Pubblicato il 30 Novembre 2004 da Veronica Baker
Investimenti delle imprese in contrazione
Le imprese italiane si prendono ancora un anno di riflessione.
L’attuale situazione economica, con una ripresa ancora incerta, non consente infatti di pianificare una sostenuta crescita degli investimenti.
Dati alla mano, scende dal 26,3% al 24,7% il numero degli imprenditori che prevede una spesa per gli investimenti in aumento.
In crescita, invece, la percentuale di chi la prevede stabile, dal 47% al 54,1%, mentre è in calo, dal 26, 7% al 21,2%, quella delle imprese che stimano un spesa inferiore.Sulla propensione a investire inoltre incide il rischio di una chiusura del bilancio in rosso : crescono dal 14,6% al 15% le imprese che vanno incontro a una perdita, mente quelle che stimano un utile sono il 65,6% delle imprese, in flessione rispetto al 2003 quando erano il 66,6%.
Il problema è proprio questo.
Se non si investono nuovi fondi nella ricerca, come possiamo fare concorrenza a chi produce, ma con costi inferiori ai nostri ?
O ci specializziamo, oppure verremo spazzati via dai paesi emergenti.
Proprio come sta succedendo per alcuni settori storici della nostra economia, come il tessile (quasi morto), l’industria calzaturiera.
Ma anche l’industria meccanica, l’automobilistica, la chimica sono a forte rischio, tante per citare altri settori.
Solo con i servizi ed il terziario non si va avanti.
La storia ce lo insegna.