Pubblicato il 17 Dicembre 2008 da Veronica Baker
Mossa disperata
La mossa di Bernanke (supertaglio dei tassi a 0.25%, -75 basis points) é sorprendente e imprevista.
Ma esprime un’urgenza ed una drammaticità inquietanti.
Credo tuttavia che nel brevissimo abbia prevalso – e forse prevarrà ancora per qualche giorno – il sollievo per la determinazione estrema espressa dalla Fed.
La Fed ha azzerato i tassi e indicato che farà di tutto :
- Comprerà gli agency bonds (i mutui)
- Terrà a zero i tassi anche per anni
- Lascerà cedere il $
Più di così Bernanke non poteva fare : cerca di spingere a tutti costi la gente a tornare a comprare case, azioni e investire.
Li vuole costringere con la forza, costi quel che costi.
Ma ora la Fed è senza armi.
Nel 2009 il problema sarà soprattutto sociale.
Altro che Borsa : le persone a casa senza lavoro dovranno trovare il modo di riempire quella della spesa.
Bisogna inoltre dare atto a Bernanke di essere stato di parola : sta realmente spargendo con gli elicotteri $$ sull’America.
Ma non ha calcolato se c’è vento necessario per farli arrivare a terra, oppure se gli stessi $$ finiranno nel deserto.
Ora l’unica mossa che può inventarsi dopo 10 ribassi sono i tassi al negativo : una offerta 3×2 tipo quella del supermercato.
Se invece passiamo a considerazioni più generali, a livello fondamentale è difficile stabilire in che condizioni verseremo fra sei mesi.
Oltre alla crisi finanziaria ed economica, alle truffe, fallimenti e licenziamenti, crisi creditizia, dovremo fare i conti con il “de profundis” del $ (un cambio a 1.6- 1.8 con l’€ a questo punto è inevitabile) e con i nuovi debiti assunti dagli Stati.
Con tutti i risvolti negativi dovuti a questi pesantissimi fattori.
In merito alla ZIRP (Zero Interest Rate Policy) e al Quantitative Easing, poi, la vedo assai male.
Vero che gli USA non hanno più alternative.
Ma il realismo mi porta a riflettere sulle prospettive dell’Occidente :
- Si continua a dimenticare la lezione keynesiana sulle conseguenze nefaste della “trappola della liquidità”
- Non si è appresa nessuna lezione dall’ultimo ventennio giapponese
Questi due fattori non hanno sortito alcun effetto, anzi, nonostante :
- I giapponesi risparmiassero
- Il giappone avessero un avanzo commerciale
- Lo yen non avesse il ruolo guida del $ USA.
Inutile dire che per gli USA, oggi, vale l’esatto contrario per tutti e tre questi punti.
Non ho idea di cosa farà nel breve la Borsa.
Ma le mosse estreme dettate da disperazione non sono una bella cosa.
Nonostante tutto questo però rimango iper-ottimista e sono convinta che l’Armageddon sarà in qualche modo alla fine evitato.
In fondo il Giappone convive da anni con questo scenario, nonostante il loro listino sia in un Bear Market più che ventennale.