L’intelligenza sociale non si studia all’università

Pubblicato il 10 Giugno 2014 da Veronica Baker


L’intelligenza sociale non si studia all’università

Non è vero che c’è qualcuno che ci sta togliendo la speranza, se mai è il contrario, è la gente stessa che non vuole più la speranza preferendo adagiarsi nella mediocrità di pensiero oppure incartandosi da sola in giri viziosi perdendo tempo in rete a discutere e/o a litigare per futili motivi anziché provare a costruire qualcosa di buono.

Veronica Baker

Questo blog esiste sin dal 2004.
Tanto tempo è passato da allora, quando questo spazio era semplicemente un diario personale, evolvendosi sempre di più in base al periodo, ma mantenendo sempre e comunque la propria totale autonomia e soprattutto la totale indipendenza .

Oggi invece la quasi totalità dei blog e dei siti (per non parlare dei forum) sono diventati (almeno dal mio punto di vista) totalmente illeggibili.
Non solo per la grande quantità di commenti di troll di vario genere (Gatekeeper, Debunker) presenti, ma soprattutto perchè diventati di una melassa sonnolenta nei confronti del tizio, dell’organizzazione o del partito di turno.

Una generale mediocrità, a cui tutti si adeguano.

In realtà, la vera funzione di tutti questi siti/blog non è altro che essere una valvola di sfogo virtuale : il tenore dei post o degli articoli, in cui l’autore lancia sempre dei temi ben noti (e graditi per i suoi lettori)  e su cui nella maggior parte dei casi il feedback sarà pleonasticamente sempre positivo (con qualche dissenso creato ad arte dal troll di turno prezzolato dall’autore stesso) è sempre il medesimo.

E naturalmente  questi siti/blog sono utilizzati esclusivamente per studi sulla comunicazione da utilizzare poi in ambito accademico e/o in occasione del lancio di campagne mediatiche in cui si vuole indirizzare le masse ad hoc verso un’opinione pubblica ben precisa (il ben noto sentimento popolare).

Per altro, uno dei motivi per cui i grandi pensatori dei Think Tank negli ultimi anni hanno spinto in modo massiccio verso l’utilizzo di mezzi di comunicazione virtuale i come social network (Facebook, Twitter), i blog ed in generale tutta la comunicazione virtuale via internet.

Perchè ?
La risposta è facile .

Tutto è semplice, tutto è a portata di mano : virtualmente si può ottenere qualsiasi cosa e fare tutto quello si desidera, anche  (e soprattutto) inveire (o togliere di mezzo filtrandola) tramite una tastiera contro persone, governi, politici e qualunque altra persona o cosa sgradita.

Così facendo, la gente sta perdendo la voglia di parlare dal vivo, di incontrarsi, di dialogare, di socializzare, e quindi anche di poter spontaneamente organizzare delle proteste collettive REALI e non VIRTUALI.

In poche parole, la gente si sfoga virtualmente dei propri problemi, delle proprie frustrazioni, sulle proprie inibizioni , sui propri desideri repressi fino a giungere molto spesso a crearsi una vera e propria seconda identità virtuale cui rifugiarsi giornalmente senza avere il confronto reale con il mondo esterno.

La comunicazione esclusivamente via email o via mezzi virtuali – tanto voluta quanto imposta anche quando si potrebbe benissimo farne a meno – è una conseguenza diretta di tutto ciò.
Ed i rapporti virtuali nella stragrande maggioranza dei casi – per non dire la quasi totalità – finiscono sempre con il rimanere tali, cioè le persone non si incontrano realmente mai.

E questa sarebbe conoscenza, senza il poter guardarsi negli occhi, sentire il tono di voce,vedere uno sguardo, un gesto, una postura ?

Ecco perchè i rapporti personali tendono ad essere sempre di più deformati : diretta conseguenza dello stile di vita attuale e della tecnologia MALE UTILIZZATA dalla gente “comune”.

Personalmente da sempre utilizzo mezzi ultra-tecnologici, ho iniziato a connettermi ad internet quando praticamente non ce lo aveva nessuno, mi documento ogni giorno , scrivo decine di email , ho trovato preziose informazioni che mi hanno forse salvato la vita.

Non posso certo negare l’importanza fondamentale che ha avuto la tecnologia a rendere la mia vita migliore, a darmi un lavoro, a studiare ed imparare molte più nozioni che di certo l’università non mi aveva dato.

Ma vengo da una generazione in cui quando mi trovavo con gli amici per uscire non chattavo contemporaneamente con il Messenger o mandavo SMS in continuazione con lo Smartphone, dove quando andavo a cenare fuori mi catapultavo subito sul piatto per mangiare e non facevo prima la foto della pietanza per condividerla su Pinterest.

Dove quando conoscevo una persona interessante ci parlavo insieme e non cercavo il suo nome e cognome su Facebook per chiedergli l’amicizia, dove mi innamoravo davanti ad un tramonto e non dopo un cuoricino rosa mandato in una chat, dove quando per salutare una cara amica la abbracciavo e non gli mandavo una email .

Sembra che abbia disegnato un ritratto deformato della vita di tutti i giorni, ma  al contrario è la realtà che ci circonda.

Intelligenza sociale

Tutto questo non solo divide (perchè è abbastanza ovvio che così si è portati a non aggregarsi) ma soprattutto porta le persone a pensare solo a loro stesse, quindi ad aumentare l’egoismo e quindi a NON condividere nulla : non solo la cose materiali, ma soprattutto tutto ciò che riguarda i propri problemi, i propri desideri, ambizioni, sentimenti, aspirazioni.

Così facendo, inoltre si sta giorno dopo giorno SVUOTANDO la gente della propria spiritualità e della propria anima, creando sempre di più un esercito di individui senza testa pensante ma soprattutto senza CUORE, che in questo modo agiscono a comando perchè svuotati della propria intrinseca natura UMANA.

Tutto questo inoltre non ha fatto altro che portare ad una impressionante DIFFIDENZA nei rapporti personali, che in moltissimi casi porta alla paranoia più totale ed al completo isolamento sociale delle persone, che nella maggior parte dei casi ritengono di conoscere gli altri solamente tramite le informazioni che in un qualche modo riescono a trovare sul web e che ottengono tramite conoscenza virtuale.

Peccato che così facendo alla fine sia avrà solamente un ritratto molto deformato e soprattutto basato sulle PROPRIE convinzioni personali : o meglio, quelle che sono considerate più vicine all’opinione del singolo individuo, e nella maggior parte dei casi chi ragionerà in questo modo sarà condizionato dalla maggioranza delle OPINIONI che saranno espresse da altri su quella persona, oppure su quel dato fatto .

In questo modo si condizionano le masse : con la (troppa) tecnologia unita alla bulimia delle informazioni.

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In poche parole, la nostra SPERSONALIZZAZIONE che porta a considerarci tutti “uguali” ; sì, certo, tutti uguali ma nella MEDIOCRITA’.

Da qui vengono fuori le “splendide” idee di scrivere nei moduli “genitore 1” e “genitore 2″(e non più Mamma e Papà) e tutta una serie ulteriori di idiozie “neutre” che non fanno altro che sminuire il nostro essere PERSONE e non dei ROBOT a comando del Think Tank di turno.

Il risultato è addirittura molto più evidente quando si va ad analizzare tutto ciò che è prodotto della spiritualità del nostro essere, quindi la musica, la pittura, il cinema : in pratica, tutto ciò che è ARTE .

Il degrado artistico e culturale è evidente a chiunque VOGLIA vederlo, quando ad esempio ascoltando musica o guardando dei film si percepiva una voglia di cambiamento REALE e di rinascita da parte degli artisti che non facevano altro che trasmettere questi sentimenti propri della gente “comune”.

Oggi di tutto questo non c’è NULLA.

