Quando lo stato uccide le aziende

Pubblicato il 6 Marzo 2012 da Veronica Baker


Quando lo stato uccide le aziende

Una storia emblematica.

Mectex : un’azienda di Erba finita sulle soglie della bancarotta soprattutto a causa di un credito, non pagato, di due milioni di € (il 25% del suo ex-fatturato) con il Ministero della Difesa.

Ma la Mectex ha cercato di fare in Italia quello che centinaia di aziende di successo fanno in altri stati, ma non in Ita(g)lia, dove il merito è una colpa e la mediocrità un pregio.

E’ vero che si è indebitata con le banche per investire in innovazioni di processo e di prodotto, ma i risultati sono arrivati, e come se sono arrivati : con i brevetti su tessuti innovativi, uno dei quali, trasformato in costume da gare, ha permesso a Federica Pellegrini di vincere l’oro olimpico e stabilire un incredibile record del mondo.

Quando lo stato uccide le aziende

Purtroppo la dirigenza della Mectex ha compiuto due errori finanziari fondamentali che ai tempi odierni sono un peccato mortale.

In primo luogo non ha ponderato bene gli effetti del credit crunch e si è trovata esposta nel momento in cui la sua banca (Banca Intesa, quale esponente del governo vi ricorda ? Certo, proprio lui, il ministro dello sviluppo economico) ha stretto i cordoni della borsa.

In secondo luogo si è fidata dello Stato (mai fidarsi della più grande associazione a delinquere nazionale) accettando una commessa milionaria pari ad oltre il 25% del proprio fatturato.

Inutile dire che la merce consegnata, ovvero il tessuto per confezionare alcune uniformi “speciali” e tende da campo per i nostri soldati impegnati nelle diverse missioni umanitarie di cui tanto ci si vanta nei mass-media, non è mai stata pagata.

Risultato finale : la Mectex è passata da 180 a 18 dipendenti, è sull’orlo della bancarotta e gli stessi appartenenti alle sigle sindacali presenti in azienda (RSU) ammettono che se quella commessa fosse stata pagata ora non si starebbe a parlare di crisi aziendale.

Peraltro sono le banche stesse a certificare quanto sia cialtrone e criminale lo Stato italiano :

Citando ad esempio da Blogo Lavoro

 In una situazione normale, o in un altro paese, infatti basterebbe la fattura non ancora pagata dal Ministero della Difesa per ottenere un credito bancario a interesse ridotto e risanare la situazione.

Ma in Italia non funziona così, non ci sono organi di controllo, ognuno agisce per il suo personale interesse senza capire che è l’interesse comune a dover essere tutelato, perché è solo quello che fa crescere.

Intanto imprenditori come i Fassi della Mectex si vedono portar via tutto, dai beni dell’azienda a quelli personali, solo per aver fatto innovazione, ricerca…

Naturalmente , la logica perversa impazza : le banche non si fidano dello Stato (che però le sostiene finanziariamente in un mutuo schema di Ponzi), di conseguenza non concedono prestiti alle aziende in difficoltà che devono ricevere crediti proprio da parte dello Stato.

Ora lo capite perché penso – anzi ne sono certa – che l’Italia sia un paese inemendabile e destinato in breve tempo alla bancarotta ?

In questo frangente, personalmente ho scelto non solo di non crescere, ma di ridimensionarmi fortemente tirando di fatto i remi in barca sempre di più, riducendo all’osso qualsiasi tipo di investimento.

Situazioni come queste sono la spia di una situazione catastrofica dei conti pubblici, ben oltre quella ufficiale.

E pensare che c’è ancora gente che crede ancora nella filastrocca dell’evasione ripetuta incessantemente, o fanno le marcette al seguito di sindacati parassiti concentrati esclusivamente alla loro sopravvivenza.

Non serve alcuna rivoluzione, ormai rimane solo la fuga.

Fonti :  Blogo Lavoro 


44


Translate »
You cannot copy content of this page