Super Tele, un pallone fedele compagno di giochi

Pubblicato il 4 Aprile 2023 da Veronica Baker

Già il nome, Super Tele, è un vero e proprio capolavoro.

Veronica Baker


Super Tele, un pallone fedele compagno di giochi

Questo non è un vero e proprio personaggio di sport (se non in senso “figurato”), ma, piuttosto, un fedele compagno che ha accompagnato i momenti di giochi di milioni di ragazzi e ragazze di tutto il mondo nati negli anni ’70 (ma anche nei successivi anni ’80) : il pallone Super Tele.

Infatti non c’è giovane nato negli anni Settanta che non abbia mai provato l’ebbrezza di tenere uno di questi “miti” sferici tra le mani.

Solitamente venduto dai tabaccai e dai negozi di giocattoli dei piccoli paeselli, il pallone da calcio Super Tele rappresenta il trionfo dell’arte di arrangiarsi.

Pur essendo già nel catalogo della Mondo S.p.A. sin dal 1967, il suo vero momento di popolarità furono indubbiamente gli anni ’70.

Un pallone di prezzo molto basso, dalle misure più o meno regolamentari ma tanto leggero da non causare danni agli oggetti ed alle infrastrutture circostanti, che si adattò perfettamente alle necessità dei consumatori, a cui veniva proposto da una fitta rete di vendita al dettaglio : ovviamente negozi di giocattoli e supermercati, ma anche tabaccai, edicole, empori di piccoli centri e bancarelle.

Inoltre la sua leggerezza lo rendeva utilizzabile anche dai bambini più piccoli, dell’età di tre o quattro anni (fonte : Wikipedia)

Super TeleGià il nome, Super Tele, è un vero e proprio capolavoro : associa “Super” (superiore), che sembrerebbe connotare la migliore qualità del modello al cospetto di un’eventuale modello base (che in realtà non esisteva) a “Tele” che é legato ad una volontà di associare il concetto di pallone ad un senso lato di “modernità”.

In alcuni modelli in seguito è stata addirittura aggiunta la scritta “rigonfiabile” : in effetti in teoria lo era, tramite una piccola valvola autosigillante in gomma, ma per via della realizzazione diciamo “approssimativa” era invece il principale punto debole del pallone.

Questa infatti tendeva a staccarsi ed a rientrare nella sfera se si cercava di rigonfiare il pallone.

Inoltre, se sottoposta a colpi particolarmente potenti poteva addirittura staccarsi, rendendo in entrambi i casi il pallone inutilizzabile.

Il Super Tele, oltre ad essere venduto ad un costo ridottissimo, era caratterizzato dall’essere molto leggero : se da una parte questo lo rendeva poco adatto ad esempio all’uso nelle partite di calcio, dall’altra aveva il pregio di ridurre il rischio di “infortuni” e di danni derivanti da colpi “male assestati”.

Ma il vero punto di forza era il costo irrisorio che lo faceva amare sia da chi non pretendeva un buon prodotto, sia da chi pur potendo permettersi un pallone migliore non voleva rovinare una buona sfera in partite di scarso valore.

Il suo terreno naturale è sempre stato quello dei campetti di periferia in cui bambini e ragazzi giocavano per interi pomeriggi partite di valore effettivo nullo, ma di altissimo valore simbolico.

Le mamme preferivano i Super Tele perché davvero economici e perché, dall’alto della loro naturale apprensione per i loro bimbi, erano sicure che una pallonata in faccia di Super Tele non avrebbe fatto male a nessuno.

Il Super Tele dominò per tempo anche tutte quelle sedi di gioco, come i marciapiedi e le spiagge, in cui la presenza di altri individui estranei al gioco rendeva inadatto il ricorso ad un pallone più duro.

Ad ogni modo la sua gestibilità, il livello di palleggio, la stabilità aerodinamica erano decisamente “approssimative” : intuire una traiettoria di un Super Tele scaraventato in avanti era praticamente impossibile.

Nel gioco a terra si rivelava scadente ma non insostenibilmente pessimo, però tendeva a graffiarsi facilmente se sollecitato da attriti.

Ma soprattutto si bucava assai facilmente.
Infatti la maggior parte dei Super Tele, menomati da questo handicap della facile perforabilità del guscio, hanno avuto sempre vita brevissima.


Le pagine della vergogna


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