Pubblicato il 8 Marzo 2023 da Veronica Baker
Un anno è passato.
Nulla è cambiato, anzi, la situazione è pure notevolmente peggiorata in soli 365 giorni.
Tematiche non banali
Così leggevo l’anno scorso :
Alcuni studenti di Padova si sono presentati stamani a scuola vestiti con gonne e con lo smalto alle unghie, per mettere in luce la giornata dell’8 marzo.
L’8 marzo non è un giornata di festa né una banale celebrazione delle donne.
“Non può più essere il giorno delle mimose e basta ma si deve parlare di temi legati alla condizione delle donne e in generale di transfemminismo, come il gender pay gap, la medicina di genere, il sex work, la stereotipizzazione dei corpi e tanto altro.
La narrazione che solitamente viene fatta delle donne è di figure pure, caste, controllate e belle, sempre belle.
Oggi vogliamo dire che questa non è la realtà, ma sono solo canoni sociali che corrispondono ad una visione tradizionalmente cattolica ed eteronormata”.Fonte : Italiaoggi
Dichiarazioni condivisbili, certo.
Il problema è che la estrema banalizzazione di questi temi, causata da quell’abominio chiamato WEF, sta distruggendo anni ed anni di conquiste faticosamente ottenute.
Non si può e non si deve in nessuna maniera ridurre delle problematiche così serie ad una fredda imposizione di leggi forzate.
Il risultato finale è infatti un nuovo, ennesimo muro contro muro.
Questo mio blog tratta da sempre (fra gli altri) proprio questi cosiddetti temi “non banali”.
Ma per capire a fondo le delicate tematiche citate – senza cadere in un’insipida e sciatta retorica – occorre vedere (od avere visto) l’erba dalla parte delle radici.
E non ridurre tutto ad una carnevalata come quella degli studenti veneti, ovviamente condizionati dai loro “docenti”.
E forse su certe tematiche l’opulento, ricco, colto Occidente dovrebbe prendere in questo caso lezioni dai paesi del cosidetto Terzo e Quarto mondo.