Sbatti il mostro in prima pagina

Pubblicato il 14 Febbraio 2008 da Veronica Baker


Sbatti il mostro in prima pagina

Bene, a quanto pare sono ricominciati i processi sommari in stile santissima inquisizione.

Sbatti il mostro in prima pagina

La colpa ?
Essere stati preceduti nella registrazione di un dominio .com da parte di un’altra persona.

Che magari avrà dei precedenti non proprio edificanti, che magari non sarà simpatica a molti, ma che questa volta ha agito nei pieni diritti della legge.

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Una richiesta pubblica su di un newsgroup (da parte della madre dell’interessato, ma non aveva anche alle spalle uno sbandieratissimo management), con dei toni e delle parole piuttosto discutibili, del tipo :

[….]”Lei ha preso qualche cosa che appartiene (?) a mio figlio (strano concetto del verbo appartenere)

[…]”Cosa vuole da noi ? Soldi ? (detto così in un newsgroup, quindi pubblicamente, credo sia altamente offensivo indipendentemente dalla ragione o meno sull’argomento)

[….] Vuole continuare a nascondersi dietro il suo silenzio ? (a me pare che un atteggiamento del genere sia piuttosto offensivo, e se i toni utilizzati in privato sono stati questi, non mi sorprende affatto che non abbiano ricevuto risposta)

[…]Ho notato che lei ha registrato il dominio .com La quale moralmente e legalmente appartiene a mio figlio […] (non credo che nella registrazione dei domini si possa parlare di appartenenza morale e legale, soprattutto in caso  di omonimia e di appartenenza a personaggi che, di fatto, allo stato attuale non sono così popolari o noti fra la gente comune)

Chi ha registrato quel dominio non ha violato alcuna regola o legge italiana, che esiste al massimo per i domini .it, ma non certo per quelli .com.

Naturalmente tutto questo non significa mica che io condivida la scelta di colui che ha registrato quel dominio, tutt’altro.
Ma non ha violato nessuna legge, come invece si vuole cercare di inculcare nella mente dei lettori .

E tutto il tono della lettera (anzi delle due lettere) pubblicate sul newsgroup è arrogante, presuntuoso, al limite della maleducazione.

Così come trovo davvero poco edificante il fatto che la federazione italiana stia, apparentemente indirettamente, ma nei fatti partecipando assai direttamente, paventando il fantasma di possibili azioni legali nei confronti di colui che ha registrato il dominio.

Non è la prima volta che vedo situazioni di questo genere.

Però, attenzione, non sarebbe nemmeno la prima volta che l’organismo che dovrà decidere sulla questione prenderà una decisione completamente diversa da quello che si aspettano sia la maggioranza, sia le istituzioni che appoggiano chi fa tale richiesta.


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