Il genocidio dimenticato del 1919

Pubblicato il 14 Dicembre 2021 da Veronica Baker

Oggi l’arroganza della comunità medica è addirittura peggiore rispetto a 100 anni fa.

Veronica Baker


Il genocidio dimenticato

Tutto iniziò con l’esperimento di una cosiddetta “vaccinazione” contro la meningite batterica da parte dell’Istituto Rockefeller sulle truppe americane.
E tutto finì con la morte dai 50 ai 100 milioni di persone nel mondo intero.


Durante gli anni di guerra 1918-19, l’esercito degli Stati Uniti salì fino a 6.000.000 di uomini, di cui 2.000.000 inviati all’estero.

Il Rockefeller Institute for Medical Research approfittò di questo nuovo pool di “cavie umane” per condurre “esperimenti” sui cosiddetti “vaccini”, inviando il suo cosiddetto “siero” sperimentale anti-meningococco anche in Inghilterra, Francia, Belgio, Italia.
Contribuendo a diffondere l’epidemia in tutto il mondo.



Dal 21 gennaio al 4 giugno 1918, un cosiddetto “vaccino” sperimentale contro la meningite batterica coltivato nei cavalli dal Rockefeller Institute for Medical Research di New York fu iniettato nei soldati a Fort Riley.

Durante il resto del 1918, quei soldati – che spesso vivevano e viaggiavano in condizioni sanitarie precarie – furono mandati a combattere in Europa, diffondendo i batteri in ogni sosta tra il Kansas e le trincee del fronte in Francia.

Uno studio descrive i soldati “con infezioni attive (che) stavano aerosolizzando i batteri che colonizzavano i loro nasi e le loro gole“, mentre altri – spesso, negli stessi “spazi di respirazione” – “erano profondamente suscettibili di una rapida diffusione attraverso i loro polmoni dai propri od altrui batteri colonizzanti“. (1)

Quando la prima guerra mondiale finì, l’11 novembre 1918, i soldati tornarono nei loro paesi d’origine e negli avamposti coloniali, diffondendo la polmonite batterica killer in tutto il mondo.

Il genocidio dimenticato
Il tutto iniziò con l’esperimento di vaccinazione contro la meningite batterica dell’Istituto Rockefeller sulle truppe americane. E finì con la morte dai 50 ai 100 milioni di persone, solo negli USA…

Durante la prima guerra mondiale, il Rockefeller Institute inviò anche il suo siero sperimentale anti-meningococco in Inghilterra, Francia, Belgio, Italia ed altri paesi, contribuendo a diffondere l’epidemia in tutto il mondo.

Secondo la dottrina medica “ufficiale”, nel 1918-19, la cosiddetta “influenza spagnola” uccise 50-100 milioni di persone, compresi molti soldati.

Molte persone non si rendono ancora conto che questa malattia uccise molti più soldati che le mitragliatrici o qualsiasi altra arma tipicamente associata alla prima guerra mondiale.

Inoltre nel 1918, “influenza” era un termine generico per indicare una malattia di origine sconosciuta.

Non aveva il significato specifico che ha oggi.
Infatti, il significato di questa parola deriva dal latino medievale “influente” in senso astrologico, che significa “una visita sotto l’influenza delle stelle”.

Perché quello che è successo più di 100 anni fa è importante anche in questo particolare momento ?

Tra il 1900-1920, c’erano enormi sforzi in corso nel mondo industrializzato per costruire una società “migliore”.

Per semplicità verrà usata la città di New York come esempio per discutere tre importanti cambiamenti avvenuti in quel periodo ed il loro impatto sulla mortalità da malattie infettive.

Acqua pulita e servizi igienici

Alla fine del 19° secolo e all’inizio del 20° secolo, New York costruì il sistema ancora in uso oggi per portare acqua pulita alla città dalle Catskill.
Inoltre New York costruì oltre 6000 miglia di fogne per portare via e trattare i rifiuti. (2)

Elettricità

Alla fine del XIX secolo e all’inizio del XX, New York costruì una rete elettrica e cablò la città in modo che la corrente fosse disponibile in ogni casa.

L’industria farmaceutica dei Rockefeller

Tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo, New York divenne la sede del Rockefeller Institute for Medical Research (ora Rockefeller University).
Il cosiddetto “vaccino” usato nell’esperimento di Fort Riley sui soldati fu prima sperimentato sui cavalli dalla suddetta industria farmaceutica.



