…non ho barato nè bluffato mai,
e questo sito mette a nudo la mia anima…
FAQ su Veronica Baker
Con il passare del tempo il mio sito internet è diventato sempre più complesso, sia nella struttura, sia nel numero di lettori che più o meno periodicamente mi sommergono di una mole di email che pongono sempre le stesse domande, tale che risulta impossibile, o poco efficiente, rispondere a tutti singolarmente.
Per questo motivo ho deciso di scrivere delle FAQ che dovrebbero rispondere in modo esauriente ai quesiti che mi vengono più frequentemente posti.
Puoi dare una breve descrizione su di te ?
Sono nata sotto il segno dei Gemelli, ascendente Bilancia.
Dicono sia un’ottima combinazione, capace di realizzare una vera propria sintesi positiva tra le qualità che entrambi i segni sono soliti portare.
Sicuramente sono precisa, corretta, leale e decisa.
Ma anche molto socievole e gentile.
La mia rettitudine ed il mio profondo senso del giusto mi impongono di essere una buona ascoltatrice.
Realmente comprensiva delle problematiche degli altri e delle esperienze della vita in generale.
Da sempre cerco il completo equilibrio armonico dell’ambiente che mi circonda.
Una meta particolarmente ambiziosa.
Perchè coincide con la mia felicità personale.
Di conseguenza la mia ricca vivacità spirituale e la mia forte passionalità mi hanno portata – oltre a viaggiare in tutto il mondo – ad avere esperienze importanti sia in campo artistico che nelle relazioni sociali.
Dove alla fine ho trovato la mia collocazione naturale.
Perchè in questo sito affronti così tanti argomenti, anche personali, esponendoti pesantemente a delle critiche feroci ?

Sono convinta che prima di tutto ci si debba esprimere per noi stesse.
E che questa sia innanzitutto la cosa più importante e giusta.
La condivisione di idee, informazioni, notizie e sentimenti è un ulteriore atto estensivo al di là dei propri confini.
La volontà di eccedersi che si sostanzia in qualche forma.
Ed è meravigliosamente umano.
Di solito chi mi legge percepisce l’onestà e la lealtà del mio lavoro.
Riconoscendomi alla fine come una persona familiare.
Non è esattamente facile scrivendo di argomenti molto tecnici.
Chi mi legge da sempre ha compreso realmente lo scopo per cui scrivo.
E con il tempo solitamente diventa sempre più interattivo spedendomi spontaneamente materiali e documenti interessanti.
Appassionandosi alla linea che ho tracciato ed arricchendo questo mio spazio di contenuti.
Qual è il tuo stile di vita ?

Il mio stile di vita da sempre si ispira ai principi che ho fissato sia nella mia vita lavorativa che in quella privata :
Curare la mia crescita personale.
Essere intellettualmente ed emotivamente aperta nei confronti del mondo.Impegnarmi attivamente in tutto ciò che voglio realmente fare.
Ascoltare sempre attentamente in ogni situazione.Non porre mai alcuna domanda diretta, soprattutto “Perchè ?”, nè usare termini come “Si dovrebbe”, “Si deve”, “Sarebbe meglio” oppure “Dovresti”.
Non giudicare mai, nè fornire mai alcun consiglio diretto.Parlare sempre al presente indicativo in prima persona : soggetto/verbo/oggetto.
Cercare di coinvolgere intensamente ed emotivamente nelle discussioni.Condividere le mie emozioni.
Cercare di comprendere e soprattutto capire i sentimenti provati.Considerare i problemi che si incontrano nella vita come un’occasione di crescita personale.
Credere sempre nella evoluzione naturale e non nella casualità dei fatti.
Essere felice dei miei sentimenti provati e nel contempo preoccuparmi di quelli provati da chi interagisce con me.
In poche parole sono, i principi basilari che muovono il nostro inconscio e quindi tutto ciò che ci riguarda intimamente.
