Difficoltà crescenti, ma non sarà la fine del mondo

Pubblicato il 19 Agosto 2008 da Veronica Baker


Difficoltà crescenti, ma non sarà la fine del mondo

Lo speculatore cerca semplicemente di fare profitti da un’ascesa o da un declino dei prezzi.
Estremizzando vi sono due categorie di speculatori: il piccolo o medio trader (sia di titoli azionari che di derivati) ed il grande speculatore.

Vi sono sempre stati tentativi di pilotare le borse nel passato,ed in questo momento tale speculazione è fortissima, praticata probabilmente dagli stessi istituzionali.

La grande speculazione non si muove solo facendo lievitare e alimentando le aspettative tramite i vari canali d’informazione ai piccoli investitori/speculatori, ma anche pilotandone la discesa a volte irrazionale.

 

Passano gli anni, ed i grandi speculatori sono sempre più potenti e sofisticati, ma, ahimè, i piccoli non cambiano mai : sempre pronti seguendo l’onda dei messaggi positivi o catastrofici lanciati dai grandi, cavalcarne le tesi, scimmiottando ed improvvisandosi analisti, politici o veggenti da quattro soldi.

Difficoltà crescenti, ma non sarà la fine del mondo

Vi sono diversi tipi di catastrofisti :

  • I grandi analisti americani : pubblicano libri da decenni facendo sempre riferimento alla depressione del ’29, vendono milioni di libri nel mondo,fanno conferenze e spariscono per anni quando i fatti gli danno contro, per poi riemergere ad ogni momento loro favorevole.
  • Gli economisti/analisti/politologi nostrani : pure loro pubblicano libri, fanno conferenze sulla falsariga dei più importanti colleghi americani. Il catastrofismo rende e prima o poi ci si prende pure.
  • Gli appassionati dei forum : per lo più catastrofisti (per ovvie ragioni) scrivono trattati di economia lanciandosi in previsione sconcertanti seguendo sulla falsa riga e facendo dei copy&paste dai personaggi prima citati, frequentemente interpretando elementi, dati e dichiarazioni fasulle e non veritiere.

Perchè questi soggetti recano danno ?

Perchè le loro previsioni della fine del mondo o paragoni col ’29 non si sono mai avverate, anzi al massimo del pessimismo è quasi sempre arrivato un rialzo epocale.

La storia dei cicli economici e delle borse è sempre stata caratterizzata in questo modo.

Facciamo l’esempio dell’ultimo ciclo economico, a dire il vero un po’ anomalo se confrontato con altri periodi.

Venivamo da una delle bolle più grandi della storia borsistica ; lo scoppio naturale fu di proporzioni inaudite, le società azzerarono gli utili eclatanti dei periodi precedenti, le economie entrarono in recessione, “l’attentato” alle torre gemelle fu un evento inaspettato ed inaudito.

L’allarme attentati perseguitò il mondo intero per diverso tempo, guerra in Afghanistan, attentati che proseguivano ad impaurire il mondo intero.

nasdaq1

Le economie e le borse furono letteralmente distrutte, e come finale mesi e mesi di preparazione per la guerra in Iraq.

Gli indici mondiali si trovarano a Febbraio del 2003 annientati :

  • Nasdaq da 5000 a 2000
  • Dax da 8000 a 2000
  • SPMIB da 50000 a 20000

I catastrofisti continuarono a buttare benzina sul fuoco come sempre, con ragioni valide dal loro punto di vista : vi era un’altra guerra alle porte con l’Iraq, il petrolio continuava salire.

Nessuno diceva col Nasdaq100 crollato a 800 che era possibile tentare un acquisto.
Il rischio era veramente basso : se si fosse azzerato (quindi la distruzione totale dell’economia mondiale) la perdita massima per ogni singolo contratto sarebbe stata di 16000$.

Ma nessuno pensava a comprare ; anzi continuavano imperterriti a vendere, l’umore sui forum era ai minimi storici, i target erano a dir poco ridicoli.

Agli inizi di Marzo 2003, ad una settimana dall’inizio della guerra in Iraq (quindi  al massimo del pessimismo) in mezzo all’incredulità ed all’ilarità dei catastrofisti le borse diedero segno di vitalità che precipitosamente un grande numero di analisti e commentatori si affrettarono consigliare i piccoli risparmiatori di non seguire perchè sarebbe stato un fuoco di paglia.

Balloons

Ma a fine 2003 il Dax da circa 2000 era già a 4000.

A differenza delle altre riprese dopo crolli, questa volta vi era un grande numero di commentatori catastrofisti o pessimisti, che hanno solamente  recato grave danno ai piccoli risparmiatori/speculatori,condizionando il mercato con le loro analisi negative.

Sappiamo tutti com’è finita : c’è stato uno dei più grandi rialzi di borsa della storia e questa volta il “parco buoi” non è entrato, nemmeno ai livelli massimi.

Era l’occasione che il mercato attendeva per rifarsi delle gravi perdite subite dal crollo precedente.
Un’ascesa continua, sino portare gli indici circa vicino od a superare i massimi storici :

  • DAX circa 8000
  • DJ 14000 (il massimo storico di tutti i tempi)
  • SPMIB 44000

Un’occasione forse irripetibile, mancata dalla maggioranza del mercato grazie ai catastrofisti.

