Pubblicato il 20 Ottobre 2008 da Veronica Baker
Lost Esprit
Il risultato di ieri credo si commenti in effetti da solo, abbiamo subito un cappotto inequivocabile, senza storia.
Indubbiamente, la classica giornata in cui tutto è girato storto ed in cui tutti noi abbiamo giocato al di sotto delle nostre possibilità.
Ma è una sconfitta che ha radici lontane e profonde nel tempo.
Da qualche tempo sto notando un disfacimento – lento, ma continuo – dello spirito di squadra, direttamente figlio di una serie di problemi che stanno affiorando sempre più all’interno del nostro circolo.
Questo è uno spazio gestito liberamente dalla sottoscritta , senza censure : posso quindi utilizzare un linguaggio appropriato ed esprimere dei concetti a ruota libera.
Abbiamo perso globalmente quello che io chiamo l’Esprit.
Il nostro spirito, quello che ci ha permesso in passato di superare ogni difficoltà e di battere squadre più forti di noi, sembra essersi improvvisamente dissolto nel nulla.
Già il modo in cui abbiamo affrontato durante la settimana i dettagli per organizzare la trasferta e l’incontro mi erano parsi di cattivo auspicio : comunicazione scarsa, mancanza di preparazione seria all’incontro, nessun accenno alle tattiche di gioco nè sull’ordine di scacchiera.
Ma, soprattutto, abbiamo dimostrato di non essere più un gruppo, ma solo una serie di individualità.
Questo sarebbe stato, in fondo, solo un problema.
Ma mi è parsa di notare sin da prima dell’inizio una certa rassegnazione.
Mancanza di voglia di lottare : prima della partita sentivo commenti sulla quasi ineluttabilità della nostra sconfitta.
Io invece avevo voglia di spaccare il mondo.
Prima dell’incontro ero davvero carica a mille, ma ad un certo punto è iniziata a spengersi la luce, finendo infine per essere travolta nel marasma generale.
Esattamente lo stesso sentimento che sento negli ultimi tempi quando vengo in sede.
Anche qui, sono partita con una borsa di mille propositi , ma mi sto scontrando contro l’ineluttabilità globale della situazione.
A volte mi sembra di trovarmi a metà del guado e non avere più nè la forza nè la convinzione di andare nè da una parte, nè dall’altra.
Da parte mia, una pausa di riflessione è , come si suol dire, d’uopo.
Nel frattempo mi dedicherò esclusivamente a far crescere ed a coltivare i rapporti con chi realmente crede in me.
In attesa di tempi migliori.