Paure, emozioni, blocchi interiori, sentimenti.
Occorre non avere mai paura di alcuna avversità.
Qualunque sia.
Il bene più grande che possediamo è la nostra individualità.
Mai appiattirsi nei confronti della cosiddetta “normalità”.
Stiamo rinnegando le nostre origini e ci stanno imponendo usi e costumi non nostri.
Un processo di globalizzazione che ci sta cannibalizzando sempre di più.
Ma andare contro la nostra indole significa morire.
Puoi aggiungere ulteriormente qualche dettaglio in più su di te ?
Allora…ecco alcuni pensieri sparsi, che in precendenza ho pubblicato in un post intitolato Odi et Amo.
La vita è una meravigliosa avventura.
Occorre però affrontare a viso aperto ogni frangente, anche il più spiacevole.L’essenziale è sempre invisibile agli occhi.
Infatti non si vede bene che con il cuore.Adoro i tacchi a spillo.
Ma preferisco usarli il meno possibile e camminare a piedi nudi.Seguo sempre le regole che mi sono imposta senza metterle mai in discussione.
Tranne quando devono essere infrante.Mi piace togliermi subito i sassolini dalle scarpe.
Altrimenti si rompono le autoreggenti nuove ed è sempre un peccato.Le critiche sono sempre più utili dei complimenti.
Ma con il giusto registro e tono.Talvolta tratto temi non adatti ai minori.
Se non li gradisci semplicemente clicca la crocetta in alto a destra.Sono una cittadina del mondo.
Le mie profonde radici non dipendono da qualche “nobile” ideale imposto da altri.
Inoltre :
Probabilmente sono un modello da non imitare.
In ogni caso penso che tutti prima o poi trovino la loro strada nella vita.
Io l’ho trovata dopo un lungo cammino.Sono A-politica, A-partitica ed A-ideologica.
Ma non per questo una persona disinteressata, frivola e superficiale.Ritengo che chiunque dichiari di avere la ricetta per “guarire” il mondo dai suoi problemi sia un ciarlatano od un burattinaio.
Quando sono incazzata non vado a scrivere “cretino”, “sfigato”, “fottiti” nei blog che non mi piacciono e che voglio criticare, nè mi piace prendere in giro altre persone sul mio blog (o su quello di altri).
Possiedo un altissimo senso dell’etica e del rispetto delle leggi.
Ma allo stesso tempo ritengo che tutto ciò che sia legale possa essere sempre fatto.Ho realmente bisogno di leggere tanti libri, non necessariamente sempre impegnati.
Per questo motivo i miei traslochi si rivelano sempre un’impresa titanica.Ho un cuore puro che non ha doppio fondo.
Infatti tutto quello che racconto non ha mai alcun doppio senso.Non aderisco in alcun modo al pensiero mainstream.
Infatti esprimo sempre la mia opinione personale esclusivamente su dati oggettivi e non ideologizzati.La moda (solitamente sinonimo di griffe stupide e superficiali) non mi diverte.
Ma mi piace comunicare il mio stato d’animo tramite i miei vestiti, la mia pettinatura, le mie scarpe.
Oh, thank you !
Ecco, ora sai anche se questo mio blog potrà diventare di tuo gradimento oppure no…
Perchè il tuo sito internet si chiama Her Own Destiny ?

Quando nell’ormai lontano 1 Gennaio 2019 iniziò questa mia nuova avventura non mi era ancora ben chiaro il taglio editoriale che avrei seguito.
Pensavo che come nel mio vecchio portale internet Metropolis alla fine il tema principale (anche se non l’unico) sarebbe stata l’EcoAnemia.
Padrona del mio Destino è la traduzione (non proprio letterale) del titolo di questo mio blog, che a sua volta (è abbastanza facile comprenderlo ora) richiama la famosa pellicola Destiny of Her Own (Dangerous Beauty), che tratta in modo molto romanzato (e ben poco veritiero, in effetti) la vita di Veronica Franco.
