Pubblicato il 16 Luglio 2021 da Veronica Baker
Il sesso non prospera nella monotonia.
Senza sentimento, invenzioni, stati d’animo non ci sono sorprese a letto.Il sesso deve essere innaffiato di lacrime, di risate, di parole, di promesse, di scenate, di gelosia, di tutte le spezie della paura, di viaggi all’estero, di facce nuove, di romanzi, di racconti, di sogni, di fantasia, di musica, di danza, di oppio, di vino.
Ossido di grafene e disfunzione erettile

Nel 1954 lo psicologo Abraham Maslow propose un modello motivazionale dello sviluppo umano basato su una gerarchia di necessità primarie nella vita di un individuo.
Il concetto fondamentale alla base del suo modello era che soddisfare le necessità più elementari (quelle necessarie alla sopravvivenza) è una condizione necessaria (ma non sufficiente) per fare emergere quelli “superiori”.
Le necessità primarie, una volta che sono raggiunte, tendono a non ripresentarsi.
Mentre quelle sociali e relazionali via via rinascono con sempre più nuovi e più ambiziosi obiettivi da raggiungere.
Ecco perchè la frustrazione e la insoddisfazione (sia sul lavoro che nella vita pubblica e privata) sono fenomeni molto diffusi che possono essere causati dalla mancata realizzazione delle proprie potenzialità.
Naturalmente sappiamo benissimo anche che tutto ciò che stiamo vivendo nell’ultimo anno e mezzo mira proprio a distruggere la nostra dignità umana.
Ed ecco perchè non deve affatto colpire l’attacco che questa elite criminale sta compiendo nei confronti di una normale vita sessuale e di intimità.
Non è altro che la cancellazione della forma di interazione più basica che esista.
Che va a minare la forza vitale dell’universo.
L’amore.
E’ stata scoperta ancora un’altra cosa importante.
Beh, è qualcosa di più legato allo zinco che ad altro.
Si tratta di un legame tra lo zinco e la disfunzione erettile.
Sta succedendo molto di più di quanto la gente pensi.
È un argomento controverso e piuttosto imbarazzante per molti uomini.
Ma molti stanno confessando che dopo aver preso il vaccino, sono diventati impotenti.
Soffrono di disfunzione erettile.
In poche parole, hanno difficoltà a mantenere l’erezione.
E quello che vediamo in questo studio è che lo zinco è legato a questo.
Cioè…una carenza di zinco provoca disfunzione erettile.
Ci sono diversi studi su questo e li guarderemo ora.
Lo zinco è un elemento metallico in tracce che si trova naturalmente nel suolo, in alcune verdure e nella carne.
Tuttavia, quando i livelli di zinco scendono al di sotto della soglia minima raccomandata, iniziano i problemi.
Come ad esempio la mancanza di appetito.
Ma uno dei problemi che causa è anche la disfunzione erettile.
Ricordate che lo zinco mantiene livelli ottimali di glutatione.
Inoltre il cosiddetto “virus” ha un impatto sulla disfunzione erettile ?
Si’, è vero, ha un impatto anche sulla disfunzione erettile, perché in effetti è così.
E ci sono diverse ragioni per il peggioramento di questa patologia che colpisce in misura maggiore o minore il 50% degli uomini sopra i 50 anni.
Quello che è importante notare è che quando i livelli di glutatione sono bassi e quando non c’è degradazione dell’ossido di grafene, il livello di zinco nelle persone che sono “vaccinate” (cioè coloro che hanno assorbito grandi quantità di ossido di grafene e quindi soffrono di ” COVID”) scende.
Quindi, se c’è carenza di zinco, come abbiamo visto nell’articolo precedente, è probabile che si possa soffrire pure di una disfunzione erettile.
E questo spiegherebbe anche la ragione per cui il cosiddetto COVID che si sa perché e soprattutto come può essere provocato – intossicazione da grafene – e poi si genera la disfunzione erettile.
Inoltre, è un problema vascolare.
E’ un problema sia vascolare che neurologico.
Naturalmente se qualcosa non funziona bene nella tua testa o nei vasi sanguigni, può causarti problemi ben precisi.
Può anche influenzare il tuo desiderio sessuale.
Una persona che soffre di COVID persistente (cioè che è intossicata da ossido di grafene che non riesce a smaltire), è una persona con una salute molto cagionevole.
Un individuo che non riposa, per esempio, ha una funzione riproduttiva compromessa.
La piramide di Maslow mostra esattamente quali funzioni vitali sono indispensabili e quali no.
E una di quelle indispensabili è proprio quella riproduttiva.
Ma prima occorre mangiare e dormire.
Cioè, quelle sono la serie di funzioni che sono fondamentali e che sono quelle in cui l’organismo si dedica interamente quando si tratta di “vivere”.
Queste sono quelle indispensabili.
Le altre, se si è in buona salute, funzionano.
Altrimenti non funzionano, perché tutto l’organismo deve preservare il nostro corpo umano in modo tale che possa conservarsi (il cosiddetto “istinto di sopravvivenza”).

Se una persona ha una salute molto cagionevole, questo si ripercuoterà direttamente alla funzione riproduttiva ed all’intimità.
Basta recuperare la salute per fare ripartire questa necessità.
Può essere causato anche da una mancanza di zinco, una mancanza di forza, di energia o di vitalità.
Può essere perché neurologicamente la testa non funziona più bene e non c’è più nemmeno il desiderio o la voglia di stimolazione.
In altre parole, mancanza di appetito sessuale.
Questo può avere molte origini e certamente, non tutti i casi hanno la stessa origine.
Comunque, abbiamo già visto che tutti gli agenti riducenti funzionano bene : melatonina, zinco, vitamina D, glutatione.
Sono proteine che hanno bisogno di qualche elemento metallico per funzionare, ed uno di quegli enzimi che portano alla fabbricazione del glutatione dipende dallo zinco.
È quasi certamente la ipotesi corretta.
Se manca lo zinco, gli enzimi che sintetizzano il glutatione sono compromessi, perché non possono funzionare correttamente e si verifica una carenza di glutatione.
Se c’è una mancanza di zinco, ci sarà una mancanza di glutatione.
Se non è per questa via d’azione, ce n’è un’altra.
Può essere che, forse, lo zinco abbia un effetto diretto sul grafene.
Non sappiamo ancora se ha un effetto diretto, non mediato da metalloproteine, ma diretto.
Od entrambe le vie.
Forse il più importante non è quello mediato dalle proteine che sintetizzano il glutatione.
Ma è un effetto diretto perché lo studio che un certo Raoul ha realizzato in Francia descrive che ha somministrato lo zinco direttamente ai suoi pazienti come se fosse un antidoto, somministrandolo in quantità che non corrispondono ad un integratore alimentare, ma come un vero e proprio antidoto.