Neom la nuova Babilonia ?

Pubblicato il 18 Novembre 2021 da Veronica Baker

Gli Anunnaki ricreeranno la loro antica civiltà tecnologica ?

Veronica Baker


Neom la nuova Babilonia ?

Neom, la città futuristica da 500 miliardi di dollari con nuvole artificiali, robot, sorveglianza AI e persino una luna (ovviamente artificiale).
La pietra angolare di Saudi Vision 2030.


Neom la nuova Babilonia


Neom, annunciata alla Future Investment Initiative di Riyadh nel 2017 come la Silicon Valley araba, secondo i suoi progettisti dovrebbe diventare la città “intelligente” concepita come il più ambizioso progetto urbano sul pianeta Terra : non ci saranno strade, né auto, né emissioni di carbonio, ma taxi volanti per andare al lavoro.

Robot maggiordomi puliranno le case, e la sabbia fine della spiaggia del deserto brillerà al chiaro di luna artificiale.


Neom la nuova Babilonia


Neom (definita pomposamente negli slogan come “un posto per i sognatori del mondo“) sarà una città dove il denaro non esiste.
Ci saranno più robot che umani, l’energia verrà dai pannelli solari, non ci saranno strade sporche.
Non esisteranno armi, non ci saranno ingorghi od auto a benzina, nè mendicanti per le strade.

Un paradiso terrestre di milionari che vivono felici in una bolla futuristica.

Ma questo è solo uno slogan per gli investitori.

“È una terra per persone libere e senza stress.
Una startup delle dimensioni di uno stato.
La nuova era del progresso umano”.

Nel 2018, l’architetto britannico Norman Foster, che sedeva nel consiglio di amministrazione di Neom, si è temporaneamente ritirato dal progetto dopo l’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi.

Jamal Ahmad Khashoggi è stato un giornalista saudita, dissidente, autore, editorialista del Washington Post, nonché direttore generale e caporedattore di Al-Arab News Channel, assassinato nel consolato saudita di Istanbul il 2 ottobre 2018 da agenti del governo saudita, presumibilmente su ordine del principe ereditario Mohammed bin Salman.

Neom ha come budget iniziale un investimento di 500 miliardi di dollari, ed è appunto una idea del principe ereditario Mohammed Bin Salman, che sta cercando di portare l’Arabia Saudita “ad un nuovo livello dove sia possibile diversificare l’economia e ridurre la dipendenza dal petrolio“.


Neom la nuova Babilonia


Anche se sotto mandato saudita, la città è destinata ad essere indipendente, uno status molto ambito negli ultimi tempi.

In poche parole, Neom avrà le proprie leggi e la propria tassazione, con l’obiettivo di attirare gli investitori internazionali, che avranno anche il potere di fissare tali leggi.

Secondo i progettisti, la città avrà :

Taxi volanti : “la guida deve essere un piacere piuttosto che una necessità“.
Una gigantesca luna artificiale che illuminerà la città ogni notte.

Una tecnologia di cloud seeding, per generare pioggia artificiale “al fine di moderare le alte temperature della regione“.

Un sistema di sorveglianza avanzato : telecamere dotate di intelligenza artificiale e riconoscimento facciale, droni e persino microfoni installati in ogni angolo della città. L’obiettivo sarebbe quello di “garantire la sicurezza degli abitanti“.

Ingegneria genetica : “un nuovo modo di vivere dalla nascita alla morte, ottenendo mutazioni genetiche per aumentare la forza e il QI umano“.

Robot : ci sarebbero più robot che abitanti, poiché ci sarebbe di tutto, dai maggiordomi ai combattimenti tra robot in gabbia per l’intrattenimento, e persino un parco divertimenti con dinosauri robotici.

Insegnanti olografici  (quindi “virtuali”) presenti in tutte le scuole pronti ad insegnare in qualsiasi momento, con l’obiettivo di creare “il principale sistema educativo del pianeta“.


