Pubblicato il 23 Maggio 2023 da Veronica Baker
Basta fare una fila in un supermercato a Milano, New York, São Paulo o Londra per verificare immediatamente la veridicità di quanto raccontato.
Barbarie made in Italy

L’imbarbarimento del popolo italiano ha ormai raggiunto livelli che, francamente, non si vedevano dal tempo degli Unni e degli Ostrogoti.
Ma la cosa più ridicola e disgustosa di tutte è che le “civilissime” persone che vivono in questo “splendido paese, il migliore del mondo” che, secondo loro, sarebbe l’Italia, pur osservandone le evidenti storture che sono sotto gli occhi di tutti, invece di denunciarle alla pubblica autorità, oppure ancora meglio, provare a fare qualcosa di concreto quando queste si verificano, si limitano a lamentarsi di tutto questo esclusivamente sulle reti sociali.
Oppure, ancora peggio, continuano addirittura a negarne la esistenza, reputandosi cittadini di un “grande” (e soprattutto “civile”) Paese.
Ma dove questo “grande” Paese !
Forse sono troppo diretta nelle mie parole, ma tutto questo è veramente penoso se visto con gli occhi di una persona che, dopo avere visto e vissuto in diversi “bordelli” in giro per il globo terrestre, ormai da più di un decennio lo ha abbandonato senza farvi più ritorno.
Altrove non è certo migliore la situazione ; ma la popolazione almeno non è così indolente, nè manda avanti questa assurda storia del “paese migliore del mondo”, roba da Quarto Mondo.
Se gli abitanti della penisola conoscessero le migliaia di barzellette che all’estero girano sul loro conto (non solo nel loro continente) e che vengono giornalmente raccontate, ne rimarrebbero completamente esterrefatti.
Eh, ma i giornali stranieri, che da anni sfottono l’ex-Bel Paese, sono “faziosi”, non è vero nulla !
Palle, ovviamente.
A questo punto, mi viene spontanea una domanda : di chi sarebbe la cosiddetta “colpa” di tutto questo ?
Del Governo che non sa fare rispettare le leggi ?
Della generazione passata che non ha saputo trasmettere i valori del “passato” ?
Della globalizzazione che ha barbarizzato gli usi e costumi ?
Ovviamente non è mai colpa di nessuno, ovvio.
Anzi no, è sempre degli “altri”.
“Io non c’entro, mi faccio solo ed esclusivamente i cavolacci miei.
E poi, chi me lo fa fare di combattere contro i mulini a vento ?”.
Questo è ciò che afferma l’italiano medio.
Troppo facile.
E soprattutto troppo comodo lavarsene le mani, sentendosi a posto “con la propria coscienza”.
Questo è l’atteggiamento ormai di tutti.
Tanti anni fa stavo facendo la fila all’Esselunga per pagare la spesa.
Arriva un buzzurro, peloso, muscoloso, talmente sudato da mandare un evidente cattivo odore, che salta immediatamente la coda e passa avanti a tutti, evidentemente contando sulla sua stazza da King Kong.
Le altre persone che erano in fila, per lo più anziani (ma c’erano anche giovani di circa 20 anni, che però erano troppo indaffarati ad armeggiare con il loro smartphone) rimasero mute, così come non profferì parola la cassiera ; d’altra parte che gliene poteva fregare se il buzzurro era servito per primo, mica il suo (misero) stipendio sarebbe stato decurtato…
Visto che nessuno apriva bocca, chiesi in modo educato al buzzurro di rispettare la coda e di tornare indietro al suo posto.
La sua forbita risposta fu degna dei suoi studi ad Oxford :
“Vaffanculo puttana, ma che cazzo vuoi ?”
Ovviamente non indietreggiai di un millimetro nella mia posizione ; anzi, chiesi alla cassiera di chiamare il direttore (che in questi momenti è sempre “particolarmente impegnato”), e solo allora tutti gli altri “pavidi” personaggi in coda iniziarono a protestare anche loro (un classico dello scaricabarile tipicamente italiano).
Alla fine il buzzurro fu rimandato indietro, nonostante le sue minacce che “mi avrebbe aspettata fuori”…

Un’altra volta ero in metropolitana, intorno alle quattro del pomeriggio.
Presi il mio posto tranquillamente vicino a due tizi che leggevano il giornale (o, meglio, facevano finta).
Ad un certo punto sentii dietro di me uno strano movimento, e girandomi avvertii notai un ladruncolo che stava provando ad armeggiare con la mia borsa.
Lo presi immediatamente per la giacca, gridando nel contempo che qualcuno mi aiutasse a fermarlo ; ma gli altri passeggeri non reagirono in alcun modo, come fossero suoi “complici” (“non vedo, non sento, non parlo”), compreso i due tizi vicino a me che “sprofondarono” ancora di più nella (finta) lettura del loro giornale.
Fortunatamente Madre Natura mi ha dotata di buoni riflessi, e dopo essermi girata di quasi 180° con un calcio sugli stinchi del malcapitato ladruncolo respinsi il suo tentativo (piuttosto maldestro, a dire il vero) di furto.
A questo punto il delinquente scappò via, senza che nel frattempo nessuno avesse fatto (od almeno provato a fare) nulla per fermarlo.
Quanta indolenza, quanta pigrizia, quanto menefreghismo, quanto egoismo.
Questo è il problema dell’Italia (e non solo dell’Italia, purtroppo).
Non esistono praticamente più le persone “perbene” che lottano per difendere un diritto.
Anche se quel diritto non è loro ma di qualcun altro.
In questo modo viene a crearsi un clima di sicurezza per tutti.
Oggi invece esistono solo barbari e quaquaraqua.
Gente che si riempie la bocca di belle parole solo per giustificare la loro vigliaccheria.