Prohibido amar

Pubblicato il 11 Febbraio 2023 da Veronica Baker

Nell’atrio dell’hotel incontrai una ragazza affascinante e la riconobbi per averla vista al torneo.
“Questa sera vorrei incontrare Tal“, mi disse.

“Non è possibile : tra poco ha una riunione con Simonov.”
“Ah, Simonov ! Lo conosco. Gli dica che stasera ho bisogno di vedere Tal ed il problema è risolto.”

“No, se ti incontri con Tal l’ambasciata non deve saperlo.”
“Ma perchè ? In fondo la mia amica ed io siamo comuniste, siamo dalla vostra parte !”

A questa domanda esitai : già perchè mai ?
“Vedi, i sovietici hanno regole di comportamento speciali e non possono fare questo all’estero…”

“Ma se Spasskij era qui l’anno scorso ed ha incontrato delle ragazze !”
“E’ per questo che quest’anno non c’è.”

“Come sarebbe ?”, esclamò indignata. “E’ vietato amare ?”
Già, “prohibido amar”…In Unione Sovietica molte cose erano “prohibidas”…

Viktor Korčnoj – Autobiografia in bianco e nero (2005)”


Prohibido amar

Prohibido amar
Viktor Korčnoj nel 1976…

“Viktor il terribile” ai tempi era il mio preferito.

Non condividevo il suo esasperato agonismo ai limiti del parossismo.
Probabilmente questo suo difetto gli ha precluso la conquista del Campionato del mondo assoluto.

Di cui però è stato finalista in ben due occasioni, anzi tre, dato che nel 1975 il match mondiale contro Robert Fischer non si svolse a cause delle ottuse richieste dell’americano.

Ma era soprattutto un dissidente.

Fuggito nel 1976 dall’ex Unione Sovietica che per rappresaglia lo aveva privato della cittadinanza (oltre ad avere trattenuto la moglie e soprattutto incarcerato per due anni e mezzo il figlio).

Da allora aveva dovuto combattere praticamente da solo contro l’imponente apparato sovietico (KGB compreso, ovviamente) che sosteneva apertamente Anatolij Karpov, esponente di spicco del Partito Comunista.

Inoltre aveva un gioco aggressivo votato all’attacco, ai sacrifici e si trovava a suo agio nelle posizioni involute.

Non potevo non innamorarmi del suo stile di gioco.

L’episodio in questione – raccontato nella sua autobiografia – si riferisce ad un dialogo avvenuto a l’Avana alla fine di un turno di gioco dell’importante torneo internazionale che si svolse qui nel 1963.

Sintomatico di un certo modo di pensare di stampo vetero-comunista che non è mai cambiato nel corso degli anni e che coscientemente mira alla distruzione totale di tutte le passioni e di tutto che riguarda l’umanità.
A partire dal sentimento più puro e più bello che possiamo provare : l’amore.

Del resto il pensiero “sinistro” è piuttosto ovvio da comprendere.
Una volta che si accettano presupposti come il materialismo (l’esclusione delle motivazioni ideali dall’agire umano) ed il razionalismo (la negazione del sentimento e dei vari valori morali quali motivazioni valide) rimane esclusivamente un agire umano portato all’estremo, razionale, spietato.

Non dobbiamo quindi stupirci dell’ottuso pensiero – al limite della ben nota Inquisizione – dei comunisti.
I “sinistri” di fatto hanno semplicemente sostituito Dio con la parola Stato.

Ed ecco perchè la stragrande maggioranza dei comunisti doc (soprattutto quelli “duri e puri”) sono intolleranti nei confronti delle minoranze, dei bigotti completamente asessuati incapaci di provare qualsiasi tipo di piacere, della gente algida, vuota, fredda, che non prova alcuna emozione.

Non li ho mai potuti sopportare in vita mia.
Ovviamente a loro volta non hanno mai sopportato me ed il mio modo di essere e di vivere.

Falsi opposti (ancora una volta)

Purtroppo per molti anni un gran numero di creduloni ha pensato esattamente il contrario, sulla base delle loro favolette imparate a memoria a pappagallo e divulgate come un Vangelo ai loro proseliti.
Ma nella realtà, anche in questo caso si è sempre trattato di un falso dualismo.

Perchè in realtà entrambe le ideologie hanno lo stesso fine.
La distruzione della capacità di ragionare, l’annientamento di ogni pensiero spirituale veramente profondo e la creazione dello stesso modello di società.

Miseria, ignoranza, elemosina, umiliazione e compiacimento.
Un mondo alto ed irraggiungibile ed una massa di miserabili.

Una distesa di poveri dannati ed una cupola di ricchi che ogni tanto dispenserà loro qualche briciola del loro succulento pranzo.

Make love not war

Qualsiasi pensiero di unità, di amore e di pace può (anzi deve) bloccare in modo inesorabile la loro ascesa.
Secondo costoro, l’amore dovrebbe essere sostituito dall’egocentrismo e dal materialismo.

Che può manifestarsi in diversi modi.

Ad esempio un nuovo estremismo religioso.
Od un militarismo di matrice nazista.

Promuovendo l’idea che la guerra sia un bene.
L’amore è l’opposto di tutto questo, naturalmente.

Il loro scopo è creare esclusivamente caos, violenza, guerra, morte e distruzione.
Ed a loro dà proprio fastidio sentire parlare di sentimento, amore, erotismo, ed in generale di tutto ciò che riguarda le passioni umane.

Non leggiamo e scriviamo poesie perché è carino.
Noi leggiamo e scriviamo poesie perché siamo membri della razza umana.
E la razza umana è piena di passione.

Medicina, legge, economia, ingegneria sono nobili professioni, necessarie al nostro sostentamento.
Ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l’amore, sono queste le cose che ci tengono in vita.

Prohibido amar
Aleksandr Roshal intervistò sia lui che me, facendoci le stesse domande…

Ai “sinistri” ovviamente questo non piace.
Dove passano loro, inevitabilmente un degrado artistico e culturale inesorabilmente avanza.

Il risultato è ancora più evidente quando analizziamo tutto ciò che è prodotto della spiritualità del nostro essere, quindi la musica, la pittura, il cinema.
Tutto ciò che è arte.

Il degrado artistico e culturale è evidente a chiunque voglia vederlo.
In passato ascoltando musica o guardando dei film si percepiva una voglia di cambiamento reale.

Oggi di tutto questo non c’è nulla.
Stiamo assistendo ad un disfacimento e contemporaneamente ad un soffocamento della società.

D’altra parte basta vedere ad esempio cosa è successo negli ultimi 30 anni a Parigi.
Nel video che presenterò (1987, davvero un anno favoloso) dei Depeche Mode c’è tutta l’essenza e la spiritualità della Parigi di allora.
Dubito che un qualsiasi comunista possa capirne il significato, così come anche le parole del testo.

Oggi cosa è rimasto di tutto questo a Parigi (ma non solo) ?
Nulla.

Ma d’altra parte, tornando sempre alla autobiografia di Viktor Korčnoj, il loro livello culturale è sempre stato il seguente :

Aleksandr Roshal intervistò sia lui che me, facendoci le stesse domande cui davamo risposte molto brevi.
Io dissi che il mio scrittore preferito era O.Henry, Karpov disse Lermontov.

Il mio film preferito era Le notti di Cabiria di Fellini, il suo La liberazione, un film sovietico sulla guerra contro la Germania.

Ma forse era davvero questo il suo livello culturale ?”

Sì, il livello culturale dei cosiddetti “comunisti”, esponenti della “classe operaia” egualitaria, è davvero sempre stato questo…



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