Pubblicato il 11 Maggio 2023 da Veronica Baker
Nel mondo virtuale l’interiorità è poco considerata, se non proprio ignorata.
Interiorità

Il mondo “virtuale” dovrebbe essere interiorità, sostanza, essenza, e non esteriorità.
Confrontandoci non sappiamo chi è dall’altra parte (a meno di non essere in video-conferenza, ovvio) ; e, se devo dire la mia opinione personale, a me non interessano per nulla l’aspetto, lo status socio-economico, e quant’altro normalmente viene considerato dalla cosiddetta gente “comune”.
Certo, sono necessarie alcune informazioni di base ; ma personalmente sono interessata all’interiorità, alla capacità comunicativa, alla cultura, al modo in cui può suscitare in me emozioni.
Da sempre – come ho scritto anche nella mia breve presentazione – sono una grande ascoltatrice.
Mia mamma mi raccontava per ore delle fiabe ; ed ascoltandole, assaporandole, emozionandomi, ho metabolizzato tutto questo.
Ma cosa sono le fiabe se non la massima espressione della (cosiddetta) virtualità ?
In effetti nel cosiddetto mondo “virtuale” non si sa fin dove arrivi la fantasia e dove inizi la realtà.
Ma, forse, questo non è nemmeno importante.
Forse conta molto di più che, leggendo poche righe, poche parole, si possano provare emozioni che avvolgono l’anima e, successivamente, suscitano profonde riflessioni.
Questo è il modo con cui personalmente concepisco il mondo “virtuale”.
Ma nel mondo virtuale l’interiorità è poco considerata, se non proprio ignorata.
Dominano infatti l’esteriorità ed il consumismo, prediligendo la forma alla sostanza, alimentando un mondo che ruota attorno all’apparenza.
Esattamente come nel mondo “reale”.