Una voce femminile, a lungo ignorata ed ancora oggi poco nota soprattutto (e paradossalmente) proprio in Italia, nonostante la spontaneità della vena ispiratrice e la genuinità dei suoi componimenti.
Sicuramente a Veronica è toccato il magico ruolo di musa ispiratrice, fonte di nobili emozioni e di elevati sentimenti.
Ma è anche vero che ha dovuto conquistare, dimostrando di esserne all’altezza, il diritto ad esprimere il proprio sentire e la possibilità di essere considerata non oggetto letterario, ma soggetto pensante e narrante al pari di poeti e scrittori uomini.
Saffo, i cui splendidi versi sono stati fonte di ispirazione finanche per Catullo, uno dei più grandi poeti d’amore di tutti i tempi, fu protagonista vera.
Imponendosi all’attenzione del mondo della cultura ed ai gusti del tempo non solo come soggetto.
Ma anche (e soprattutto) immortalando il suo pathos erotico in versi indimenticabili.
La medesima intensità è presente nei versi di Veronica.
Perchè la sezione di trading, finanza ed economia utilizza un titolo provocatorio come Wall Street Bitch ?
Come i più smaliziati – e soprattutto i più esperti di slang US – avranno compreso immediatamente, gioco sempre molto sui doppi sensi e sull’autoironia.
Beautiful
Intelligent
Talented
Creative
Honest
Bitch, una via di mezzo fra “troia” e “stronza”.
Ma anche dura, rompipalle, lunatica, perchè affermo e soprattutto argomento sempre in modo diretto e sincero, senza peli sulla lingua.
In un mondo dove invece tutti si presentano come Santi, Beati e Messia, promettendo conoscenza, prosperità, agiatezza e felicità, nominando il nome di Dio invano solamente per guadagnare qualche misera “donazione” (esentasse).
Qual è il tuo modo di procedere nella ricerca scientifica (e non solo) ?
Come i lettori più attenti avranno sicuramente notato, recentemente c’è stata una diminuzione dei post pubblicati su questo argomento.
La spiegazione dovrebbe essere ovvia per chi mi segue da molto tempo.
Ma per tutti gli altri forse è necessario un chiarimento.

Da quasi tre anni – ricordo ad esempio di essere stata fra le prime (almeno in italiano) a parlare di tematiche assai scottanti come la presenza di grafene nei cosiddetti “vaccini” – ho sviluppato personalmente, attingendo da diverse autorevoli fonti a livello mondiale (e non da una sola come purtroppo la stragrande maggioranza dei siti internet tende invariabilmente a fare), una ricerca che per molti versi si potrebbe definire pionieristica.
Questo è il motivo per cui non amo semplicemente condividere notizie.
Fondamentalmente perché passo il mio tempo a creare (con ricerche pratiche e sviluppo di nuove idee), piuttosto che ri-condividere (o ricalcare, o peggio ripetere) ciò che altri hanno già fatto in precedenza.
Ci sono nel mondo diversi ricercatori che stanno compiendo un lavoro encomiabile e soprattutto necessario, utilizzando molte e molte ore di lavoro spesso non remunerato in alcun modo.
Personalmente vi incoraggio a iscrivervi ai loro canali informativi, a seguirli e soprattutto a sostenerli.
Ma negli ultimi mesi sono stati creati anche molti siti dedicati esclusivamente alla condivisione di informazioni, più simili a dei portali di news che di ricerca vera e propria.
Davvero tanti, forse troppi.
Per quanto mi riguarda, il mio sito da sempre è focalizzato non solo sulla ricerca scientifica, ma anche e soprattutto sulla spiegazione (e la condivisione) delle ricerche effettuate personalmente (qualunque sia l’argomento tratttato).
Ma con un taglio decisamente più “educativo”.