I dati sui tassi di mortalità negli Stati Uniti dall’inizio del 20° secolo al 1965 indicano chiaramente che l’acqua pulita, lo sciacquone dei bagni, sistemi fognari efficaci e cibi refrigerati hanno ridotto efficacemente la mortalità da malattie infettive, e non certo la diffusione dei cosiddetti “vaccini”.

La malattia non era “spagnola”

La Spagna era uno dei pochi paesi che non fu coinvolto nella prima guerra mondiale.
Quindi era un paese libero dalla censura, al contrario dei paesi coinvolti nella Grande Guerra.

Era quindi normale che i primi resoconti della stampa che parlavano di un gran numero di persone che stavano morendo di una “nuova malattia infettiva” venissero dalla Spagna.
I paesi in guerra non volevano spaventare ulteriormente le loro truppe, così scelsero come capro espiatorio la Spagna.

Ai soldati di tutti gli schieramenti veniva chiesto di attraversare la terra di nessuno sotto il fuoco delle mitragliatrici, il che era già abbastanza spaventoso senza sapere che le trincee erano un terreno fertile per le malattie.

Ma se tale “influenza” iniziò in una base militare degli Stati Uniti in Kansas, e poi tutto il resto è stato susseguente ad un esperimento riguardante i cosiddetti “vaccini” sui soldati statunitensi, allora gli USA dovrebbe denominare l’influenza spagnola come “I batteri di Fort Riley del 1918”, o qualcosa di simile.

Infatti la cosiddetta “influenza spagnola” è iniziata nel luogo in cui è stato somministrato questo cosiddetto “vaccino batterico sperimentale”, rendendolo il primo (ed unico) sospetto come fonte delle infezioni batteriche che hanno ucciso così tante persone.

Sarebbe molto più difficile mantenere il mantra di marketing :

“I vaccini salvano la vita”.

D’altra parte – come stiamo vedendo tuttora – se Big Pharma ammettesse che un esperimento mediante un cosiddetto “vaccino” avesse causato la morte di 50-100 milioni di persone, cosa potrebbe succedere ?

La malattia che ha ucciso così tante persone non era nè l’influenza né un “virus”. Era un batterio

Dall’anno Duemila sui mass-media si è parlato molto di “preparazione ad una possibile pandemia”.
I produttori dei cosiddetti “vaccini” contro l’influenza solo negli Stati Uniti hanno ricevuto finanziamenti di miliardi di dollari per sviluppare dei cosiddetti “vaccini” in modo tale da avere “la sicurezza che non avvenga un’altra “influenza” pandemica letale come quella del 1918-19″.

Tutto questo ha aiutato i produttori dei cosiddetti “vaccini” a procurarsi assegni miliardari dai governi, anche se gli scienziati naturalmente sapevano all’epoca che allora la polmonite batterica era stata il vero killer.

Non è la mia opinione che la polmonite batterica fosse stata la vera assassina – migliaia di autopsie hanno confermato questo fatto.

Secondo un documento del 2008 del National Institute of Health, la polmonite batterica era stata la causa di morte in almeno il 92,7% delle autopsie effettuate nel periodo 1918-19.
Ed è molto probabile che il valore sia pure superiore, fino ad arrivare quasi al 100%.

I ricercatori effettuarono circa 9000 autopsie.
Questi furono i risultati :

“... Nelle 68 serie di autopsie di qualità superiore, in cui la possibilità di colture negative non segnalate poteva essere esclusa, il 92,7% delle colture polmonari autoptiche erano positive per ≥ 1 batterio.
… in uno studio su circa 9000 soggetti che sono stati seguiti dalla presentazione clinica con l’influenza alla risoluzione od all’autopsia, i ricercatori hanno ottenuto, con tecnica sterile, colture di pneumococchi o streptococchi da 164 dei 167 campioni di tessuto polmonare”
.

C’erano 89 colture pure di pneumococchi ; 19 colture da cui sono stati recuperati solo streptococchi ; 34 che hanno prodotto miscele di pneumococchi e/o streptococchi ; 22 che hanno prodotto una miscela di pneumococchi, streptococchi e altri organismi (soprattutto pneumococchi e streptococchi non emolitici) ; e 3 che hanno prodotto solo streptococchi non emolitici.

Non ci sono stati risultati di colture polmonari negative“. (3)

Quindi pneumococchi o streptococchi sono stati trovati in “164 dei 167 campioni di tessuto polmonare” sottoposti ad autopsia.
Cioè il 98,2%.
I batteri erano (ovviamente) l’assassino.