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Nel discorso inaugurale al MiSK Global Forum svoltosi nel 2016 a Riyadh, Gates ha pronunciato :

“Il futuro di qualsiasi paese riguarda i suoi giovani, in Arabia Saudita questo è ancora più vero perché voi siete la maggioranza e siete più istruiti e curiosi di qualsiasi generazione precedente.

Vision 2030 è un potente insieme di obiettivi, ma saranno i giovani il cui lavoro innovativo è necessario per raggiungerli, questo significa studiare duramente ed acquisire le nuove competenze che vi prepareranno per il mercato del lavoro in evoluzione, significa continuare a costruire sui valori profondamente radicati di restituire, prendersi cura degli altri e lavorare per un obiettivo comune”.



Ed ecco a voi Klaus Schwab, fondatore e presidente esecutivo del World Economic Forum, nel suo discorso alla giornata di apertura del World Government Summit 2016 a Dubai.

“Siamo all’inizio di una rivoluzione che sta cambiando fondamentalmente il nostro modo di vivere.
Chiamandola la quarta rivoluzione industriale, ha detto che la prova è tutta intorno a noi e sta arrivando a ondate.

Auto autonome, droni ed Internet of Things.
Il futuro è qui ed è già iniziato, ed i governi giocano un ruolo chiave nel plasmare questo futuro”.


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Nell’ottobre 2019, li tristemente famoso “Evento 201” si è tenuto a New York.
La messa in scena di una serie di simulazioni “pandemiche” basate su diversi scenari possibili con l’obiettivo di rispondere e anticipare per affrontare soluzioni a livello globale.

Ha riunito 15 esperti mondiali di affari, governo e salute pubblica per partecipare ad una simulazione di uno scenario molto simile a quello che stiamo vivendo oggi.
Hanno analizzato come sarebbe potuto iniziare, come si sarebbe evoluto e come sarebbe potuto essere risolto con la volontà politica, gli investimenti finanziari, l’informazione e il buy-in della società.

L’evento è stato organizzato dal Johns Hopkins Center for Health Security, dal World Economic Forum e dalla Bill & Melinda Gates Foundation.


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“Creeremo insieme una nuova vita più felice”.

Un panel composto da esperti di alcune delle principali aziende e istituti di ricerca del mondo ha discusso la portata delle innovazioni nell’intelligenza artificiale (AI), robotica, apprendimento automatico e realtà mista per generare la prossima generazione di prodotti e servizi, aprendo la strada alla produttività e al progresso nelle economie emergenti.

La sessione, intitolata “Thinking Machines : Artificial Intelligence and Robotics Summit“, ha esplorato il potenziale di crescita delle imprese che sfruttano l’intelligenza artificiale e le tecnologie robotiche.

Marc Raibert, fondatore e CEO di Boston Dynamics, ha indicato l’intrattenimento, la sicurezza, la risposta alle emergenze e l’edilizia come alcuni dei settori che possono essere rivoluzionati dalla robotica.

Masayoshi Son, presidente e CEO di SoftBank Group Corp, una società giapponese di telecomunicazioni e internet che lavora con l’Arabia Saudita per lo sviluppo della Nuova Città Industriale e Commerciale (Neom), ha discusso il futuro dell’umanità in relazione all’intelligenza artificiale e ai robot.

“Questi computer impareranno, leggeranno, vedranno da soli”.

Nel 2018 è stata svelata la coscienza collettiva chiamata HIBA, che sta per Hybrid Intelligence Biometric Avatar, una coscienza che assumerà le personalità dei suoi utenti e scambierà informazioni tra loro.

È stato svelato al Museo del Futuro questa settimana come parte del World Government Summit di Dubai.


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Ben Goertzel è un matematico e programmatore americano, CEO di SingularityNET, e conosciuto nel mondo per aver coniato il termine “intelligenza artificiale generale”.

È Chief Scientist e CEO e fondatore di SingularityNETCreatore dell’architettura di base di Sophia, il primo robot di nazionalità saudita.