Quindi, se la vostra assai rispettabile intenzione (come la stragrande maggioranza degli “utenti” di internet) è di entrare nel mio sito sperando di trovare quattro titoli di news del giorno (quelle pompate dai mass-media, nella maggior parte dei casi delle vere e proprie fake-news), oppure guardare un paio di video virali diffusi su TikTok di circa tre minuti, ed infine una registrazione dello streaming della sera precedente dove l’occhialuto conduttore di turno vi parla in modo da non dover pensare più a nulla (quindi aiutando il “nemico” nel suo intento)…
…vi invito a lasciare questo mio sito internet non leggendomi più e di andare in uno che è più in linea con le vostre competenze, capacità e/o esigenze (ma sicuramente già lo avrete fatto senza sprofondare nella lettura di questo mio noiosissimo post).
In poche parole, creo i miei contenuti, faccio le mie ricerche, arrivo alle mie conclusioni.
E poi scrivo i miei post.
Argomenti spesso complessi che necessitano di una spiegazione dettagliata.
E se ad un certo punto comprendete che il mio metodo di procedere nelle ricerche non vi piace, oppure se i miei risultati non vi convincono, oppure se ritenete che non possieda le competenze adatte a svolgere questo tipo di lavoro, oppure se i miei articoli, il mio stile narrativo, il mio modus vivendi, la mia storia di vita non si adattano ai parametri – prestabiliti nel vostro cervello – che cercate sempre ed in ogni modo di corroborare e che non volete mettere in discussione in alcun modo…
…forse è meglio che clicchiate il tastino in alto a destra e seguiate altri siti o canali informativi come ad esempio i buffoni statali, i lottatori per la libertà, il clan dell’anti-virus, le giubbe scarlatte, i Viganò’s boys, i database nazionali (e decine e decine di altri simili), che in ogni occasione ribadiranno ciò che volete sentire.
In poche parole, i soliti gatekeeper alla Mezzucco, Mezzora, Fusillo, Stellina e simili.
Perchè non mostri alcun curriculum di studi ? Forse perchè non lo possiedi ?
Al di là del fatto che ritengo che la conoscenza, la competenza e soprattutto l’obiettività di un ricercatore (o di un giornalista) non dipenda per nulla dai suoi studi “universitari” (ed eventuali dottorati successivi), la “curiosità” riguardo la mia “apparente” assenza di curriculum – obiezione più volte citata dai soliti “(ig)noti” – è ampiamente spiegata dalla storia che racconterò in seguito.
Pur essendo quasi completamente diversa dalla mia, spiega esattamente tutte le “curiosità” da parte di coloro che vengono qua solo a cercare informazioni sul mio nome, oppure cliccano in modo compulsivo tutti i miei post e tutti i link allegati nella speranza di trovare una qualche curiosità ulteriore su di me, oppure mi scrivono in email impersonando false identità nella speranza di innervosirmi in un qualche modo trattando temi che mi stanno a cuore in modo impertinente e provocatorio.
Ovviamente costoro negherebbero fino alla morte tutte queste loro azioni anche davanti all’evidenza più assoluta, ma sappiamo che oggi la menzogna e la negazione di qualunque cosa sono caratteristiche molto diffuse in un certo tipo di fauna che popola la rete internet.
Fra l’altro, vista la presenza di una sentenza dello stato italiano emessa da quasi un ventennio (e promulgata dopo due udienze a porte chiuse), ogni eventuale (ed ulteriore) informazione mendace riguardante la mia persona può essere impugnata legalmente in qualsiasi momento dalla sottoscritta (per la cronaca, agli atti della sentenza è stato verbalizzato sia che sono “una persona dal livello intellettuale e culturale molto alto”, sia il mio “titolo” di Ing. Dott.), con relativa richiesta di risarcimento per diffamazione, danni morali e materiali.
In realtà semplicemente non c’è più rispetto per nulla e per nessuno, e la calunnia è diventata l’arma preferita per manipolare l’opinione pubblica, ottenendo attenzione e cercando di “distruggere” chi porta argomentazioni inconfutabili e difficili da contraddire.
