Copenhagen, veri e falsi ambientalisti (3)

Pubblicato il 11 Dicembre 2009 da Veronica Baker


Copenhagen, veri e falsi ambientalisti (3)

Vorremmo concludere questa esposizione con un invito alla speranza ed alla concretezza.

Non tutti gli ambientalisti sono ciarlatani come Al Gore o Carlo d’Inghilterra.

Ci sono esempi concreti – per quanto poco numerosi – di veri ambientalisti, persone che hanno fatto molto per l’ambiente, in modo tangibile e non solo a parole.

Una di queste persone è senz’altro il Premio Nobel della Pace (questa volta finito in buone mani) del 2004, la keniana Wangari Maathay.

Questa biologa africana già in tempi non sospetti, dal lontano 1977 – quando l’isteria pseudoscientifica per la CO2 non esisteva – aveva fondato un’organizzazione: il Green Belt Movement, il cui scopo era contribuire alla salvaguardia dell’ambiente in Africa e contro l’impoverimento dei suoli, attraverso interventi in campo agricolo nei centri rurali, con la piantagione di alberi e lavorazioni agricole nelle comunità.

In tal modo, grazie all’opera della Maathay, sono stati piantati e accuditi oltre 30 milioni di alberi, e nel contempo si è dato lavoro, istruzione e reddito a molte donne povere e famiglie africane.

L’esempio della Maathay è importante perché mostra la differenza tra il VERO ambientalismo, quello che persegue obiettivi apparentemente modesti, ma concreti e realizzabili, e può migliorare la condizione dei paesi poveri, e il FALSO ambientalismo che si fonda sulle menzogne della CO2 strombazzate dai media servi, su obiettivi grandiosi e velleitari, e alla fine devasta l’ambiente.

E poco importa se la Maathay adesso viene tirata per la giacchetta, per portarla a Copenhagen e farle dire che la sua opera riduce la CO2 (in realtà gli alberi al tempo stesso emettono CO2 e se ne nutrono metabolizzandola in zuccheri ed amidi).

Copenhagen, veri e falsi ambientalisti (3)

Quello che ci importa è che Wangari Maathay ha sicuramente fatto qualcosa per l’ambiente, mentre Al Gore, Carlo d’Inghilterra, la Nike, la Nestlè per l’ambiente non hanno fatto proprio nulla.

(3 – fine)


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