Articoli scientifici (2)

Pubblicato il 4 Novembre 2022 da Veronica Baker

In modo molto chiaro, Google ha dimostrato che non esistono ragioni scientifiche, mettendo in chiaro che si tratta esclusivamente di ragioni politiche.

Veronica Baker


Articoli scientifici

In questa pagina – che più o meno aggiornerò giornalmente – riporterò alcuni articoli scientifici di particolare interesse riguardo i tempi assai movimentati che stiamo vivendo in questo momento.


Come segnalato quasi un anno fa, il grafene viene introdotto nelle basi acquose dei prodotti di uso quotidiano con un rischio di introduzione nel corpo, in tutti i tipi di vaccini e in tutti i tipi di prodotti iniettabili : cibi magnetici, acqua, medicine, cosmetici.

In poche parole, stanno in tutti i modi provando ad ibridarci.

Tutto questo va molto oltre i semplici chip quadrati e i sistemi di rete di chip intra-corporee, ed i nanosensori.
L’ibridazione sta procedendo in modo molto più profondo che un semplice inserimento di “gadgets” nel nostro corpo.
Stanno ibridando il profondo del nostro essere.



Occorre dare atto che l’unico ricercatore indipendente che – insieme a me – sta segnalando da molto tempo questa metodologia di ibridazione del nostro essere è Dani Diaz di InfoVacunas (la differenza è che io ritengo che i metodi utilizzati dai soliti noti siano più di uno, ma sono dettagli in fondo).


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Come documentazione ulteriore, ecco un video di Mario Pincherle, uno dei più grandi ricercatori italiani delle civiltà antiche.



Balezin M., Baryshnikova K.V., Kapitanova P., Evlyukhin A.B. (2018). Electromagnetic properties of the Great Pyramid : First multipole resonances and energy concentration = Proprietà elettromagnetiche della Grande Piramide : Risonanze del primo multipolo e concentrazione di energia. https://doi.org/10.1063/1.5026556

Mario Pincherle nell’ambito dell’egittologia ha elaborato una teoria, secondo il mainstream “senza concreti riscontri scientifici“, sulle modalità di costruzione della piramide di Cheope, ipotizzando nei monoliti di granito interni una presunta “torre” che ha ritenuto preesistente alla piramide stessa e che ha collegato al simbolo dello djed (o “zed”).

Solo in seguito è stata trasferita dalla Mesopotamia all’Egitto, per essere posta in cima alla piramide di Zoser, solo successivamente posta all’interno della piramide di Cheope (o Grande Piramide), o meglio la piramide stessa sarebbe stata costruita attorno allo zed per proteggerlo.

Infatti non è mai esistito un faraone di nome Cheope : tale nome, in realtà, significa “mangiatoia”, o “culla” del divino.

Secondo Pincherle la torre zed e il “sarcofago di Cheope” sarebbero inoltre una sorta di luogo in cui il tempo e lo spazio sembrano modificarsi, per la diffusione di onde alfa verso i lobi frontali.

La sua teoria, tanto dileggiata dalla scienza “ufficiale” (soprattutto italiana), ha invece trovato riscontro nel 2018 : la risposta risonante della Grande Piramide di Cheope, che interagisce con le onde elettromagnetiche esterne della gamma delle radiofrequenze (la lunghezza d’onda è di 200-600 m) è infatti stata studiata teoricamente.

Con l’aiuto di simulazioni numeriche e della decomposizione multipolare, si è scoperto che gli spettri delle sezioni d’urto di estinzione e diffusione includono caratteristiche di risonanza associate all’eccitazione dei momenti di dipolo e quadrupolo elettromagnetici della Piramide.

Le distribuzioni del campo elettromagnetico all’interno della piramide in condizioni di risonanza sono dimostrate e discusse per due casi : quando la piramide si trova in uno spazio omogeneo o su un substrato.
Le camere della piramide infatti possono raccogliere e concentrare l’energia elettromagnetica per entrambe le condizioni circostanti.



Ghione S., Mezzasalma L., Del Seppia C., Papi F. (1998). Do geomagnetic disturbances of solar origin affect arterial blood pressure ? = I disturbi geomagnetici di origine solare influenzano la pressione arteriosa ? DOI : 10.1038/sj.jhh.1000708

I disturbi geomagnetici di origine solare sono molto spesso associati ad eventi biologici e clinici, tra cui l’aumento della pressione arteriosa.
Uno studio che mette in relazione i livelli di attività solare con le patologie cardiache presenti nella popolazione.
Le correlazioni paiono davvero evidenti.