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Joseph Bradley è responsabile della formulazione della visione e della consegna della tecnologia e dell’ecosistema digitale per Neom, e della costruzione delle basi per creare la prima città cognitiva del mondo.

Prima di unirsi a Neom, Joseph Bradley ha ricoperto posizioni di alto livello presso Cisco Systems nel corso di 15 anni, più recentemente come vicepresidente globale di IoT (Internet of Things), Blockchain ed Intelligenza Artificiale.

L’azienda sarà la più grande società di tecnologia cognitiva del mondo, offrendo soluzioni completamente autonome chiavi in mano investendo in tecnologie all’avanguardia di intelligenza artificiale, robotica e interfaccia uomo-macchina.

La città Neom sarà gestita dall’intelligenza artificiale.
HIBA AI, a quanto pare, è il candidato perfetto per gestire Neom, poiché è costruito per connettersi con le persone.

Secondo Jospeh Bradley il coordinamento degli sforzi di Neom per raccogliere i dati dei “clienti” e dei “residenti” – due categorie che ovviamente coincidono – ricadrà su un sistema operativo chiamato NEOS.

Ogni residente della città avrà un diverso numero di identificazione, ed il sistema operativo NEOS elaborerà i dati raccolti sui “clienti” : cardiofrequenzimetri, telefoni, telecamere di riconoscimento facciale, dettagli bancari e migliaia di dispositivi internet utilizzati in tutta la città.

Per esempio, il sistema operativo NEOS potrà sapere se un cliente è caduto e, se rimane a terra per troppo tempo, i droni voleranno verso la posizione del cliente e lanceranno i servizi di emergenza.

NEOS sarà proattivo.
Può reagire e agire.

Alla fine, è personale nei suoi rapporti con il cliente“, ha affermato Bradley.

La città è stata stimata per essere nella prima fase di sviluppo entro il 2025 e completata entro il 2030.
Neom ha già un impegno di finanziamento di 45 miliardi di euro da Softbank e 20 miliardi di euro da Blackstone.

Uno dei pilastri su cui si basa Neom è la connettività e soprattutto le interazioni attraverso un’interfaccia uomo-macchina.

Il progetto Neom di Vision 2030 può sembrare un progetto di fantascienza a lungo termine e impossibile da realizzare, ma niente potrebbe essere più lontano dalla verità, poiché l’Europa, che è integrata nell’agenda 2030, è all’avanguardia nella ricerca scientifica e nello sviluppo dell’interfaccia cervello-macchina.

I macro progetti Graphene Flagship e Human Brain Project sono stati finanziati nel 2013 con 2 miliardi di euro, integrati nel progetto Horizon 2020.


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Questi due macro progetti sono stati finanziati nel 2013, due anni prima che l’ONU approvasse l’Agenda 2030 e quattro anni prima che il progetto Neom fosse annunciato alla Riyadh Future Investment Initiative nel 2017.

L’Arabia Saudita, la forza trainante del progetto Saudi Vision 2030, è un membro fondatore dell’ONU, che a sua volta è la forza trainante dell’Agenda 2030 e di AI for Good.

L’Human Brain Project sviluppa la scienza che indaga il funzionamento del cervello ed il grafene è il materiale potenziale per sviluppare l’interfaccia uomo-macchina, una tecnologia chiave per il progetto Neom (la prima città cognitiva del mondo alimentata dall’intelligenza artificiale), che è la pietra miliare di Saudi Vision 2030.

Con un clima relativamente temperato rispetto alla maggior parte del paese, Neom è disegnato sulla mappa a nord del Mar Rosso, nella regione di Tabuk, e coprirà una superficie di 25.500 chilometri quadrati.

La sua enclave principale, The Line, configurata come una città lineare lunga 170 chilometri, farà parte del progetto che, secondo il progetto saudita, creerà più di 700.000 posti di lavoro e prevede di avere un milione di abitanti.