Ma tutti – dato che nella vita di tutti i giorni utilizzano un PC – dovrebbero ad esempio solamente ringraziare il lavoro che una persona come Lynn (dal talento immensamente superiore al mio, la sua biografia racconta tutto) ci ha donato.

Lynn Conway è una ben conosciuta pioniera della progettazione di microchip.
Le sue innovazioni durante gli anni Settanta al centro di ricerca Xerox di Palo Alto (PARC) hanno avuto un impatto globale nei metodi di progettazione dei chip.
Molte società high-tech e metodi algoritmici trovano base nel suo lavoro.
Migliaia di progettisti di chip hanno imparato le basi della propria professione nel libro di testo “Introduction to VLSI Systems“, scritto da Lynn e il professor Carver Mead del Caltech.
Probabilmente ancora più progettisti hanno completato il loro primo progetto VLSI usando il sistema di creazione prototipi MOSIS del governo americano, basato direttamente sul lavoro di Lynn al PARC.
Nella sua carriera è stata insignita di vari premi e onoranze, tra cui l’elezione a membro dell’Accademia Nazionale di Ingegneria, la più alta qualificazione professionale per gli ingegneri americani.
Quello che nessuno ha saputo fino a pochi anni fa è che ha pure compiuto ricerche per la IBM negli anni Sessanta.
Appena uscita dall’università ha inventato un metodo molto efficace per assegnare multiple istruzioni non lineari a ciascun ciclo di clock nei supercomputers.
Avendo risolto questo fondamentale problema di progettazione nel 1965, ha reso possibile la creazione del primo vero computer superscalare, e ha partecipato alla sua costruzione all’IBM.
Lynn ha chiamato questa sua invenzione “Dynamic Instruction Scheduling” (DIS), pianificazione dinamica delle istruzioni.
Quando negli anni Novanta i chip commerciali sono diventati in grado di contenere abbastanza transistor da poter montare un intero computer superscalare su un singolo circuito, l’invenzione del DIS ha cominciato ad essere usata nei personal computer, rendendoli più veloci e potenti di quanto non avrebbero potuto essere altrimenti.
La maggior parte degli ingegneri informatici pensa che il sistema DIS sia frutto di ricerche combinate attraverso decenni.
E non è al corrente del fatto che invece risale al 1965.
Come mai Lynn è rimasta in silenzio a proposito del suo lavoro all’IBM per più di trent’anni ?
La risposta è che nei decenni passati persone come Lynn hanno vissuto in un clima di stigmatizzazione, persecuzione e violenza.
Senza poter rivelare la verità sul proprio passato e soprattutto senza rischiare di mettere in pericolo la propria incolumità fisica e le proprie relazioni professionali e sociali.
Durante il periodo in cui ha lavorato all’IBM, lei era legalmente ed anagraficamente un maschio.
Negli anni Quaranta e Cinquanta, anni della sua giovinezza ed adolescenza, questo tipo di problema non era ancora conosciuto.
Dopo una ricerca lunga anni per qualcuno che potesse aiutarla conobbe il dottor Harry Benjamin, pioniere nel trattamento del disordine di identità di genere.
Con il suo aiuto nel 1967 iniziò una terapia ormonale.
Ma nel 1968, dopo un scontro molto violento con la direzione dell’IBM venne licenziata in tronco perdendo completamente i contatti con il lavoro che stava facendo per loro.
Il caso di Lynn non aveva infatti precedenti, ed evidentemente colse completamente di sorpresa la direzione dell’IBM che, quando si trovò a faccia a faccia con ciò che stava “facendo”, l’animosità che ne risultò fece sì che lei venisse licenziata.
D’altra parte, a quei tempi solo coloro che non avevano niente da perdere (solitamente ex-impersonatrici e prostitute) “rischiavano”.
