Dilettanti allo sbaraglio

Pubblicato il 5 Febbraio 2007 da Veronica Baker


Dilettanti allo sbaraglio

Fare il trainer non è certo una cosa semplice.
Si può avere sulla carta la squadra più forte possibile, ma poi fare un flop clamoroso.

la corrida

Al contrario, si può avere una squadra senza elementi di spicco,ma molto coesa fra i componenti.
Questo team otterrà sicuramente risultati migliori di quello precedente.

Occorre sapere gestire correttamente le risorse umane all’interno del proprio team, facendo attenzione, prima di tutto, al patrimonio umano, considerandolo, a tutti gli effetti, come il bene più prezioso per la riuscita della impresa.

Altrettanta rilevanza , sia pure con sfumature del tutto diverse, assumono tutti coloro che lavorano dietro le quinte, da coloro che ti aiutano nella preparazione, nello studio delle aperture adottate dai propri avversari, da coloro che ti incoraggiano ad andare avanti ed a lottare.

Questi non appaiono direttamente fra i componenti della squadra ; ma il loro apporto risulta ugualmente determinante per raggiungere lo scopo che ci si è prefissi all’inizio della nostra avventura.

Creare un ambiente positivo significa migliorare di base le condizioni iniziali.
Significa creare una atmosfera priva di tensioni e di conflitti.

L’assenza di contrasti all’interno dello staff e l’armonia fra i vari componenti è direttamente proporzionale sempre alle capacità di chi allena o coordina la squadra, facendo in modo che ognuno si senta parte indispensabile, indipendentemente dal tipo di compiti che si è chiamati a svolgere e dalle responsabilità che gli vengono attribuite.

Lo spirito di squadra.
Va creato.

Occorre una personale sensibilità ed una esperienza accumulata nel corso della carriera.
Questi due fattori assumono una importanza fondamentale, purtroppo.

Equilibrio, serenità, decisione ed un atteggiamento sempre e comunque imparziale sono indispensabili per gestire il team.

Infatti, insieme alla elaborazione della strategia da adottare, il coordinatore deve svolgere una funzione di coordinamento, orientamento, incoraggiamento e sostegno.

Possibilmente devono essere organizzate  delle riunioni fra tutti i componenti del team allo scopo di comunicare le proprie esperienze e di chiarire eventuali dubbi.

Incontrandosi periodicamente ci si abitua a parlare lo stesso linguaggio, entrando in sintonia con altri e soprattutto confrontandosi.

Occorre, infine, saper dare le opportune spinte motivazionali, che possono essere più o meno forti.
Sapere motivare i propri giocatori significa caricarli  e metterli in condizione di dare il massimo.

Nulla di tutto questo vedo nella gestione della nostra squadra.
Anzi, vedo in tutti i punti l’esatto opposto.

Dilettanti allo sbaraglio

Sono pressocchè certa che non andremo lontano.
Vincere il girone ?

Ce lo scordiamo assolutamente, Fragmenta è una squadra coesa al massimo, formata da elementi che si stimano tutti fra di loro, che collaborano attivamente fra di loro, che si ritrovano tutti insieme ogni settimana a giocare e ad analizzare.

Oltre ad essere globalmente molto più forti di noi come squadra, anche se magari nei singoli confronti ce la potremmo tranquillamente giocare.

Una squadra che io globalmente prendo come esempio in modo assoluto e che infatti sta ottenendo risultati di grande rilievo.

Noi ?
Sulla carta una squadra forte, ma formata da elementi che non interagiscono affatto fra di loro, dove risulta addirittura difficile dialogare fra i vari componenti.

Una squadra che vedo divisa già in partenza, dove alcuni elementi  sono visti dagli altri componenti del team non di buon occhio, nè vengono tutelati dal proprio team-manager e/o dagli altri componenti quando sono soggetti ad attacchi personali che ledono la dignità umana, come già successo purtroppo nel doppio confronto dei quarti del Trofeo Lombardia, che anche per questo motivo ci ha visto soccombere.

Spirito libero

Un team dove non appare chiaro nulla, ma proprio nulla.

Dove sono pronta a scommettere che dietro le quinte succedono cose turche che non possono essere riferite a tutti.
Dove gelosie ed invidie sono messe davanti all’interesse di squadra.

Spero di sbagliarmi.
Ma temo che con questo spirito non andremo molto lontani.


Veronica


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