Doppio punto di domanda ? Invece no, nessuna sorpresa !

Pubblicato il 8 Novembre 2009 da Veronica Baker


Doppio punto di domanda ? Invece no, nessuna sorpresa !

Scontata – ma non certa inaspettata – breaking news !
Che fine ha fatto la Pacco Esclamativo, nota cabarettista del settore ?

Sospesi tutti i tornei , sede non pervenuta, sito abbandonato da mesi, nessun torneo di quelli promessi in pompa magna all’inizio più organizzato.

Questo è uno dei più spettacolari e più veloci crack mai visti, altro che scoppio della bolla delle dot.com o di Lehman Brothers !

C’è da dire che io sin dal primo giorno che ne avevo sentito parlare fra me avevo detto fra me e me, parole testuali :
” Questi se fossero una società quotata li avrei venduti allo scoperto sin dal primo minuto di contrattazione del primo giorno “.

Beh, qualcuno commenterà (pochi, ma tutti coloro che hanno un impiego serio nella Real Life) che non c’erano dubbi.
Vero, ma è l’ennesima dimostrazione sia della stupidità della maggior parte della gente facente parte dell’ambiente scacchistico, sia del fatto che managerialmente valgono zero (anzi, sottozero).

Doppio punto di domanda

Ma d’altra parte bastava leggere la loro home page per capire che questo sarebbe stato uno short sicuro da effettuare ad occhi chiusi senza dubbi :

[…]Un’Associazione è un insieme di persone con un progetto comune.
La nostra Associazione è un insieme di persone aperto alle esigenze della società e dei soggetti più deboli.
Per questo […] ha deciso di lanciare il progetto:
[…] PER GLI ALTRI.

Con questa progetto (NB : scritto proprio così), nell’ambito delle sue manifestazioni, [….] intende, in collaborazione con le Amministrazioni Comunali locali, individuare le Associazioni di Volontariato o Onlus del territorio e aiutarle attraverso un contributo economico e sociale.

E’ solo un modo, “il nostro modo”, di relazionarsi con il territorio, lasciando un segno d’amicizia che rimane anche quando la manifestazione è finita e abbiamo ritirato le scacchiere.[…]

Ma in tutto questo ciarpame inutile di parole, cosa volevano arrivare a dire ?
Nulla !

Nessun riferimento a nessuno sponsor, nessun accordo con gli enti locali,nessun nome di società onlus interessata, nessuna società di volontariato.

Nessun link nel sito internet e nessun riferimento mai visto in tutto questo tempo.
Insomma niente di niente !


Per altro le iscrizioni ai tornei nella maggior parte dei casi (non in tutte, fortunatamente) dovevano essere versate in una carta Postepay – e non in un normale conto corrente bancario o postale come qualunque società che vuole avere sia visibilità, sia dare una immagine di serietà farebbe ad occhi chiusi – intestata non alla società medesima ma ad un personaggio cui non si è mai capito quale sia la sua professione e soprattutto che solidità economica potesse fornire, non avendo mai lavorato in vita sua.

Ed è noto anche ai polli che per aprire una carta di credito Postepay non occorre nemmeno avere i requisiti per possedere un normale c/c – quindi è evidente che il titolare della Postepay in questione NON è in grado di aprire nemmeno un c/c a suo nome.

Quindi bastava solo leggere – e nemmeno tanto attentamente – per capire che il progetto era inesistente sin dall’inizio.

Ho una certa esperienza di comunicazioni societarie vie internet e non, e quando i siti non sono più aggiornati da mesi e le società cancellano qualsiasi tipo di comunicato – oltre al fatto che il consiglio direttivo a questo punto NON può esistere mancando il presidente sin da Marzo, qualunque statuto societario deve possedere questo fondamentale requisito – le società sono strafallite o quantomeno in coma profondo.

Ed era un progetto sponsorizzato nientemeno che dalla federazione in pompa magna, con tanto di iscrizione al portale da effettuarsi in modo non anonimo ed esclusivamente per gli iscritti con tessera agonistica.

Organizzatori ed imprenditori non ci si inventa, e la professionalità è tutto.

Bruciato pure l’accordo con una primaria banca nazionale (e di quelle molto note, quella che gira intorno a te) che credo ci penserà due volte prima di sponsorizzare ancora un evento scacchistico.

Complimenti davvero, sanno vendere molto bene il loro prodotto.

Si sono giocati  molto probabilmente per sempre uno sponsor potenzialmente molto, molto importante, visti gli indubbi legami che ci sono fra la nostra disciplina ed il mondo sia bancario, sia soprattutto della finanza per l’utilizzo della medesima forma mentis, ma mica lo capiscono gli ottusi.

D’altra parte una società che mette come immagine per le public relations un personaggio (il medesimo citato prima) noto per i rutti, i peti o per avere dichiarato in più di una occasione e pubblicamente (anche in rete firmandosi con uno pseudonimo facilmente riconoscibile) di avere venduto partite e che avrebbe continuato a farlo in futuro senza problemi, non poteva che fare questa fine.

Ma c’è un aspetto ulteriore che mi sorprende .
I tesserati sono sempre tenuti all’oscuro di tutto, trattati come dei poveri sfigati e nulla più.
E gli stessi mai protestano e mai si domandano certi quesiti .

E se lo fanno, tutto avviene sempre dietro le quinte, come nella peggiore loggia massonica.
Nulla è mai fatto alla luce del sole.

Un movimento del genere non può avere un futuro, nè lo potrà avere mai.
La lobotomizzazione delle loro menti è arrivata al punto di non ritorno.

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