Marcello Fiasconaro

Pubblicato il 6 Aprile 2023 da Veronica Baker

C’è un pezzo di sport anni ’70 che non è ancora storia

Veronica Baker


Marcello Fiasconaro

Marcello Fiasconaro
C’è un record italiano che nonostante tutto questo ancora nessuno è riuscito a battere…

C’è un pezzo di sport anni ’70 che non è ancora storia, leggenda, passato, ma che è ancora incredibilmente attuale, vivo, presente.

Il mondo e lo sport hanno fatto passi da gigante: strutture, attrezzi, abbigliamento, alimentazione, medicina (vogliamo dire sottovoce anche “doping”?), preparazione, laboratorio, mediaticità, globalizzazione.

Ma c’è un record italiano che nonostante tutto questo ancora nessuno è riuscito a battere.

Si tratta del primato più vecchio ancora in circolazione non solo a livello italiano : anche a livello europeo, olimpico e mondiale, pur considerando tutte quante le specialità dell’atletica leggera, non esiste un altro record che stia durando così a lungo.

Parliamo del primato nazionale assoluto sugli 800 metri (1’43″7), e il detentore di questa impresa leggendaria è un personaggio e soprattutto un italiano davvero sui generis, ma che molti sicuramente ricorderanno : si tratta di Marcello Fiasconaro.

Innanzitutto il “March”, pur figlio di italiani (il padre è un palermitano di Castelbuono), nasce il 19 Luglio 1949 in Sudafrica a Città del Capo, dove vive tutta la propria adolescenza e dove sarebbe rimasto per tutta la vita se l’ex discobolo Carmelo Rado non l’avesse scovato dal nulla e non ne avesse segnalato con toni entusiastici le eccezionali doti fisiche e atletiche alla FIDAL.

Tra l’altro Marcello non inizia neppure la propria attività agonistica con l’atletica, bensì con il rugby, tanto che la sua prima vittoria sui 400 in 48.5 arriva relativamente tardi, a 21 anni (è il 7 Novembre 1970).

A fine Dicembre è già in grado di abbassare il suo tempo di ben 2 secondi (46.5), classificandosi tra i primi 70 atleti del mondo e attirando l’attenzione della nostra Federazione, che riesce a convincerlo ad optare per la cittadinanza italiana e a venire a correre nel nostro paese.

Il 1° Luglio 1971, appena sbarcato in Italia ancora con un interprete al suo fianco, si presenta alla sua prima gara in tenuta a strisce bianco-verde da rugbista, vincendo immediatamente con il tempo di 46.7.

Simpatico ed estroverso, con la caratteristica barba e i capelli lunghi, la settimana dopo vince già i Campionati Italiani Assoluti allo Stadio Olimpico di Roma, con un incredibile 45.7 che frantuma il precedente primato nazionale stabilito nel 1968.

Marcello non risulta nemmeno tesserato da alcuna società : ciò gli costa un reclamo da parte di diverse squadre che contestano il fatto che “lo straniero” non disponga della documentazione necessaria per partecipare agli Assoluti.

Ma il Presidente della Federazione Nebiolo prontamente fa bocciare il ricorso per vizio di forma, e diciassette giorni dopo Fiasconaro può battere nuovamente il record nazionale appena conquistato con un grande 45.5.

Solamente il mese successivo, Marcello porta già in dote la prima medaglia “pesante” ai colori italiani, quando vince l’argento nei 400 agli Europei di Helsinki con un 45.49 che – se non è il mitico primato ancora imbattuto degli 800 di cui si parlava all’inizio – rappresenta comunque il primo record italiano dei 400 rilevato con cronometraggio elettronico, nonché un signor record che resisterà per la bellezza di 10 anni fino al 1981.

Una medaglia di bronzo nella staffetta 4×400 completerà il suo bottino nella manifestazione finlandese.

Ricordiamo inoltre Fiasconaro come l’atleta che ha fatto cambiare alla Federazione Internazionale la procedura di partenza delle gare degli 800, facendo eliminare il comando “pronti” e lasciando solo quello “ai vostri posti”, al quale segue il tradizionale colpo di pistola che dà il via alla gara.

Ciò nasce dall'”incidente” accaduto durante la Coppa Europa Maschile del 1973 allo Stadio Bislett di Oslo.

Infatti, i movimenti del corpo dell’atleta durante le lunghissime pause tra i diversi comandi ordinati dallo starter fanno squalificare il “March”, tra i fischi del pubblico deluso di non poter vedere in azione il nostro fuoriclasse e il parapiglia generatosi dall’invasione di pista da parte di alcuni nostri dirigenti e atleti, in un disperato tentativo di fare annullare la squalifica.

Marcello Fiasconaro
Marcello pone il suggello alla sua fantastica carriera il 27 Giugno 1973 all’Arena di Milano con il record mondiale degli 800…

L’eccessiva rigidità dei giudici norvegesi, insieme con le responsabilità che anche la stampa di casa nostra riconosce comunque a Fiasconaro, fanno comunque sì che il dibattito che deriva da questo misfatto contribuisca in modo determinante alla decisione della IAAF di cambiare l’ambigua procedura.

Marcello pone il suggello alla sua fantastica carriera il 27 Giugno 1973 all’Arena di Milano con il record mondiale degli 800, in una gara leggendaria in cui vince da dominatore conducendo in testa dal primo all’ultimo metro battendo il favorito cecoslovacco Jozef Plachy.

Il suo risultato di 1’43″7 resisterà a livello mondiale fino al 1976, mentre ancora oggi stiamo attendendo l’atleta italiano che dopo trent’anni possa battere questo primato anche a livello nazionale, anche se in realtà c’è una discussione ancora aperta dopo che Andrea Longo – a Rieti nel 2000 – ha raggiunto un 1’43” a cronometraggio elettronico (nel caso di Fiasconaro si tratta di una misurazione ancora manuale) che però non gli è stato riconosciuto valido come nuovo primato, che dunque tutt’oggi rimane al “March”.

Conclusa la breve carriera nell’atletica leggera con 5 titoli italiani, 8 record nazionali, un miglior risultato mondiale indoor e il mitico record di cui sopra, Marcello disputa un paio di stagioni a Milano ancora come rugbista e quindi, nel 1978, fa ritorno per sempre con la moglie Sally e la figlia Gianna in Sudafrica dove oggi, con una barba un po’ più brizzolata, il fisico leggermente più rotondo e i capelli un po’ più corti, si dedica ad un’attività lavorativa lontana dal mondo dello sport.

Autore : Stefano Vigorelli



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