Dove ha avuto quindi origine la polmonite batterica del 1918-19 ?

Quando gli Stati Uniti entrarono in guerra nell’aprile del 1917, l’industria farmaceutica aveva avuto improvvisamente una grande disponibilità di soggetti umani per i test : il primo vero e proprio battaglione di arruolamento dell’esercito americano.

Prima della guerra, nel 1917, l’esercito americano era di 286.000 uomini.
Dopo la guerra, nel 1920, l’esercito americano si sciolse ed era di 296.000 uomini.

Durante gli anni di guerra 1918-19, l’esercito americano aumentò in modo esponenziale fino a 6.000.000 di uomini, di cui 2.000.000 inviati all’estero.
Il Rockefeller Institute for Medical Research approfittò di questo nuovo pool di cavie umane per condurre esperimenti sui cosiddetti “vaccini”.

Un rapporto sulla cosiddetta “vaccinazione” antimeningite e le osservazioni sulle agglutinine nel sangue dei portatori cronici di meningococco fu registrato dal Dr. Frederick L. Gates, MD nel 1918.

Tra il 21 gennaio e il 4 giugno del 1918, il Dr. Gates riferì di un esperimento in cui ai soldati furono somministrate 3 dosi di un cosiddetto “vaccino” contro la meningite batterica.
4.792 uomini ricevettero la prima dose, ma solo 4.257 ricevettero la seconda dose (-11%), e solo 3702 ricevettero tutte e tre le dosi (-22,7%).

Un totale di 1.090 uomini non erano presenti per la 3a dose.
Cosa era successo a questi soldati ?

Furono spediti a est in treno dal Kansas per imbarcarsi su una nave per l’Europa ?
Erano nell’ospedale di Fort Riley ?

Il rapporto del Dr. Gates non menziona in alcun modo questo fatto, quindi molto probabilmente erano nel frattempo deceduti.

Sappiamo però che il Dr.Gates iniziò i suoi esperimenti nel gennaio 1918.
A marzo di quell’anno, “100 uomini al giorno” entravano nell’infermeria di Fort Riley.

Sono alcuni di questi gli uomini che mancano dal rapporto del Dr. Gates – quelli che non hanno ricevuto la seconda o terza dose ?

… Poco prima della colazione di lunedì 11 marzo, la prima tessera del domino sarebbe caduta segnalando l’inizio della prima ondata dell’influenza del 1918.
Il cuoco della compagnia Albert Gitchell si presentò all’infermeria del campo con lamentele per un “brutto raffreddore“.

Subito dopo di lui arrivò il caporale Lee W. Drake con lamentele simili.

A mezzogiorno, il chirurgo di campo Edward R. Schreiner aveva più di 100 uomini malati tra le mani, tutti apparentemente affetti dalla stessa malattia...” (5)

Il Dr. Gates riferì che molti degli uomini che a cui era stato iniettato il cosiddetto “vaccino” avevano sofferto di sintomi simili all’influenza : tosse, vomito e diarrea.

Questi sintomi erano disastrosi per uomini che vivevano nelle caserme, viaggiavano sui treni verso la costa atlantica, navigavano verso l’Europa, vivevano e combattevano nelle trincee.

Le condizioni insalubri sono infatti un ambiente ideale per la diffusione di una malattia contagiosa come la polmonite batterica.

Sempre nel rapporto del Dr. Gates è possibile leggere :

Sono stati notati diversi casi di allentamento dell’intestino o di diarrea transitoria.
Questo sintomo non era stato riscontrato in precedenza.

Un’attenta indagine nei singoli casi spesso ha portato all’informazione che gli uomini che si lamentavano degli effetti della vaccinazione soffrivano di una lieve corizza, bronchite, ecc. al momento dell’iniezione.

A volte la reazione era iniziata da una sensazione di freddo o di freddo, ed un certo numero di uomini si lamentava di febbre o sensazioni febbrili durante la notte seguente.

Il disturbo più frequente poi era la nausea (occasionalmente il vomito), le vertigini ed i “dolori” generali alle articolazioni ed ai muscoli, che in alcuni casi erano particolarmente localizzati nel collo o nella regione lombare, causando rigidità del collo o della schiena.
Alcune iniezioni erano seguite da diarrea.