Subbiah Alwarappan, Ashok Kumar (2014). Graphene-based materials  : science and technology = Materiali a base di grafene : scienza e tecnologia.

Una forma di carbonio sottile come un atomo, chiamata grafene, è stata studiata fin dalla sua scoperta nel 2010 grazie alle sue proprietà versatili.

Fino ad oggi, il grafene è stato considerato il materiale più resistente e più sottile conosciuto.
Sono stati fatti enormi progressi nell’applicazione del grafene alla nanoelettronica, nei sistemi biologici per il rilevamento di DNA, RNA, proteine ed acidi nucleici.
Inoltre, sono disponibili nanodispositivi a base di grafene per il rilevamento di batteri e agenti patogeni.



Kumar S. (2015). Studies on structural, optical and magnetic properties of low dimensional systems : CdO, Cd 1-x Mn x O, CeO2 and graphene based composites = Studi sulle proprietà strutturali, ottiche e magnetiche di sistemi a bassa dimensionalità : CdO, Cd 1-x Mn x O, CeO2 e compositi a base di grafene.

L’impatto delle nanoscienze e delle nanotecnologie ha permesso di comprendere, sfruttare, fabbricare ed ingegnerizzare i materiali per costruire dispositivi su scala nanometrica.
La sintesi di nanomateriali di forma e dimensioni desiderate è da molti anni oggetto di un’intensa ricerca.

Questa interessantissima tesi di laurea discuterà proprio di questi argomenti.



Lei Young and others, (2022). Efficient assembly of a large fragment of monkeypox virus genome as a qPCR template using dual-selection based transformation-associated recombination = Assemblaggio efficiente di un grande frammento di genoma del virus del vaiolo delle scimmie come template qPCR utilizzando la ricombinazione associata alla trasformazione basata sulla doppia selezione. Doi : 10.1016/j.virs.2022.02.009

Tralasciando le strane “coincidenze”, è interessante segnalare alcuni passi di questo nuovo studio proveniente da Wuhan.

Poiché l’infezione da MPXV non è mai stata associata a un focolaio in Cina, il materiale genomico virale necessario per il rilevamento della qPCR non è disponibile.
In questo rapporto, abbiamo impiegato TAR dual-selettivo per assemblare un frammento genomico MPXV da 55 kb che comprende E9L e C3L, due preziosi bersagli qPCR per il rilevamento di MPXV o altri orthopoxvirus“.

Quindi, ancora una volta, un sequenziamento creato virtualmente.

Inoltre i ricercatori hanno “ipotizzato” che “sebbene un genoma virale a lunghezza intera sia il modello di riferimento ideale per rilevare MPXV tramite qPCR, abbiamo cercato solo di assemblare un frammento virale di 55 kb, meno di un terzo del genoma MPXV.

Questo prodotto di assemblaggio è a prova di errore, eliminando virtualmente qualsiasi rischio di recupero in un virus infettivo, fornendo al contempo più bersagli qPCR per rilevare MPXV o altri orthopoxvirus“.



Erez M. and others (2018). Diagnosis of imported monkeypox = Diagnosi del vaiolo delle scimmie. Doi : 10.3201/eid2505.190076

“Sembrerebbe” che nel 2018 sia stato rilasciato un ceppo israeliano di vaiolo delle scimmie (la storia del viaggiatore proveniente dalla Nigeria francamente sembra assai poco credibile).

E’ quindi possibile che vista l’azione dei cosiddetti “vaccini” nel sopprimere i sistemi immunitari naturali possano spuntare delle possibili infezioni qua e là.
In ogni caso, i soliti integratori come Selenio, N-Acetilcisteina, Quercetina, Zinco, aiutano a non avere problemi.

Curioso anche come nello scorso Marzo 2021, l’NTI abbia collaborato con la Conferenza sulla sicurezza di Monaco per condurre un’esercitazione simulando una pandemia globale che coinvolge un ceppo insolito di varicella causato da un attacco terroristico che utilizza un agente patogeno ingegnerizzato in laboratorio.

Solo complottismo ?




