Pubblicato il 3 Dicembre 2004 da Veronica Baker
Disoccupazione in leggero calo negli USA, ma inferiore alle attese
Il dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti ha annunciato che nel mese di novembre il tasso di disoccupazione è sceso al 5,4% dal il 5,5% di ottobre. Nello stesso mese il governo americano è riuscito a creare 112 mila nuovi posti di lavoro (non agricoli), un dato ben peggiore delle attese degli economisti (180 mila).
Inolte per il precedente mese di ottobre è stata operata una revisione al ribasso delle statistiche provvisorie, in quanto i posti effettivamente creati erano stati 303mila contro i 337mila inizialmente riportati.
Oltre a questo, sempre oggi sono stati rettificati in peggio i dati relativi all’ occupazione creata in settembre-ottobre, con un taglio di 54mila unità rispetto ai dati resi noti a suo tempo.
Il comparto manifatturiero anche a novembre ha continuato a perdere colpi, in quanto sono stati persi cinquemila posti di lavoro, mentre il comparto del commercio al dettaglio ha registrato 16.200 occupati in meno.
Quanto ai servizi, continuano invece a ‘macinare’ posti, con un’ occupazione aggiuntiva di 104mila unità che peraltro si raffronta ai +241mila posti creati ad ottobre.
Infine nel settore delle costruzioni a novembre si sono avuti undicimila posti in più, dopo i +65mila di ottobre.
Sempre oggi è stato comunicato che a novembre la paga oraria ha segnato una crescita pari allo 0,1%, cioé un penny, il più modesto aumento da un anno a questa parte.
Tutto questo mentre contemporaneamente i lavoratori hanno dovuto sostenere oneri crescenti per le conseguenze del caro-petrolio.
Tornando al precedente mese di ottobre, secondo alcune valutazioni inoltre il dato relativo ai circa 300mila posti di lavoro aggiuntivi creati è stato in buona parte dovuto all’ effetto-uragani, cioé all’ occupazione assorbita dal ripristino delle attività danneggiate dagli eventi atmosferici, che avrebbero comportato la creazione di circa centomila posti.
Il dato odierno viene ormai a pochi giorni di distanza dalla riunione del Federal Open Market Committee della Federal Reserve, che dovrà decidere sul livello dei tassi, con gli economisti che puntano su un ulteriore rialzo al 2,25%.
Le statistiche odierne, in ogni caso, non sembrano avallare una situazione di uscita definitiva dal tunnel per quanto riguarda il mercato del lavoro, in quanto permangono le difficoltà – anche per l’ elevato prezzo del petrolio – da parte delle aziende a far ripartire decisamente l’ occupazione.
Quanto al calo del tasso di disoccupazione, a novembre al 5,4%, va tenuto conto che la metodologia statistica in questo caso è molto diversa da quella utilizzata per calcolare i posti di lavoro creati, per cui non è possibile mattere a raffronto i due dati.