Necessità di un downgrade di massa ancora più profondo

Pubblicato il 14 Agosto 2011 da Veronica Baker


Necessità di un downgrade di massa ancora più profondo

Dialoghi sentiti in giro (conoscenti, o persone comuni in giro) :

Io sono in ferie e non me ne frega un c…o di quello che sta succedendo.

Altra frase :

Non me ne frega un c…o della crisi, a me interessa ricevere la “mia” pensione, degli altri me ne fotto.

Oppure :

Ma guarda quella !
Ha comprato una Seicento usata di 10 anni anzichè una macchina nuova come noi (ne abbiamo quattro e siamo in tre), è proprio una “economista” (= tirchia nel significato del discorso).

Già nel 2006 avevo scritto questo post :

La gente non arriva alla 3a settimana perché sono rovinati dai bisogni indotti :

downgrade di massa

  • Il telefonino ultima moda per loro e per i figli con la scusa che questi vanno seguiti dovunque vadano
  • Escono dai negozi di hifi con tonnellate di prodotti elettronici inutili compreso televisori digitali da 70 pollici da pagare a rate a tasso zero ma con TAEG 8,5%
  • Il sabato tutti o al ristorante o in pizzeria (tanto ormai costa uguale)
  • Tutte le domeniche fanno centinaia di chilometri di autostrada con file interminabili ai caselli ed agli autogrill dove spendono una fortuna
  • Fanno la settimana bianca quasi tutti ed al mare minimo ci stanno oltre i 20 giorni
  • Riscaldamento d’inverno e condizionatori d’estate a tutta birra
  • La macchina da cambiare spesso
  • I figli dai 16 ai 25 anni a rimorchio fissi con l’auto personale, discoteca, vestiti, libri e studi pagati da papà

C’è bisogno di un downgrade ancora più profondo nei bisogni indotti della gente ; molto, molto di più di quello che c’è già stato e che in molti ora stanno tardivamente iniziando a percepire .

Tutti si riempiono la bocca di paroloni come solidarietà ed equità, ma sono sempre i primi poi che fanno esclusivamente i loro interessi : basta semplicemente aprire le finestre di casa e vedere il comportamento egoistico della gente ormai incapace non solo di condividere qualsiasi cosa, ma anche di confrontarsi e di dialogare.

Uno dei tanti esempi è il fatto che oggi in molti hanno rapporti esclusivamente virtuali tramite i social network e sono invece incapaci di raffrontarsi di persona ; ma se ne potrebbero fare a decine del genere.

Occorre guardarsi indietro, e notare che la maggior parte dei “bisogni” che ci vengono imposti in realtà sono totalmente inutili, e che senza di questi solo 15-20 anni fa si viveva benissimo, molto meglio di ora.

Per quanto mi riguarda, sono anni che ho adottato uno stile di vita sobrio, come già scrivevo nel 2008 :

La sobrietà è uno stile di vita .
Più un modo di essere che di avere.

Uno stile di vita che sa distinguere tra i bisogni reali e quelli imposti.

La capacità di dare alle esigenze del corpo il giusto peso senza dimenticare quelle spirituali, affettive, intellettuali, sociali.

Per cui :

  • Pensare
  • Consumare in modo critico
  • Ridurre
  • Condividere
  • Recuperare
  • Riparare
  • Riciclare
  • Non mentire

Le mie non sono parole, sono fatti concreti tratti dalla mia esperienza personale.

La fine del mondo non ci sarà.

Ma un downgrade di massa ancora più profondo – e decisamente veloce nel tempo – di quello che abbiamo assistito fino ad ora nel bisogni indotti della gente, sicuramente.

Il problema è che molti non accetteranno questo dato di fatto.


BannerVeronica 1


Translate »
You cannot copy content of this page