Come una Fenice

Pubblicato il 2 Aprile 2008 da Veronica Baker


Come una Fenice

La Fenice aveva l’aspetto di un’ aquila reale e il piumaggio dal colore splendido, il collo color d’oro, rosse le piume del corpo e azzurra la coda con penne rosee, ali in parte d’oro e in parte di porpora, un lungo becco affusolato, lunghe zampe e due lunghe piume – una rosa e una azzurra – che le scivolano morbidamente giù dal capo (o erette sulla sommità del capo).

Come una Fenice

Dopo aver vissuto per 500 anni (secondo altri 540, 900, 1000, 1461/ 1468, o addirittura 12954/ 12994), la Fenice sentiva sopraggiungere la sua morte, si ritirava in un luogo appartato e costruiva un nido sulla cima di una quercia o di una palma.

Qui accatastava ramoscelli di mirto, incenso, sandalo, legno di cedro, cannella, spigonardo, mirra e le più pregiate piante balsamiche, con le quali intrecciava un nido a forma di uovo – grande quanto era in grado di trasportarlo (cosa che stabiliva per prove ed errori).

Infine vi si adagiava, lasciava che i raggi del sole l’incendiassero, e si lasciava consumare dalle sue stesse fiamme mentre cantava una canzone di rara bellezza.

Per via della cannella e della mirra che bruciano, la morte di una fenice è spesso accompagnata da un gradevole profumo.

Dal cumulo di cenere emergeva poi una piccola larva (o un uovo), che i raggi solari facevano crescere rapidamente fino a trasformarla nella nuova Fenice nell’arco di tre giorni dopodiché la nuova Fenice, giovane e potente, volava ad Heliopolis e si posava sopra l’albero sacro.

Inoltre :

  • La Fenice, dal momento che si crea da sé, non può avere alcun Maestro.
  • Essendo  unica (ne esiste soltanto una per volta), è un essere solitario, ancora più solitario per via del fatto che non si riproduce.
  • Lei stessa ha dovuto rinunciare alla sua felicità personale e alla possibilità di amare.

Fonte : http://it.wikipedia.org/wiki/Fenice

Credevi di aver conosciuto ogni dolore, ogni infima bassezza e ti sentivi forte delle tue conoscenze.
Improvvisamente un vortice inaspettato ha portato via tutto di te.

Ti sei trovata sola in una spirale senza fine,rendendoti conto di avere vissuto un’illusione.

Nel dolore spesso si vuole restar soli, si vuole meditare.
Ti rendi conto che quelli che credevi amici, oppure la tua famiglia al primo sentore di dolore e di problemi semplicemente ti ignorano per continuare la loro vita indisturbati.

Ed il dolore già penoso si fa più forte.

La sera quando tenti di dormire i pensieri ti assalgono, la testa ti duole, la mente si sente serrata da angoscia e senti calore… sempre più calore.

tunnel7 7 2006

Un tunnel buio, scurissimo, lunghissimo, che appare senza fine.Improvvisamente uno spiraglio :  un paesaggio bellssimo, un paradiso incantato tropicale, incontaminato, dove scorgevi il nascere del sole.

Alba su 20mare

E allora pensi che è arrivato il momento, comincerai ad ardere, brucerai nel tuo stesso fuoco, risorgendo dalle tue stesse ceneri.
Questo sarà il momento in cui tornerai a vivere.


Veronica


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