Betzalel, N.; Ishai, P.B.; Feldman, Y. (2018). The human skin as a sub-THz receiver – Does 5G pose a danger to it or not ? = La pelle umana come ricevitore sub-THz – il 5G rappresenta un pericolo o no ? DOI : 10.1016/j.envres.2018.01.032

Alcuni passi da questo studio sono davvero illuminanti :

Nell’interazione tra le radiazioni a microonde e gli esseri umani, la pelle è tradizionalmente considerata come uno strato di spugna assorbente pieno d’acqua.
In un lavoro precedente, abbiamo dimostrato che questa visione è errata quando abbiamo dimostrato che la porzione arrotolata del condotto sudoriparo nello strato superiore della pelle è considerata come un’antenna elicoidale nella banda sub-THz“.

Abbiamo anche rivelato la correlazione dei parametri elettrocardiografici (ECG) con il coefficiente di riflessione sub-THz della pelle umana“.

La presenza del condotto sudoriparo ha determinato un elevato tasso di assorbimento specifico (SAR) della pelle in una banda di frequenza estremamente elevata.

Stiamo alzando una bandiera di avvertimento contro l’uso illimitato delle tecnologie sub-THz per la comunicazione, prima che vengano esplorate le possibili conseguenze sulla salute pubblica“.

Esistono prove sufficienti per suggerire che la combinazione di un condotto elicoidale del sudore e di lunghezze d’onda che si avvicinano alle dimensioni degli strati cutanei potrebbe portare a effetti biologici non termici”.
Tali timori dovrebbero essere indagati e queste preoccupazioni dovrebbero influenzare anche la definizione degli standard per l’applicazione delle comunicazioni 5G“.



Alphandéry, E. (2022). Nano dimensions/adjuvants in COVID-19 vaccines = Nano dimensioni/adiuvanti nei vaccini COVID-19 . Journal of Materials Chemistry B, 10(10), 1520-155. https://doi.org/10.1039/d1tb02408f

Un articolo molto importante : per la prima volta viene consigliato dalla letteratura ufficiale (quantomeno per l’uso futuro) l’uso di grafene e nanotubi di carbonio, camuffando il loro uso giustificandolo come “adiuvanti” nello sviluppo dei cosiddetti “vaccini” Moderna e Pfizer.

E inoltre…non solo mRNA, ma anche DNA.
Un articolo che conferma i sospetti sulla presenza di origami di DNA e di possibile loro autoassemblaggio.

“I (cosiddetti) “vaccini” proposti contengono diversi principi attivi : come “virus” inattivati, antigeni, mRNA e DNA, tutti associati ad adiuvanti standard od a nanomateriali (NM), come i liposomi nei (cosiddetti) “vaccini” Moderna e BioNTech/Pfizer.

Gli adiuvanti del cosiddetto “vaccino” COVID-19 possono essere scelti tra liposomi o altri composti, ad esempio ossido di grafene, nanotubi di carbonio CNT , esosomi, sfere mesoporose, polimeri o NM metallici”.


Il ricercatore indipendente Dani Diaz interpreta lo studio in modo differente (e le sue argomentazioni sono decisamente interessanti).
E’ noto ormai da tempo che l’ossido di grafene sia utilizzato come piattaforma di trasporto di DNA/RNA nelle cellule, e che il grafene iniettabile sia stato utilizzato come coadiuvante nei cosiddetto “vaccini” a rilascio di DNA/RNA nelle cellule.

Il suo parere è che lo studio in questione non affermi di aver utilizzato il grafene/CNT nel cosiddetto “vaccino” di Pfizer e Moderna, ma semplicemente ne incoraggi l’uso futuro, descrivendo diversi modi possibili di produrre dei cosiddetti “vaccini”, uno dei quali è la consegna di DNA/RNA alle cellule, specificando inoltre che questo è associato all’uso di coadiuvanti standard o di nanomateriali come il grafene/CNT come base di trasporto per il DNA/RNA alle cellule.

Inoltre solleva la possibilità di utilizzare tali forme di somministrazione di farmaci in futuro, invece di utilizzare la forma che è ora ufficialmente utilizzata per tale somministrazione nei vaccini Pfizer e Moderna (che “ufficialmente” – e qui mi permetto di dissentire da Dani Diaz in modo totale – non è con basi portanti nanomateriali come il grafene/CNT, ma in teoria utilizza ancora le vecchie forme ; con fosfolipidi e liposomi – le nanoparticelle lipidiche).

