Lo ricordate il progresso ?

Pubblicato il 22 Marzo 2023 da Veronica Baker

Possiamo discutere delle ricette.
Ma non del sogno, che condividono ormai pochi.

Veronica Baker

Lo ricordate il progresso ?


Parole che scrivevo più di 18 anni fa…


Gennaio 23, 2005


Lo ricordate, il progresso ?
Era bello, il progresso.

Ricordo ancora quando ne parlavano tutti.
Il progresso era il sogno.

Era la capacità di produrre un mondo migliore, producendo una umanità migliore.

Si discuteva sul cosa avrebbe prodotto tali uomini e tali donne, ma una cosa era certa : occorreva migliorare le persone.
Renderle più belle e più gentili, più amabili e più sociali.

Addirittura si parlava di quando la scienza ci avrebbe liberati dalla schiavitù del lavoro.

Oh, che bel giorno : avremmo smesso di lavorare e ci saremmo dedicati “alle attività intellettuali più elevate”.
Guardate cosa resta oggi di quell’idea : quando la scienza ci solleva da un lavoro, restiamo disoccupati.

Lo ricordate il progresso ?
Addirittura si parlava di quando la scienza ci avrebbe liberati dalla schiavitù del lavoro.

E se ci chiedessero quali attività potremmo praticare, se rimasti senza lavoro avessimo di che pagarcele, non sapremmo rispondere.

Sognate.
Se domani vi dessero una rendita vitalizia e non dovreste più lavorare, cosa fareste ?
Non sappiamo nemmeno più quali siano le attività non lavorative !

Arte ?
L’arte si chiama comunicazione, è business , è un lavoro.
Nessuno farebbe caso ad una persona che non sgobba per produrre nei tempi previsti.

Letteratura ?
Si chiama editoria, ed è un “settore”.
Gli scrittori hanno un lavoro, ed un contratto.

Che cosa fareste, se la scienza vi sollevasse dal lavoro ?
Stareste con gli altri ?
Lo sapete ancora fare ?

Se avete 30 o più anni, ed i vostri amici non sono solo i colleghi di lavoro, oppure se riuscite a stare con una persona un giorno intero senza parlare di lavoro, state mentendo.

La verità è che il vostro gruppetto di amici accoglie con ostilità o per lo meno freddezza tutti i “nuovi arrivati”.
E che se doveste passare la vita a coltivare la compagnia del vostro prossimo, avreste ben poca soddisfazione.

Però, tutti facciamo lavori migliori di 100 anni fa, dunque evviva il progresso !
Ma quale progresso ?

La verità è che la scienza di oggi si occupa solo di produrre chincaglieria divertente e funzionale : produzione industriale.

E non abbiamo un sogno di progresso come “liberarci dal lavoro”.

Non abbiamo più un sogno di progresso in generale.
Non desideriamo essere migliori, più amabili, più gentili, più socievoli.

Chiediamo solo di essere al sicuro dentro delle case che sembrano fortezza, protette da allarmi porte blindate e Polizia.

A mangiare, lavorare e goderci i nostri gadgets prodotti in serie con scritto sopra “modello esclusivo e personalizzato”.
Guidare automobili che sembrano sempre di piu’ dei blindati.

Lo ricordate il progresso ?
Parlate coi sostenitori della scienza…

E’ la fine del progresso, non avere un sogno di progresso.

Parlate coi sostenitori della scienza.
Loro pensano sia una verità, quella che dicono.

Ma chiedete loro il perchè.

Sapete cosa vi rispondono ?
Che la scienza dice il vero, ed a dimostrarlo è il fatto che la tecnologia funzioni !

Non che abbiano migliorato l’uomo, o che lo abbiano reso più amabile, più socievole, più bello.

No, a loro basta far funzionare la vostra playstation per stare dalla parte di Dio.

Per questo, in questo preciso momento storico, sarebbe compito della religione di produrre uomini e donne migliori.
Di produrre progresso.

Il mondo della religione è l’unico mondo che (almeno in teoria) ancora sogna un uomo migliore in un mondo migliore.
La scienza parla solo di nuovi prodotti , nuove tecnologie, nuovi mercati ; ha dimenticato il progresso, ha perso il proprio ruolo iniziale di sostenere un sogno di una umanità migliore.

Lo scienziato non lavora più per un’umanità migliore, ma lavora per un’azienda.

Gli unici che potrebbero ancora lavorare per produrre un uomo migliore sono i sacerdoti delle varie religioni, che ancora considerano il baricentro dell’uomo spostato verso la dimensione invisibile, ed in qualche modo tentano (anche se purtroppo a modo loro) di insegnare alle persone ad essere migliori.

Possiamo discutere delle ricette.
Ma non del sogno, che condividono ormai pochi.


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