Pubblicato il 5 Maggio 2008 da Veronica Baker
Confronto aperto, discussioni e dibattiti
Tutti abbiamo delle convinzioni che ci stanno a cuore.
Alcune di queste sono importanti per noi, e non ci rinunceremo facilmente.
Una manciata di certezze scolpite nella roccia, un intero sistema di pensiero inestricabilmente intrecciato con la vita di tutti i giorni, concepito in modo tale che se viene sfilato un solo mattone, tutto l’edificio potrebbe crollare.
Le persone intelligenti sono in grado di sedersi e determinare in maniera razionale se una particolare idea è supportata da prove.
Ma la razionalità non è la sola componente della nostra psiche, così una discussione ragionevole è spesso deviata dalla natura umana.
Esempio classico : i membri di un qualsiasi movimento politico che espongono la “linea del partito”.
Gli argomenti non sono presentati tanto allo scopo di scoprire la verità, quanto al fine di convincere gli uditori; in questo modo, facendo molta attenzione al loro comportamento, si possono imparare efficaci tattiche di persuasione.
Per tutta la nostra vita, abbiamo visto persone “difendere il loro orto” verbalmente, ed abbiamo appreso alcune tecniche senza nemmeno essercene accorti, come la resistenza all’elaborazione delle informazioni.
Ciò che viene rigettato dipende da cosa si è in grado di reggere e di gestire.
Esempio : una proiezione di un film horror.
Alcune persone del pubblico chiuderanno gli occhi di fronte ad una scena particolarmente raccapricciante.
L’immagine – l’effettivo concetto – causa troppo turbamento per poter essere affrontata.
Esistono naturalmente metodi più sottili per “chiudere i propri occhi” ed evitare sofferenze semplicemente ignorando ciò che ci è sgradito vedere.
Altro esempio : una pubblicità che invita ad inviare denaro per aiutare i bambini che muoiono di fame.
Quante persone nella stanza improvvisamente si affaccendano in tutt’altro.
Queste azioni diventano abituali col tempo, sino a divenire riflessi condizionati.
Questo aumenta il loro potere protettivo, visto alla fine si diventa a malapena coscienti delle azioni che vengono compiute di riflesso.
In effetti, questa reazione potrebbe essere definita “l’evitare attivamente discrepanze cognitive”.
Si stanno offrendo a qualcuno informazioni che non vuole, perché troppo disturbanti.
Se si continua a fare leva sulla questione, potrebbe essere percepito come un assalto mentale, e non potete prevedere cosa chi vi sta davanti potrebbe dire o fare in una simile situazione.
Se si sta avendo la peggio in un dibattito, una strategia utilizzata da molti è di focalizzarsi su una parola particolare che l’altra persona ha usato e dibattere su questa.
Ciò può distrarre l’altro per un momento e dare la possibilità di manovrare la conversazione in modo che questa non giunga alla conclusione che si stava per essere costretti ad accettare.
Ci sono molti altri metodi per far deragliare un dibattito, come introdurre nuove idee che sono solo vagamente legate con la questione centrale.
Questa tecnica potrebbe essere chiamata “Argomento della Falsa Pista” o “Sviamento Ad Hoc”.
In questo modo si può costringere linterlocutore a gestire tali questioni marginali da fargli dimenticare l’argomento principale.
Normalmente non si è consapevoli del fatto che stiamo sviando una discussione; semplicemente ci si sente a disagio con l’attuale linea di ricerca e ci si allontana delle idee che non ci piacciono.
Oppure viene cambiato subdolamente argomento al fine di tornare in una zona più confortevole.
Questa è una perfida abitudine, che può evitare l’ingresso in territori pericolosi anche se illuminanti.
Si evita di sabotare inavvertitamente una discussione se veramente interessa imparare qualcosa qualcosa, ed osare lasciar da parte i nostri concetti più amati – almeno, temporaneamente.
Se si possiede una tale inclinazione, ci si può permettere di lasciar passare le parole e le frasi e fare in modo che il nocciolo della questione sia messo in discussione.
Ma per fare questo occorre avere una mente realmente aperta, non solo a parole.