Into the groove

Pubblicato il 20 Marzo 2006 da Veronica Baker


Into the groove

Negli ultimi tempi mi è capitato di sentirmi dire che sono una persona fredda, distaccata, ed apprezzata esclusivamente per il metodo scientifico e la chiarezza di idee.

Una sorta di manuale da seguire.
Un robot.

Una persona senza cuore, senz’anima.

Ok.
Ne prendo atto.
Ma io so che non è affatto così.

Per cui, per favore, chi mi ritiene tale,mi dimentichi per sempre.

Perchè non ha veramente capito nulla della mia interiorità.
Non sta a me giudicarmi su questo fatto…ma occorre essere davvero rancorosi nei confronti del mondo intero per avere captato questo.
Occorre davvero rosicare forte.

E, forse,nasconde una punta (solo una punta ?) di invidia nei miei confronti (anche se non ne capisco proprio i motivi).
Nei confronti di chi , pur con mille difficoltà, cerca di combattere.

Nei confronti di chi ha sempre mostrato disponibilità.

Ma forse in questo mondo occorrerebbe essere più egoisti e molto meno altruisti, al di là delle belle parole che si sentono spesso dire da tutti.
Ipocriti.

Ho imparato una cosa: sono troppo altruista e troppo poco cinica.

Ma non riuscirò mai e poi mai ad essere così.
Altrimenti,non sarei me stessa.

Ed ho sempre pagato duramente questo mio atteggiamento di disponibilità nei confronti degli altri.

Ho capito che il mio entusiasmo, il mio modo di fare spontaneo, il mio cercare di pormi in modo disinteressato nei confronti degli altri non è apprezzato.
Perchè faccio troppo.

Non dico solo delle belle parole gettate al vento.
Ma porto esempi concreti, mi do da fare per gli altri realmente, mi sbatto per ottenere un futuro migliore per tutti.

Into the groove

Non si vuole dialogare.
Si vuole solo prevalere.

E se tu ottieni un minimo più degli altri e cerchi di metterti al servizio della collettività, sei ladra, sei fortunata, hai gli appoggi giusti, sei cinica.

Le persone come me non sono apprezzate.
Nonostante stia cercando di colmare un gap che, per quanto mi riguarda, è veramente assai profondo.

Si vuole l’apparenza, non la sostanza.
Per cui, a coloro che hanno dipinto questo ritratto di me, consiglio di meditare su una frase di Antoine de Saint Exupery :

“L’essenziale è invisibile agli occhi”.


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