Pubblicato il 7 Marzo 2023 da Veronica Baker
L’importante è tappare la bocca a chi esprime opinioni indesiderate.
Maleducazione virtuale
In Internet – come esattamente nella vita reale – è pieno di maleducati.
Inutile arrabbiarsi se nelle loro “communities” scrivono corbellerie.
O se nei loro gruppi non si è graditi.
La cosa migliore è semplicemente lasciarli perdere.
Dopo un po’ si stufano e si dedicano ad altro.
Più li cerchi peggio è.
Nemmeno leggere quello che scrivono.
Si perde tempo e basta.
Qui comando io
Sono sempre più spesso giustificati personaggi che insultano tutti ed offendono a destra ed a manca.
Ma il loro odio più spesso si rivolge verso quelle persone che osano portare argomentazioni sensate che nessuno ha il coraggio di esprimere.
Questo la dice lunga su quanto sia soltanto tollerata l’idea di pluralismo, di democrazia e di libertà di parola.
L’importante è tappare la bocca a chi esprime opinioni indesiderate.
La verità non si può trovare da molti punti di vista ognuno con qualcosa di valido.
La verità è una sola.
Ed è la mia.
Il rifiuto del dialogo
Ogni critica è legittima.
Ma il confronto delle opinioni è assolutamente necessario alla nostra convivenza.
Ogni atteggiamento di intolleranza fa male alla democrazia.
E soprattutto fa male a chi rappresenta una minoranza.
Il rifiuto del dialogo è l’anticamera della violenza.
Esagerazioni, estremismi, andare contro il buon senso favoriscono sempre il rigurgito ed il ritorno violento di quelle discriminazioni che con il tempo stavano piano piano diminuendo.
Non è certo in questo modo che si ottengono i riconoscimenti sociali.
La storia ce lo insegna.
Lo stupro dell’anima
Un essere umano per crescere ha bisogno di stabilità.
Di certezze.
Di silenzio.
Solo così può riuscire a formarsi un suo pensiero e non sarà un docile soldatino nelle mani dei grandi manipolatori.
Invece in giro è pieno di personaggi pronti a mistificare la (loro) verità al fine di giustificare le (loro) menzogne.
Capaci di stuprare l’anima in modo reiterato in ogni situazione esistente.
Una violenza perpetrata ai danni dello spirito.
Orripilante nei metodi adottati e nei termini utilizzati.
Molto più distruttiva di qualsiasi abuso fisico.
Ed a cui si può rispondere solamente tirando avanti decisamente, senza farci minimamente caso.
The show must go on
La mia totale sfiducia – per non dire avversione – riguardo tutto ciò che è legato alla medicina “ufficiale” iniziò proprio in quel periodo (Settembre 1997).

Nulla di nuovo sotto il sole.
Un film già tristemente visto esattamente 25 anni fa.
Diagnosi iniziale : sospetta forma tubercolare.
Diagnosi reale : tumore maligno (carcinoma) ai polmoni.
Operazione in urgenza all’Ospedale S.Paolo di Milano.
Sulla carta tecnicamente riuscita.
Riuscita talmente bene che il chirurgo – tale Maurizio Mezzetti – si ”sbaglia” a scrivere il referto di dimissione.
Che verrà corretto solo dopo un mese a mano in forma privata (ed internamente da un suo collega tre settimane dopo).
Semplicemente si era “dimenticato” di scrivere che c’erano delle metastasi che iniziavano ad espandersi.
Per cui, anzichè iniziare immediatamente una terapia, viene aspettato ancora tardivamente un mese.
Risparmio la cronaca delle sofferenze subite nei mesi successivi dalla mia mamma.
Così come il triste epilogo della vicenda.
Purtroppo per molti medici non siamo altro che carne da macello.
Le categorie più a rischio sono naturalmente gli anziani, perchè “non producono”.
Ma in generale chiunque non è immune da rischi.
Ecco perchè non ho mai usufruito – nè mai ne usufruirò – di alcuna struttura pubblica.
Ed adesso proprio non ho alcuna fiducia in alcun esponente della cosiddetta medicina “tradizionale”.
Ormai abbiamo difficoltà ad ottenere rispetto nella vita di tutti i giorni.
Figuriamoci se lo possiamo avere da parte di chi ha una professione improntata sull’arrivismo e sul Dio denaro.
Come purtroppo è diventato il mondo che gira intorno alla medicina.