Pubblicato il 2 Aprile 2023 da Veronica Baker
La corsa ci ricorda sempre che siamo nati per correre ognuno a modo suo, ognuno come può.
(testimonianza di Luca)
La corsa dentro
Aprile 28, 2021

Esco da casa dei miei, dove ho dormito e fatto 10 minuti di stretching come tutte le mattine.
Sono le 7.00 di mattina, l’ora migliore per vedere il sole nascere.
L’aria é fresca, la temperatura sui 20 gradi, perfetta per iniziare la corsa.
L’obiettivo di questa corsa chiamata virtuale (in sostituzione della maratona di Padova rinviata per i ben noti motivi) é di 20km.
Ma si può scegliere se farne una di 5 o 10 km, l’importante è non fare i furbi e farsi un giro in bici per poi registrare e inviare i dati registrati dal GPS (io uso l’orologio da polso ma si può usare un qualsiasi telefono smart con localizzatore di posizione (non chiedetemi come fanno a capire se uno ha usato la bici…)
Indosso la maglietta che ho acquistato in un supermercato a 5 euro (che andranno in beneficenza) e ci attacco su il pettorale n.3090.
Una stretta alle scarpe, controllo gel (liquidi per assumere carboidrati e magnesio durante la corsa…uno ogni 45 minuti) e…Via, si parte !
Questa è una delle cose più difficili da affrontare per me, infatti sbaglio subito : parto troppo veloce, dopo 1km ho già il fiatone.
Ma non c’è problema : rallento un pò, recupero energie, ed inizio a trovare la mia velocità di crociera.
La velocità o passo determinerà assieme alle pause rifornimenti (fontane ed assunzione gel) la media finale, non essendoci punti di ristoro che li forniscono.
Questa mezza maratona la uso per allenare la velocità.
In realtà il mio obiettivo sarà fare un’ultramaratona che adoro a differenza delle mezze e le maratone perchè non è una corsa contro il tempo ma sulla distanza.
Questo permette di seguire il passo migliore senza stancarsi…mai ?
Passo per il centro del paese quasi vuoto, ottimo per accendere ricordi passati : le scuole dove studiavo, la piazza dove mi incontravo con gli amici e diverse strutture nuove o rinnovate nel corso degli anni.
Corro lungo un fiume che passa per un paese limitrofo : la natura è spettacolare, scorre come in un film alla mia sinistra, con pescatori e uccelli di ogni tipo che come dice Franco Battiato creano traiettorie impercettibili facendo giochi di geometrie esistenziali…poesia pura !
Incontro altri runner e non nascondo di essere orgoglioso di portare un pettorale : ti fa andare a testa alta orgoglioso e fiero anche se è una corsa in solitaria.
Ho passato metà dei 20km, sento che posso aumentare la velocità media per i restanti 10km, punto di svolta in arrivo…
Cerco di farlo gradualmente, vedo che ci riesco sempre più veloce senza esagerare abbasso la media come speravo.
Questi sono momenti magici in cui il corpo ti parla (in realtà bisogna sempre ascoltarlo) e ti da l’ ok per il nuovo ritmo da sostenere.
La strada che è la vera ragione del correre perché non é importante il traguardo ed il tempo impiegato, ma piuttosto essere connessi il più possibile col terreno a livello mentale attraverso i piedi e le gambe all’ improvviso si fa sterrata.
Sensazione diversa in arrivo : le gambe ringraziano per non aver più sotto l’ asfalto ed i piedi iniziano a lavorare con tutti i muscoli possibili per adeguarsi alle varianze che si trovano davanti.
E’ come mettere la trazione integrale in auto : il nostro corpo è veramente una macchina meravigliosa nata per correre senza limiti dappertutto, ma soprattutto in mezzo alla natura.
La corsa ci ricorda sempre che siamo nati per correre ognuno a modo suo, ognuno come può.