Fino ad allora era riuscita a costruire un certo supporto da parte della propria famiglia e dei propri amici.
Tuttavia, dopo il suo licenziamento dall’IBM, praticamente tutti persero confidenza con lei e la sua rete di supporto collassò rapidamente.

Lynn dovette andare all’estero per completare la sua transizione.
E tornata a casa si accorse di aver perso non solo la propria reputazione professionale.
Ma anche la sua famiglia e la maggior parte dei propri amici e colleghi, trovandosi di fronte ad un futuro completamente incerto, senza nessuno a cui appoggiarsi a parte i dottori che l’avevano aiutata fino a quel momento.
Ma una volta tornata in patria, decise di ricominciare da capo la sua carriera come programmatrice a contratto, senza referenze passate.
E grazie al suo istinto di sopravvivenza, Lynn si adattò al proprio nuovo ruolo con un successo completamente non previsto dai dirigenti dell’IBM e dei suoi conoscenti che l’avevano abbandonata, riuscendo a trovare nuovi amici, costruendo una nuova carriera e lavorando duramente per avere successo nella sua seconda vita.
Dopo aver ricoperto nel 1971 il ruolo di progettista alla Memorex, nel 1973 venne selezionata dalla Xerox per una posizione di ricerca nel nuovo centro di Palo Alto che stava costruendo a quei tempi.
La sua carriera professionale salì vertiginosamente.
Nel 1978 acquisì fama internazionale nel suo campo per il suo lavoro nel campo dell’integrazione su vasta scala (VLSI).
Il suo libro stava procedendo bene e lei stessa stava per trasferirsi al MIT per insegnare il primo corso sui prototipi VLSI.
In due anni, molte università in tutto il mondo stavano cominciando ad adottare il suo libro di testo per corsi simili.
Persino il Dipartimento della Difesa americano stava dando avvio a un programma di ricerca basato sul suo lavoro.
Tutto questo stava succedendo senza che nessuno avesse la minima idea a proposito del suo passato.
Forse niente di questo sarebbe accaduto se la sua storia fosse stata resa pubblica allora.
Per trentun anni Lynn ha tenuto nascosto il proprio passato, restando in quello che viene definito “stealth mode”.
Solo i suoi amici più fidati erano al corrente degli eventi.
Lynn era ben al corrente di ciò che era successo ad altre come lei : ostracizzate, rese oggetto di violenza od anche stupro, uccise o portate al suicidio quando “scoperte”, e quindi ha vissuto per anni con la paura latente che il suo passato, se portato alla luce, causasse lo stesso disastro professionale e sociale che era accaduto all’IBM.
Nel 1999, alcuni studiosi decisero di determinare la paternità dei suoi primi lavori.
Quando riuscirono a scoprire chi fosse, il suo passato divenne di dominio pubblico tra i colleghi.
La sua prima reazione fu di paura.
Tuttavia i tempi erano cambiati abbastanza per fare sì che non avesse niente da temere nell’essere aperta sulla vicenda.
Allo stesso tempo, tuttavia, Lynn era perfettamente a conoscenza del trattamento inumano da parte di genitori, parenti, datori di lavoro e dalla società in generale, per non parlare del sistema legale di quasi tutte le nazioni del mondo.
Allora Lynn pensò che la sua storia personale avrebbe potuto aiutare qualcuna.
Infatti le opinioni di una società sono fortemente influenzate dai media, che tendono sempre a focalizzarsi sull’effetto shock, rivelando fatti imbarazzanti.
Ed anche quando queste storie cercano di essere positive, spesso e volentieri danno un’impressione di tristezza e disperazione.
La gente non sente mai parlare delle decine di migliaia che vivono in società, completamente adattate.
Perchè non fanno “notizia”.
Ed in particolare, la maggioranza è in qualche modo sempre costretta a nascondere il proprio passato, esattamente come Lynn, avendo paura delle conseguenze.
