La gran massa dei tedeschi ignorò sempre i particolari più atroci di quanto avvenne più tardi nei Lager.
Lo sterminio metodico e industrializzato sulla scala dei milioni, le camere a gas tossico, i forni crematori, l’abietto sfruttamento dei cadaveri, tutto questo non si doveva sapere, ed in effetti pochi lo seppero, fino alla fine della guerra.Per mantenere il segreto, fra le altre precauzioni, nel linguaggio ufficiale si usavano soltanto cauti e cinici eufemismi.
Non si scriveva “sterminio” ma “soluzione definitiva”, non “deportazione” ma “trasferimento”, non “uccisione col gas” ma “trattamento speciale”, e così via.
Le pagine della vergogna
“Seguendo le raccomandazioni del governo, farei del terrorismo”.
Un infermiere che lavora al centro medico di Fayetteville, Virginia, ha inviato una lettera in cui spiega le ragioni del suo rifiuto di rispettare i protocolli e le istruzioni stabilite.
“Le linee guida esposte creano un’atmosfera di paura o di orrore a causa di test PCR errati, il fallimento o la limitazione del trattamento preventivo o precoce, l’uso di farmaci dannosi per il trattamento ospedaliero, e la sottomissione della popolazione a dei cosiddetti “vaccini” sperimentali.
È una violazione del codice di Norimberga e credo che sia terrorismo”.