Pubblicato il 22 Aprile 2023 da Veronica Baker
Non si può mai sfuggire ai propri difetti.
Difetti

Quando ero molto giovane desideravo essere perfetta.
Educata, per impressionare con il mio galateo.
Istruita, per sbalordire con la mia cultura.
Intelligente, per ottenere l’ammirazione di coloro che stavano vicino a me.
In forma superlativa, per stupire chiunque con il mio bel fisico.
Lo volevo solo per far piacere a qualcuno, come i miei genitori, i miei parenti, i miei amici, il mio partner.
In questo modo, rispecchiandomi nei loro occhi pieni di ammirazione, avrei potuto voler bene un po’ anche a me stessa.
Tuttavia non si può mai sfuggire ai propri difetti.
Sfortunatamente per me ho continuato ad averne, e davvero troppi : un temperamento praticamente indomabile, un’incontenibile incoscienza, una risata troppo forte, una voce troppo alta, un sedere un po’ abbondante, un’anima troppo sensibile, un inguaribile e talvolta immotivato idealismo.
Finchè un giorno è successo qualcosa di molto importante per me : ho smesso di considerare gli altri, di ascoltare i loro giudizi, di preoccuparmi di quello che pensavano di me.
Ed improvvisamente non ho più sentito il desiderio di piacere sempre e comunque a tutti.
In poche parole, non mi sono più conformata alle aspettative di chi avevo vicino.
In questo semplice modo è immediatamente scomparso ciò che comunemente viene definito “desiderio di accettazione sociale”.
Ed è così che sono diventata giudice di me stessa.
L’unica in grado davvero di valutarmi fino in fondo.
Certo, non è stato facile.
Nonostante la mia ossessione di piacere agli altri fosse ormai definitivamente scomparsa.
Perchè in me stessa ho trovato una critica ancora più feroce, più aspra, davvero più esigente.
Molto meno tollerante e meno incline al compromesso di chiunque altro prima.
Ma almeno gli standard, i riferimenti, le aspirazioni erano le mie ed esclusivamente le mie.
Così come lo erano i sogni, le speranze, le sfide ed i desideri.
E stato in questo momento che ho cominciato ad osare di più.
Sempre di più.
Certo, spesso sono inciampata, ed inevitabilmente caduta in modo fragoroso.
Ma da ogni caduta ho guadagnato tanto, davvero tanto.
Da ogni ferita aperta, da ogni lacrima versata, da ogni difetto che ho avuto il coraggio di mostrare, ho imparato sempre qualcosa.

Perchè se volevo essere libera, veramente libera, dovevo prima di tutto liberarmi dal giudizio degli altri.
E dovevo farlo da sola, senza l’aiuto di nessuno.
Ed a questo punto ho imparato che sono proprio le persone che per prime ti lodano e ti adulano quando dimostri di essere sempre al massimo quelle che per prime ti puntano il dito contro per ogni cosa che fai se, per caso, non sei più all’altezza delle loro aspettative.
Sì, proprio loro.
Quelle che poi sussurrano alle spalle e spettegolano senza avere nemmeno il coraggio di guardarti negli occhi.
Ed alla fine ti rendi conto che, in fondo, la loro è solo ed esclusivamente invidia.
Ti invidiano perchè sei semplicemente chi sei.
Perchè hai avuto il coraggio di fare quello che loro non avrebbero osato neppure concepire.
Ma soprattutto perchè hai visto troppi colori, provato troppe sensazioni, vissuto troppe esperienze, che nessuno di loro, mai e poi mai, potrebbe minimamente concepire nella loro mente.
E quel giorno ti penti amaramente per tutti i sacrifici che un tempo facevi solo perchè quelle persone avessero potuto avere un’illusione, così da essere lusingate dalla tua vicinanza.
Ma quando te ne rendi conto è davvero troppo tardi.
Il tempo perduto non torna più.
E quello che abbiamo elargito con tanta generosità a chi non se lo meritava non viene mai restituito.
Quindi non farti ingannare come me.
Fin da subito non preoccuparti di quello che dicono su di te.
Sii sempre dissacrante, rompi il muro dell’ipocrisia e soprattutto disinteressati totalmente dei giudizi altrui.
Anche se tutti quanti si metteranno subito di traverso per ostacolarti, per impedirti di essere chi vuoi essere.
Perchè la tua libertà, credimi, fa paura a molti.
Non starli ad ascoltare.
Vai avanti come un treno e spazzali via.