Pubblicato il 17 Maggio 2012 da Veronica Baker
Siamo un popolo di serie B
Mi sono veramente stufata di sentire parlare gente che non ha mai capito nulla di economia di dissertare in modo pseudo/forbito di ritorno alla lira come panacea di tutti i mali.
Tutti fanno programmi di ritorno alla lira, di rigore e dei professori come esempio : basta un controllo sui prezzi, un taglio alla spesa ed altre amenità simili.
Addirittura si prende l’Argentina come esempio di crescita da dopo il default, ma ci si rende conto delle corbellerie che si sentono dire ?
Ma solamente io mi ricordo come si viveva con la lira e quanto valeva un ghiacciolo quando avevo 6 anni, quando ne avevo 12, e quando ne avevo 20.
Un ghiacciolo, cioè ghiaccio con un po’ di succo di frutta.
Inflazione perenne a doppia cifra.
Il problema non è solo l’€ (concepito malissimo sin dall’inizio come progetto e con delle clausole truffaldine di cui nessuno ha mai parlato fino a poco tempo fa), ma l’italiano medio che rimpiange di tornare uno dei PIGS.
Ma purtroppo l’italiano medio, nei confronti dei popoli mittel-europei (e non solo) è mediamente un europeo di serie B, come tutti i mediterranei.
Siamo una barzelletta, basta leggere un nostro giornale o guardare un nostro telegiornale.
Spiace dirlo da italiana, ma lo penso per davvero : l’eticità, il rispetto per l’altrui persona, i diritti sociali che esistono nella maggioranza degli altri paesi noi ce li scorderemo sempre.
Ci considerano – ed a ragione – di serie B.
Questa profonda crisi è dovuta non solo all’incapacità delle aziende italiane di competere con quelle tedesche, ma soprattutto al tessuto sociale di raccomandazioni e non meritocratico che ha fatto dell’Italia un paese di baristi, albergatori e raccomandati di ogni genere, dove le persone valide ed oneste devono scappare perchè sono sempre e comunque chiuse dai soliti noti e da una mentalità chiusa e bigotta che non permette alle individualità di emergere.
Io mi ricordo e soprattutto so come sono gli italiani da sempre, e non solo da ora.
Se dovessi votare in Europa (in Italia sono più di 10 anni che mi rifiuto di andare ed ho gettato il certificato nel bidone della spazzatura) non voterei MAI e poi MAI per un italiano, chiunque sia, vecchio o nuovo, giovane od anziano.
E sentire questi economisti da quattro soldi (strapagati e che affittano pure sale per attirare gonzi )che pensano che le cose in Ita(g)lia si risolvano facilmente solo cambiando moneta mi fa solo ridere , anche se ci sarebbe da piangere.
Parliamoci chiaro : gli italiani (che abitano in Ita(g)lia) sono nella stragrande maggioranza un branco di raccomandati, assenteisti; un popolo senza educazione, ordine, disciplina, tutto sole e mandolino.
E dare le colpe solo ai politici (da prendere a calci nel sedere) è riduttivo, perchè sono sempre lo specchio del paese intero.
Si dovrebbe innanzitutto migliorare noi stessi, non chiedere sempre e solo aiuti agli altri, ma procedere tutti insieme con sacrifici e collaborare, non essere l’uno contro l’altro invidiosi del vicino, solidali a parole ma poi campanilisti all’eccesso.
Ma non succederà mai.
Capito perchè noi italiani saremo sempre considerati un popolo di serie B, degni di essere schiavizzati senza pietà dai popoli virtuosi ?