Le reazioni, quindi, occasionalmente simulavano l’insorgenza di una meningite epidemica e diversi uomini vaccinati furono inviati come sospetti all’ospedale di base per la diagnosi.” (4)

Secondo il Dr. Gates, avevano iniettato ai soldati dell’esercito USA dosi di un cosiddetto “vaccino” sperimentale contro la meningite batterica.
In seguito però alcuni dei soldati ebbero sintomi che “simulavano” proprio la meningite.

Ma il Dr. Gates avanzò un’affermazione piuttosto fantasiosa riguardo al fatto che non si trattava di “una vera meningite”.

Secondo il suo parere, i soldati avevano sviluppato sintomi simili “all’influenza”.
Ma la meningite batterica, allora come oggi, è nota per imitare i sintomi dell’influenza. (6)

Un film che si sta ripetendo proprio in questo momento.

Perchè la cosiddetta “spagnola” si diffuse in modo così ampio e rapido ?

Esiste una ragione ben precisa che spiega in modo esaustivo il perchè il batterio del Dr. Gates si diffuse così velocemente.
Un articolo del 2008 del CDC descrive come i soldati malati della prima guerra mondiale potevano trasmettere i batteri ad altri davvero molto facilmente :

Infine, per brevi periodi e in misura variabile, gli ospiti colpiti diventavano “adulti nuvola” che aumentavano l’aerosolizzazione dei ceppi di batteri colonizzanti, in particolare pneumococchi, streptococchi emolitici, H. influenzae, e S. aureus.

Per diversi giorni durante le epidemie locali – in particolare in ambienti affollati come reparti ospedalieri, campi militari, navi per il trasporto di truppe e miniere (e trincee) – alcune persone erano immunologicamente suscettibili, infettate od in fase di recupero da infezioni da virus influenzale.

Le persone con infezioni attive aerosolizzavano i batteri che colonizzavano i loro nasi e le loro gole, mentre altri – spesso, negli stessi “spazi di respirazione” – erano profondamente suscettibili all’invasione e alla rapida diffusione nei loro polmoni da parte dei propri od altrui batteri colonizzatori.” (1)

Per tre volte nel suo rapporto sull’esperimento del vaccino di Fort Riley, il Dr. Gates affermò che alcuni soldati avevano sofferto di una “grave reazione” che indicava “un’insolita suscettibilità individuale al vaccino“.

Il pedaggio pagato dalle truppe americane fu impressionante.
La dottoressa Carol Byerly descrisse come l'”influenza” viaggiò a macchia d’olio nell’esercito americano. (sostituire “batteri” con “influenza” o “virus” della dottoressa Byerly) :

“... Quattordici dei più grandi campi di addestramento avevano segnalato focolai di influenza in marzo, aprile o maggio, e alcune delle truppe infette portarono il virus con loro a bordo delle navi per la Francia …

“Man mano che i soldati in trincea si ammalavano, i militari li evacuavano dalle prime linee e li sostituivano con uomini sani.

“Questo processo portava continuamente il virus a contatto con nuovi ospiti, giovani soldati sani, nei quali poteva adattarsi, riprodursi e diventare estremamente virulento senza esaurirsi in alcun modo.

“… Prima che potesse essere imposto qualsiasi divieto di viaggio, un contingente di truppe di rimpiazzo partì da Camp Devens (fuori Boston) per Camp Upton, Long Island, il punto di sbarco dell’esercito per la Francia, e portò l’influenza con loro.

“Gli ufficiali medici di Upton dissero che arrivò “bruscamente” il 13 settembre 1918, con 38 ricoveri, seguiti da 86 il giorno dopo e 193 il successivo.

“I ricoveri raggiunsero il picco il 4 ottobre con 483, ed entro 40 giorni, Camp Upton inviò 6.131 uomini all’ospedale per l’influenza.
Alcuni svilupparono la polmonite così rapidamente che i medici la diagnosticarono semplicemente osservando il paziente piuttosto che ascoltando i polmoni…
” (7)

Gli Stati Uniti non erano l’unico paese in possesso del vaccino batterico sperimentale del Rockefeller Institute.

“Un rapporto del 1919 dell’Istituto afferma : “Occorre fare riferimento al fatto che prima che gli Stati Uniti entrassero in guerra (nell’aprile 1917) l’Istituto aveva ripreso la preparazione del siero anti-meningococcico, per soddisfare le richieste di Inghilterra, Francia, Belgio, Italia ed altri paesi.”