Perchè se agisci alla luce del sole, soprattutto in paesi dall’infimo livello culturale ancora legati ad inadeguati stereotipi politico/religiosi come l’italia (in minuscolo), non hai proprio scampo alcuno.
Per chi (ne dubito, ma mai dire mai) volesse ulteriormente approfondire l’argomento e le sue fondamentali implicazioni nella comprensione di questo periodo cruciale per la Umanità, consiglio una lettura approfondita del seguente articolo : L’Umanità naturale – Come la Natura ci ha creato.
Come mai ti definisci Dirty Veronica ?
Purtroppo l’Europa, in particolare quel misero paese che è l’italia (ed anche quell’ormai irriconoscibile paese un tempo chiamato USA), non è l’America Latina che il cosiddetto Occidente “evoluto” tanto disprezza.
Arrivata ad un certo punto della mia vita, ho dovuto evidentemente fare una scelta ben precisa.
Se avessi voluto “fare carriera” ed ottenere “rispetto dalla società”, avrei dovuto scendere a patti in modo pesante con “loro”.
La mia risposta fu eloquente : gli ho mostrato il dito medio (mentre i cosiddetti “normali” solitamente avrebbero accettato di vendere la loro anima al Male, ovviamente negherebbero fino alla morte pure questo fatto).
Da allora non devo dimostrare davvero più nulla a nessuno, ma proprio a nessuno.
Oggi rifarei la medesima scelta, esattamente nello stesso modo.
D’altra parte, secondo i medesimi bigotti “benpensanti” (questi ultimi rigorosamente made in Italy, in altre culture questo atteggiamento proprio non esiste) non appena si ha a che fare con una come me si deve “scappare, girarsi dall’altra parte, lasciare il premio sul tavolo, o tenersi alla larga come con gli appestati”.
Anche quando non si sa nulla a riguardo, ma proprio nulla, nè sull’aspetto, nè sulla persona in generale, e le poche informazioni conosciute sull’argomento sono sempre viziate dalla propaganda menzognera imperante nei mass-media.
Lo so, per costoro sono e sarò sempre il Male assoluto, semplicemente perchè hanno una fottuta paura di confrontarsi con la parte “oscura” che è dentro di loro.
Ed al contrario di quello che pensano, la mia Anima è – e sarà sempre – più bianca della neve.
Per altro il tempo ha dimostrato come l’unica risposta possibile a persone che pongono dei diktat, penalizzano in modo più o meno subdolo, oppure ricattano minacciando una “esclusione” dal mondo “normale”, sia un semplice NO, senza dare alcuna spiegazione, in modo deciso.
Anche a costo di fare delle scelte in apparenza molto difficili e spesso in quel momento molto umilianti per chi le compie.
Ma a volte il tanto temuto “Inferno” può mostrarsi (molto) migliore del precedente “Paradiso”.
Perchè dovrei crederti adesso, dopo tutto quello che hai detto su di te ?
Il compito di questo blog – la mia missione – è sempre quello di dare una informazione corretta in ogni frangente.
Anche in quelli che possono risultare più sconvenienti e talvolta sconvolgenti.
Sta poi a chi legge di decidere se quello che ho scritto (o che presento) è corretto oppure no.
La “verità” dovrebbe essere trovata sulla base della logica, la ragione, l’empirismo.
E non tramite la coercizione, la manipolazione della realtà, la creazione di dogmi.
D’altra parte, con il tempo e con l’esperienza ho imparato ad ignorare e soprattutto a non permettere a tutti coloro che vivono (e soprattutto si realizzano) nel calpestare gli altri di trascinarmi sul loro piano fatto di acredine e di insolenza.
Inoltre penso che fra non molto alcuni ricominceranno a ripensare la solidarietà come elemento costituente dell’essere umano.
Adesso è ancora un di più, è un qualcosa che fa sentire meglio, più in pace con se stessi.
Ma si tornerà a un concetto di maggiore condivisione.
E si (ri)comincerà a condividere le idee.