Certo, alla lunga hanno avuto ragione, ma è stata una vittoria di Pirro : hanno mancato un rialzo epocale.
Ed ora vedremo se il mondo si azzererà.

elefante

Con ragioni di fondo (giuste come concetto, ma completamente errate come timing) hanno condizionato i mercati e gli operatori creando un alone di pessimismo ad oltranza, facendo perdere agli investitori la parte più interessante dei rialzi; salvo poi entrare nella fase finale per essere preda dagli stessi catastrofisti convertiti all’ultimo momento ad ottimismo o dell’altra banda di ottimisti ad oltranza (dannosi allo stesso modo).

Attualmente ci sono senza ombra di dubbio dei gravissimi problemi che devono ancora scoppiare nella loro totale intensità, per esempio negli USA (ma da noi la situazione è ancora peggiore) :

  • L’inflazione dei prezzi all’ingrosso  (che a differenza di quella dei prezzi al consumo non è manipolato) è al 9.8% annuale e mensile al 1.2% (il doppio delle attese) e il mese prima 1.6%. Prendendo gli ultimi due mesi ed annualizzandoli i prezzi all’ingrosso salgono del 15% almeno.
  • I dati economici (a parte l’export che è spinto dal $ svalutato) sono sempre peggiori.
  • Le banche hanno buchi per 500 o 700 o 800 miliardi di $$ (stime totali) che sono stati riempiti finora con 100 miliardi con iniezioni di capitale varie e per 450 miliardi dalla FED (cioè dal governo che ha messo il denaro con scadenza Gennaio 2009 : ha cambiato i derivati esotici e mutui tossici con titoli di stato e ha detto che glieli tiene fino a Gennaio).

La somma di questi tre fattori probabilmente alla lunga farà crollare il $, la borsa USA e il resto del sistema creditizio.

Ma si sentono ancora troppi catastrofismi ovunque, oggi più che mai.
Non erano diffusi i catastrofismi nel 2002 ?
E non ci voleva molto a capire che erano fuori luogo, soprattutto nei termini ?

Ok, gli indici possono perdere ancora un 30-40%.

Whitehouse north

Ma la situazione era ben più pesante di questo momento, almeno per ora, soprattutto a livello geopolitico.

E quando i prezzi raggiungono livelli eccessivamente bassi,sicuramente potranno scendere ancora ; ma un’ottimismo della ragione è bene prenderlo in considerazione e nei casi limite andare al ribasso senza però rischiare troppo, provando talvolta degli acquisti in controtendenza, anzichè predicare catastrofi in continuazione.

Personalmente a me piace shortare i titoli in prossimità dei massimi o comunque in ogni caso al termine di un trend, non necessariamente di lungo periodo (come ho fatto ad esempio con i petroliferi ed i minerari, alcuni ancora in portafoglio) e comprare in prossimità dei minimi non appena mi viene segnalata la possibilità di una possibile inversione (di titoli spinti a Luglio eccessivamente sui minimi ce ne erano a decine, anche se per questo rimbalzo è ora arrivato il momento del take profit, almeno per la maggioranza dei titoli), naturalmente se le condizioni di mercato ed i diversi parametri da me fissati in maniera piuttosto rigida mi danno un segnale positivo.

A proposito : dove sono spariti i target ed i commentatori del petrolio a 200, 250, finanche 500 $.
Solo qualche irriducibile è rimasto.

Ma chi si fosse messo al rialzo sui massimi sarebbe già quasi rovinato.

Negli anni ’70 si era costretti ad andare in bicicletta alla Domenica (me lo ricordo bene) in quanto vi era la crisi energetica : ma non c’era praticamente più petrolio.
Ed anche allora il prezzo esplose,come all’epoca della prima guerra del golfo.

Ma poi negli anni ’90 è arrivato anche a circa 10 $.
Solo un problema politico e di grande speculazione.

Personalmente non credo che i ribassi azionari siano finiti, quantomeno nel medio periodo : si tirerà avanti vivacchiando fino a quando il reddito fisso terrà e il $ non crollerà.

La chiave di tutto è il reddito fisso,ed il debito in $$ momentaneamente sta reggendo bene : lo comprano tuttora gli investitori esteri e le banche centrali.

Probabilmente ci aspetta un 2009 (o forse anche prima, fine anno 2008) molto difficile, con ribassi a doppia cifra ed il fallimento praticamente certo di qualche grossa istituzione americana e forse di qualcuna europea.

Da noi nell’UE le maggiori indiziate sono alcune banche inglese di media-grossa entità e le banche spagnole, che come noto sono quelle nettamente messe peggio (mentre, incredibile ma vero, le nostre banchette non corrono assolutamente alcun pericolo).

Ma  in ogni caso non sarà la fine del mondo.
Sarà raggiunto il classico bottom da cui prima o poi ci si riprenderà.
Anche se gli indici calassero per anni ed anni, la storia si ripete sempre.


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