Anoressia intellettuale

Pubblicato il 3 Agosto 2022 da Veronica Baker

Noi siamo capaci di distruggere non solo i vostri corpi, ma anche le vostre anime, cosí come abbiamo distrutto le nostre.

Primo Levi


Anoressia intellettuale

Anoressia intellettuale
Dov’è la voglia di vivere ?

La maggioranza della gente del mon​do intero è entrata in uno stato che definirei “anoressia intellettuale”.

Una specie di malattia per cui la persona non ha più fame di stimoli intellettuali.
Non legge, non fa altro che guardare i telegiornali, non ha hobby.

Non fa niente che non sia lavorare, mangiare, dormire.
Per le ferie va su qualche spiaggia ad arrostirsi come un pollo di allevamento.

Dov’è la voglia di vivere ?
Discoteca, uscire ed ubriacarsi.

Questo è trasgredire.
E se non trasgredisci così non vivi.

Perchè vivere è trasgredire e trasgredire è vivere.

Avere hobby è da ricchi.
E comunque non ho tempo.

Ma il tempo se non te lo riservi non lo troverai mai.


Non ragionam di lor, ma guarda e passa…

Oggi viviamo nell’era della cafoneria dilagante.
Insulti, offese gratuite, volgarità alla massima potenza.

La democrazia diritto alla maleducazione.
E non più luogo civile dove esprimere le proprie idee.

Questo porta ad esporre le proprie argomentazioni in modo rabbioso e con parole forti.

Non più un confronto.
Piuttosto uno scontro.
Il terreno preferito dai cafoni senza argomenti.

Personalmente ho rinunciato a dialogare con chi non vuole capire.
Ma soprattutto fa finta di non capire.
E’ esclusivamente tempo perso.

Anzi, quando si sa di essere dalla parte della ragione questi elementi sono solo dei disturbatori della propria serenità interiore.

non ti curar di lor, ma guarda e passa...
La democrazia diritto alla maleducazione…

Chi desidera un cambiamento radicale della società – invece di provare a migliorare la sua situazione – sposta sul piano collettivo ciò che non ha risolto a livello personale.

Tendendo a desiderare una “nuova” società.
Più giusta, più equa.

Soprattutto più solidale.
Dove le sue “legittime” aspirazioni sarebbero finalmente soddisfatte.

Un “vantaggio” esclusivamente psicologico.

Così facendo trasforma il dolore interiore proveniente dalla sensazione di fallimento personale in un senso di gratificazione derivante dal sentirsi moralmente migliore di chi si concentra esclusivamente sulla cura del proprio particolare.

Sul piano pratico invece per migliorare il mondo intorno a noi è più utile raddoppiare gli sforzi nella cura del proprio orticello personale (o del proprio piccolo gruppo).
Invece che aspirare a cambiare il mondo.


Falsi nemmeno di autore
Falsi nemmeno di autore
Dei veri e propri falsi…

Purtroppo oggi è l’epoca delle truffe, degli inganni.

In un tale contesto risulta assolutamente normale quindi spacciare come veri personaggi mediatici che nulla hanno a che fare con un certo tipo di problematiche.
Ma che solo utilizzano a sproposito termini e parole incomprensibili ai più nel loro vero significato.

Dei veri e propri falsi.
E nemmeno d’autore, ma proprio da quattro soldi.

Il risultato ?
Ancora più confusione di prima nella quasi totalità della gente comune.
Purtroppo altamente condizionata dalla cultura spazzatura propinata dai mass media in dosi massicce .

Ormai il rispetto per le persone – soprattutto per quelle più umili e disagiate – è nullo.
Soprattutto proprio da parte di chi a parole esprime una falsa solidarietà.

Naturalmente ogni giorno che passa sono sempre più indignata.


Furbizia parente povera dell’intelligenza
Furbizia parente povera dell’intelligenza
Il furbo è convinto di essere intelligente…

Per un breve periodo di tempo la furbizia può essere un espediente per surrogare l’intelligenza, per compensare l’incapacità o la scarsità di mezzi.

Ma ha vita breve.

A volte è la mancanza di intelligenza che rende furbi, anche se i risultati ottenuti in questo modo non hanno certo il sapore e l’onore della vittoria.
Ma il furbo non conosce la profonda gioia di chi arriva alla meta con lealtà, non sente il sapore e non vede il colore.

Il furbo è convinto di essere intelligente.

A lungo andare l’ uso sistematico della “furbizia” si traduce in irrimediabile e definitiva perdita di reputazione sociale.
E’ solo questione di tempo.

E quando nessuno si fida più di te, quando la gente ormai ti considera solo un “furbo”, una persona inaffidabile ed indesiderabile, allora non c’è più furbizia che possa rimediare.

Solo allora il “furbo” comincia a rendersene conto ed a chiedersi se ne valeva davvero la pena.

Alla fine la furbizia emerge sempre per ciò che è : roba da poveretti.
Non ne vale la pena, ed il prezzo da pagare è insostenibile.


Opportunismo
Opportunismo
Impera esclusivamente l’egoismo…

Il significato tratto dal vocabolario è il seguente : “Comportamento di chi si adegua alle circostanze mirando a trarne comunque profitto ; disponibilità a compromessi per ottenere un tornaconto personale”.

La vita di ogni giorno rende evidente che sempre più persone fanno qualcosa solo quando gli conviene senza soppesare sentimenti, riflessioni, argomentazioni di chi ha di fronte.

Impera esclusivamente l’egoismo.
Anche in quella che viene definita da più ”amicizia”.

Ma che invece è solo una “conoscenza”.
I risultati di questa dilagante mentalità sono sotto gli occhi di tutti.