Per tutti questi motivi, a suo parere non è una novità che la letteratura scientifica parli di questo argomenti, e non è scritto da nessuna parte che attualmente Pfizer e Moderna stiano utilizzando questo metodo di trasporto.

Inoltre afferma che l’articolo sull’auto-assemblaggio dei cristalli di DNA sia “falso”, portando a sostegno della sua tesi numerosi argomenti spiegati nel video “Torres de papel” citato in precedenza.
In poche parole, secondo Dani Diaz lo studio di Alphandéry, E. (2022) confermerebbe le ipotesi esposte nell’ultimo suo video.

Un dibattito molto interessante, purtroppo inquinato da rivalità e probabilmente screzi pregressi fra i diversi team di ricerca.

Mi permetto però in questo caso di spezzare una lancia in favore di Dani Diaz, il cui oscuro lavoro di ricerca è stato per molto tempo boicottato – se non proprio dileggiato – da quel personaggio ambiguo chiamato Ricardo Delgado (le cui finalità “tossiche” erano già state segnalate da me ad agosto del 2021 ; ricordo inoltre che la sottoscritta nel Gennaio del 2022 ha ricevuto nel canale Telegram de La Quinta Columna minacce di morte ben circostanziate ed esplicite, nonchè pubbliche…)



Cristalli di sale di acqua di mare. Un ulteriore filmato di Dani Diaz a sostegno della sua tesi.



Torres de papel (“Torri di carta”), un documentario a cura di Dani Diaz sulla questione dei “nanochip” e delle “nanotecnologie” nei cosiddetti “vaccini”.

I toni utilizzati dall’autore sono invero molto polemici nei confronti non solo di Ricardo Delgado (un personaggio in effetti davvero molto “discutibile”), ma di tutti i ricercatori che hanno incentrato il loro lavoro anche su questa ipotesi : quindi anche nei confronti della sottoscritta, che ha partecipato attivamente a questo filone di indagine ed ha studiato attivamente questa ipotesi.

Invero a mio avviso non l’unica da prendere in considerazione, come già segnalato in data 1 Dicembre 2021.

Definire il tutto una “farsa orchestrata” sembra però un tentativo di iniziare la solita guerra intestina tipica della cultura spagnola, che in modo altamente campanilistico da sempre si divide in qualsiasi situazione in due fazioni contrapposte.

Parole come “calunnie”, “diffamazioni”, “uragano che li travolgerà” non sono certo degne di un ricercatore preparato come Dani Diaz, che ha mostrato in più occasioni di arrivare a conclusioni in controtendenza molto interessanti, come ad esempio quella del video appena pubblicato in precedenza.

In ogni caso, un documentario davvero molto interessante.
Perchè in un vero dibattito scientifico occorre sempre conoscere l’opinione altrui, confrontarsi, e, nel caso, rettificare la proria opinione.

Senza perdere mai di vista un obiettivo che dovrebbe essere comune : la nostra salvezza in questo tentitivo di attacco contro l’intera Umanità.



Channell J.E.T., Vigliotti L. (2019) The role of geomagnetic field intensity in late Quaternary evolution of humans and large mammals = Il ruolo dell’intensità del campo geomagnetico nell’evoluzione nel tardo Quaternario dell’uomo e dei grandi mammiferi.

Un importante studio scientifico che mostra come la forza del campo geomagnetico del pianeta Terra sia un indicatore del flusso di radiazioni ultraviolette (UVR).

E’ interessante notare come secondo questo studio la scomparsa dell’uomo di Neanderthal e di molti grandi mammiferi nel tardo Quaternario si è verificata durante i minimi valori della intensità del campo geomagnetico terrestre.

Inoltre, anche la filogenesi umana, ricavata dal DNA mitocondriale e dal cromosoma Y, può essere collegata ai minimi di intensità di campo, quindi al flusso di radiazioni ultraviolette provenienti dal sole.



Acuti Martellucci C., Flacco M.E., Martellucci M., Violante F.S., Manzoli L. (2022). Capnography assessment of carbon dioxide inhaled with face masks = Valutazione capnografica dell’anidride carbonica inalata attraverso le maschere facciali

Uno studio sui pericoli riguardanti l’uso prolungato delle cosiddette “mascherine”.



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