“Lo stesso rapporto afferma che : “Per soddisfare la domanda improvvisamente aumentata dei sieri curativi elaborati all’Istituto, fu rapidamente eretta una stalla speciale per i cavalli…” (8)

Un cosiddetto “vaccino”sperimentale anti-meningococco sperimentato solo sui cavalli e poi inoculato ai soldati che ben presto sarebbero entrati nelle condizioni di vita anguste ed insalubri della guerra…cosa sarebbe mai potuto andare storto ?

Questo cosiddetto “vaccino” sperimentale fu forse il responsabile dei 50-100 milioni di persone uccise da infezioni polmonari batteriche nel periodo 1918-19 ?

Il Rockefeller Institute afferma di avere distribuito il cosiddetto “vaccino” in Inghilterra, Francia, Belgio, Italia e altri paesi durante la prima guerra mondiale.
La letteratura medica afferma che non si conoscono gli effetti del cosiddetto “vaccino” nei soldati di altri paesi.

Ma io qualche sospetto ce l’ho, dato che mio nonno ha combattuto nella Prima Guerra Mondiale, dove ufficialmente si ammalò di polmonite (fortunatamente salvandosi), e proprio a causa di questa malattia invalidante fu riformato dall’esercito italiano poco dopo la fine della Grande Guerra.

E dai suoi racconti nell’infanzia, ricordo bene che le sue parole sull’accaduto erano più o meno queste :

“Entravamo in tantissimi nei sanatori, ma in pochissimi ne uscivamo vivi”.



Da sempre i medici “giocano a fare Dio”, pensando di poter domare sempre la natura senza creare problemi imprevisti.
D’altra parte, l’industria dei cosiddetti “vaccini” è da sempre alla ricerca di nuovi soggetti da sottoporre a test umani.

Spesso trovano popolazioni che non sono in grado di rifiutare.
Soldati, neonati, disabili, carcerati, abitanti delle cosiddette nazioni in via di sviluppo.



Ed oggi l’arroganza della comunità medica è addirittura peggiore rispetto a 100 anni fa.

L’acqua pulita, i servizi igienici, gli sciacquoni dei bagni, i cibi refrigerati e le diete sane allora migliorarono le condizioni di vita dell’Umanità proteggendola dalle malattie infettive.
E non certo il programma dei cosiddetti “vaccini” dei Rockefeller, che, anzi, furono responsabili di un genocidio (mai punito) dai 50 ai 100 milioni di anime nel mondo intero.

I medici e l’industria dei cosiddetti “vaccini” da sempre usurpano il credito che dovrebbe invece appartenere di diritto ad idraulici, elettricisti, ingegneri edili ed urbanisti.



Bibliografia

1. Deaths from Bacterial Pneumonia during 1918–19 Influenza Pandemic, John F. Brundage*  and G. Dennis Shanks†. Author affiliations : *Armed Forces Health Surveillance Center, Silver Spring, Maryland, USA; †Australian Army Malaria Institute, Enoggera, Queensland, Australia https://wwwnc.cdc.gov/eid/article/14/8/07-1313_article

2.  World Health Organization : Unsafe drinking water, sanitation and waste management http://www.who.int/sustainable-development/cities/health-risks/water-sanitation/en/

3. J Infect Dis. 2008 Oct 1 ; 198(7) : 962–970. Predominant Role of Bacterial Pneumonia as a Cause of Death in Pandemic Influenza : Implications for Pandemic Influenza Preparedness, David M. Morens, Jeffery K. Taubenberger, and Anthony S. Fauci https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2599911/

4. PDF of Fort Riley Study (1918) : https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2126288/pdf/449.pdf

5. American Experience, “The First Wave”, PBS : https://www.pbs.org/wgbh/americanexperience/features/influenza-first-wave/

6. Mayo Clinic :  Meningitis www.mayoclinic.org/diseases-conditions/meningitis/symptoms-causes/syc-20350508

7. Public Health Rep. 2010 ; 125(Suppl 3): 82–91. The U.S. Military and the Influenza Pandemic of 1918–1919, Carol R. Byerly, PhD https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2862337/

8.  Rockefeller Institute pamphlet PDF (1919) : https://digitalcommons.rockefeller.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=1005&context=rockefeller-institute-descriptive-pamphlet

9.  Is Military Research Hazardous to Veterans’ Health ? Lessons Spanning Half a Century, A Staff Report Prepared for the Committee on Veterans’ Affairs, United States Senate, December 1994 https://www.hsdl.org/?abstract&did=438835


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