Nella gioventù i ragazzi sono vuoti, annoiati, non sanno come riempire le giornate.

Le loro relazioni sono insignificanti e di scarso aiuto pratico.

Nell’età adulta un egoismo sempre più accentuato.
Liti e screzi fra persone, ipocrisie evidenti, amicizie fragilissime o del tutto inesistenti.

Ma cosa farà chi ha davvero buoni sentimenti ?


Impossibile cambiare

Tra lauree vendute, lauree brevi, lauree “assistite”.

Ed il fatto che si è praticamente scelto di preferire il Grande Fratello ad un minimo di cultura…
Cosa ti vuoi aspettare ?

Le persone veramente in gamba vengono sempre “silurate”.
Molto meglio quelle “sottomesse”.

Perchè non creano “disagi”.
Quindi come è possibile cambiare la situazione attuale ?

In nessuna maniera.
Semplicemente non cambierà mai nulla.



Pressappochismo e superficialità

I veri mali della nostra epoca.

Si discute sempre e comunque su qualcosa.
Ma mai si considerano le cause.
Le motivazioni.

Soprattutto si preferisce non confrontarsi mai.
In questo modo non si dà il diritto di replica.

E si ha sempre ragione.
Poichè non si può essere certo smentiti da chi non può replicare.

Troppo facile.


Necessità indotte
Necessità indotte
Non si è paghi della dignità di quello che si è…

Abbiamo tolto la parola onestà dalla vita di tutti i giorni.

Per molti non vale più la pena competere, sacrificarsi, soffrire, crescere, formarsi.

Questa generazione non ha avuto bisogno di piangere.

Il risultato finale è una totale inedia.
Non è stato insegnato la tolleranza del diverso, la sconfitta, il no, il senso del dovere.

Inoltre il dilagare di necessità indotte.
Miti costruiti a tavolino per essere solo venduti.

In giro troppe facce sempre incazzate.
Non si è paghi della dignità di quello che si è.

La si confonde con quella di ciò che si ha.

E ciò che si ha non è mai abbastanza.


Un sorriso

Mancanza di cultura, tradizione, mentalità.

Un sistema ormai marcio e che fa acqua da tutte le parti.

Ma si sa, la colpa è sempre di qualcun altro.
Il metodo migliore per coprire il proprio fallimento.

Ma ricette magiche non esistono.

Basta solo sorridere alla vita un po’ di più.


Fanno tutti schifo…
Fanno tutti schifo
Il riso scarseggia già da mesi.

L’economia politica si definisce per l’appunto così per le ovvie implicazioni politiche.

Ma anteporre i pregiudizi politici alle visioni economiche fino a non volerle vedere con l’onestà che certe situazioni richiedono, mi sembra davvero stupido.
Oltre che pure un po’ infantile.

Il prossimo rincaro spropositato dei generi di prima necessità metterà per davvero a rischio la stabilità sociale.

A Shanghai esistono due grandi torri zeppe di prodotti elettronici.
Ma il riso scarseggia già da mesi.​_
E naturalmente il suo prezzo va alle stelle.

L‘inflazione danneggia la maggior parte delle persone.
Dai poveri per davvero alla grande massa dei poco abbienti.

Le politiche repressive dei vari governi mondiali faranno vedere ben presto le loro conseguenze.

Tutte queste sono argomentazioni incontrovertibili.
Se poi si vuol far spallucce, è un altro paio di maniche.

“Toc toc…”
“Occupato !”
“Cosa sta facendo ?”
“Sto votando !”
(suono dello sciacquone)

Esattamente il mio punto di vista su tutto un certo ambiente almeno da 25 anni, se non di più.
Ma…

…occorrerebbe pure chiedersi come mai in un film satirico come questo di quasi 40 anni fa (Fantozzi subisce ancora, 1983), dove il personaggio principale – il rag. Fantozzi – era una caricatura dell’italiano “medio” con poca cultura ed altri mille difetti, sia comunque rappresentato con una coscienza politica e civile ben più alta di quello “odierno”.

Quest’ultimo si lamenta esclusivamente sui social network e vota letteralmente a caso.
A seconda di chi gli promette quello che vuole sentirsi dire.
Senza alcun approfondimento preventivo, senza badare alle ideologie.

Trincerandosi dietro ad una frase fatta e ritrita :

“I politici fanno tutti schifo.”

Questo dovrebbe fare riflettere almeno un attimo.
E forse spiega anche il perchè della totale abulia degli italiani davanti alla perdita delle loro libertà più elementari.

Occorre una vera rivoluzione culturale.
Democratica.
Unica.



Uno spirito autodistruttivo
Uno spirito autodistruttivo
La miseria è l’unica forza impersonale…

Quello che mi viene da pensare è che non sia possibile, realmente, muoversi in questo modo palesemente autodistruttivo.
Ed infatti non lo è.

Non lo è se si pensa che sempre di più la coscienza stia facendosi breccia in chiunque.
Una coscienza pratica, legata alla comparazione tra stile di vita suggerito dagli stereotipi mediatici e vita vissuta.

Questa comparazione comincia a dare le prime concrete irrequietezze.
E la miseria è l’unica forza impersonale che impone limiti alla realizzazione di qualsiasi “action class”.

Un buon controllo politico in un periodo come questo è proprio derivato dal riempire di debiti un popolo.

Non dargli gli strumenti per rientrare, creare un sentimento di responsabilità del propri fallimenti per il tramite di un giochetto che semplificato suona così :

”Ma come ? Io ti ho dato fiducia a piene mani…non ti ho posto dei limiti…ti ho dato tutto il denaro che chiedevi per comprarti quello che volevi…ed adesso mi perdi il lavoro ?

Ma sei un disgraziato ! Vergognati ! