Le sonnet du trou du cul

Pubblicato il 29 Gennaio 2019 da Veronica Baker

Obscur et froncé comme un œillet violet
Il respire, humblement tapi parmi la mousse
Humide encor d’amour qui suit la fuite douce
Des Fesses blanches jusqu’au cœur de son ourlet.

Des filaments pareils à des larmes de lait
Ont pleuré, sous l’autant cruel qui les repousse,
À travers de petits caillots de marne rousse
Pour s’aller perdre où la pente les appelait.

Mon Rêve s’aboucha souvent à sa ventouse.
Mon âme, du coït matériel jalouse,
En fit son larmier fauve et son nid de sanglots.

C’est l’olive pâmée, et la flûte caline.
C’est le tube où descend la céleste praline :
Chanaan féminin dans les moiteurs enclos !

Arthur Rimbaud & Paul Verlaine – Le Sonnet Du Trou Du Cul”


Le sonnet du trou du cul

Le sonnet du trou du cul
Ed il risultato fu questo esilarante sonetto…

Albert Mérat era un poeta e scrittore conosciuto per le sue conquiste femminili.
Ma anche allora, così come capita ancora molto spesso oggi, la sua fama era stata inventata per celare la sua omosessualità.

Nella primavera del 1872 scrivendo in alcuni giornali francesi dell’epoca criticò aspramente Verlaine e Rimbaud che, al contrario di lui, non nascondevano affatto le loro tendenze gay.

Mérat aveva appena scritto un libercolo in cui tutte le bellezze femminili erano cantate in sonetti come “Sonetto della fronte”, “Sonetto degli occhi”, “Sonetto del sedere”.

Cosí i due poeti decisero di scrivere una parodia di un sonetto da aggiungere al libro appena pubblicato con la firma di Mérat, esattamente come se l’avesse scritta proprio lui.

Ed il risultato fu questo esilarante sonetto…

Alcune chicche :

In francese l’espressione Trou du cul (trù dü cü) si usa anche come insulto (alla stessa stregua delle imprecazioni in vernacolo livornese buo di ‘ulo).

L’oeillet è non solo il garofano ma anche il sinonimo di ano.


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