Neom la nuova Babilonia


La linea consiste in “una città di un milione di persone con una lunghezza di 170 chilometri che conserva il 95% della natura all’interno di Neom, con zero auto, zero strade e zero emissioni di carbonio”.

“Dobbiamo trasformare il concetto di città convenzionale in quello di città futuristica”

Le comunità saranno alimentate dall’intelligenza artificiale.
Gli sviluppatori di The Line hanno inoltre affermato che le comunità saranno “cognitive” e alimentate dall’AI, e che “impareranno continuamente modi predittivi per rendere la vita più facile”.

Mohamed bin Salman, ha inoltre annunciato il lancio di una città industriale galleggiante chiamata Oxagon.

Al Naser ha detto che Riyadh ha “un certo numero di partner entusiasti (…) che stabiliranno fabbriche alimentate dalle ultime tecnologie di intelligenza artificiale per raggiungere un salto di qualità per questa era della quarta rivoluzione industriale“.

Ha anche indicato che “lo sviluppo economico in Oxagon sarà basato sull’energia sostenibile, la mobilità indipendente, l’innovazione nelle soluzioni idriche, la produzione alimentare, la salute ed il benessere, la tecnologia digitale e la produzione, comprese le comunicazioni, la tecnologia spaziale e la robotica, nonché i moderni metodi di costruzione“.


Anche Bill Gates ha la sua visione di come dovrebbero essere le città in futuro ed è determinato a svilupparla.
A tal fine, lungi dal prendere una città esistente come base, creerà la propria da zero : sarà situata nel deserto dell’Arizona ed il progetto è già in corso.

Secondo i media statunitensi, una società d’investimento di proprietà del fondatore di Microsoft ha comprato circa 100 chilometri quadrati di terra  per 80 milioni di dollari.
Il terreno si trova a circa 45 minuti a ovest della città di Phoenix, la capitale dello stato.

Quello che oggi è un deserto è destinato a diventare tra qualche anno uno dei centri urbani più all’avanguardia del mondo, dotato di infrastrutture e sistemi di comunicazione all’avanguardia.

Reti ad alta velocità, centri dati, veicoli senza conducente e sistemi logistici autonomi sono alcuni dei progressi con cui Belmont, come si chiamerà la città che sarà costruita dal ben noto “filanotropo”, promette di sorprendere.


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Gavi è un partenariato globale pubblico-privato con sede a Ginevra e Washington.

Uno dei principali fondatori è proprio Bill Gates, che è coinvolto con sua moglie Melinda Gates attraverso la Bill & Melinda Gates Foundation.
Il suo obiettivo è quello di migliorare l’accesso alle “vaccinazioni”, in particolare per i bambini, contro le malattie prevenibili e pericolose per la vita nei paesi in via di sviluppo.

D’altra parte, abbiamo centri di supercalcolo che lavorano per combattere il “virus farsa”.
In questo caso possiamo vedere il Barcelona Supercomputing Centre usare l’intelligenza artificiale e la bioinformatica.

Una delle aziende che collaborano con questo centro informatico è…AstraZeneca.


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Hugo Sigman, produttore per AstraZeneca, azienda che collabora con il Barcelona Supercomputing Centre.
Suo figlio, Mariano Sigman, è il direttore del programma decisionale dello Human Brain Project.


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Così sembra che l’interfaccia cervello-computer necessaria per la città di Neom (Vision 2030), Belmont di Bill Gates e le altre Super Smart Cities in via di costruzione siano già in una fase avanzata di test.
Come già affermava Klaus Schwab qualche anno fa.

Occorre infine ricordare che l’Arabia Saudita è vicino all’Egitto ed alle sue famose piramidi.

Inoltre si trova nella stessa regione dove si trovava Babilonia, e, chissà, forse anche la famosa Atlantide.
Gli Anunnaki ricreeranno la loro antica civiltà tecnologica ?

Lo scopriremo presto.



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