Stiamo assistendo ad un disfacimento e contemporaneamente ad un soffocamento della società (italiana e non) ; per quest’ultimo punto basta semplicemente vedere l’ondata di moralismo dilagante in stile Torquemada di cui ogni giorno i mass-media ci ammoniscono ipocritamente pretendendo che ci si metta le fette di salame sugli occhi e non si voglia vedere cosa sta succedendo.

In poche parole, siamo globalmente in crisi di IDEALI.

I politici (e non solo loro)  mai come ora ci appaiono completamente avulsi dalla vita reale, dai problemi della vita di tutti i giorni.
Sono tutti di un altro pianeta, visto anche i loro stipendi ed il loro tenore di vita.

I mercati finanziari non sono altro che un grande circo che ogni giorno deve propinarci un effetto speciale nuovo affinchè ci siano delle novità che possano manipolare le grandi masse realmente ignoranti sulla situazione e che nel tempo sono state ben addestrate a bersi qualunque cosa gli venga detta .

Per anni prima si è pensato a strizzare il consumatore come un limone inducendolo a spese folli e nella maggior parte superficiali oppure totalmente inutili ed a farlo indebitare fino al collo oltre al limite delle proprie possibilità.

Per poi portargli via facilmente tutto ciò che aveva sognato illudendosi di poter vivere oltre le proprie risorse con la scusa della DECRESCITA FELICE che non è altro che un modo elegante per poter piegare le masse ad accettare stipendi da fame (3-4€ l’ora, sfruttamento o dumping salariale come lo si voglia chiamare) con la scusa che si devono rispettare il fiscal compact, lo spread Bund-BTP ed altri concetti che NON significano NULLA.

Ma soprattutto NON hanno alcun impatto con l’andamento dei mercati (impatto sui mercati di tutto questo : ZERO ASSOLUTO, è bene sottolinearlo sempre perchè TUTTI i mass-media invece dicono il contrario, ma sono solo i mezzi per buttare alla FAME la gente).

Si continua giorno dopo ad enfatizzare concetti come ingegneria finanziaria, transazioni OTC, globalizzazione finanziaria dei mercati, ma non sono altro che l’altra faccia di problemi come la deregolamentazione, il permissivismo, la corruzione crescente dei vertici politici prima e finanziari poi, delle tangenti giornalmente pagate dai vari CEO per ottenere appalti e commesse.

E naturalmente, dato che le fila sono proprio tenute da questi THINK TANK finanziari (che non sono altro che dei MOSTRI di DEGRADO culturale), non ci può aspettare altro che il crollo degli standard educativi, del deterioramento del senso civico, dello svuotamento e della spersonalizzazione delle persone.

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Per cui, cosa possiamo fare ?

Ho visto uomini con la terza elementare tirare su aziende e dare lavoro a tante persone.

Poi ho visto professoroni raccomandati con tre lauree e specializzazioni varie, far chiudere migliaia di società, affamando milioni di esseri umani.
L’intelligenza sociale non si studia all’università.

“Veronica Baker”

In poche parole, appurato che la grandissima massa di persone in questo momento è cieca e NON vede quello che sta succedendo (o meglio lo vede in modo assolutamente DISTORTO non comprendendone le cause REALI ma solo quelle che i Think Tank con la complicità dei media corrotti vogliono fare vedere), l’unica cosa che possiamo fare è agire ESCLUSIVAMENTE a livello personale cercando di unire fra persone (pochissime) consapevoli della situazione le proprie piccole forze.

In modo tale da poter contrastare non solo la situazione che arriverà, ma poter ripartire dal basso cercando di coinvolgere piano piano le persone ad avere una REALE SPERANZA di un miglioramento personale prima che globale, e soprattutto proponendo progetti di ALTISSIMA QUALITA’.

Non ci sono altre possibili soluzioni a mio avviso.
Certo, i numeri saranno infimi.

Ma la via maestra è questa.


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