguito della rinegoziazione dovesse rimanere inalterata :  il cliente  pagherà più o meno lo stesso ammontare complessivo di interessi.
  • Se la vita residua dovesse invece allungarsi : il cliente pagherà un ammontare complessivo di interessi superiore a causa del maggior periodo di ammortamento.

Nel primo caso comunque l’ammontare complessivo degli interessi non sarà proprio uguale a quello del mutuo originario perchè di fatto, a seguito della rinegoziazione, sul mutuo opereranno sia il vecchio spread inizialmente previsto (che interesserà la rata costante), sia il nuovo spread che caratterizzerà invece il conto corrente.

mutui cresce tasso fisso

E’ vero che la rata si ammorbidisce, ma non ha affatto detto, naturalmente, che la durata del mutuo può anche raddoppiare.

Inoltre ha affermato che se i tassi scenderanno i possessori di un mutuo accumuleranno…un credito ?

Rotfl, meglio che a Zelig.
Che dire, sempre e solo le solite barzellette.


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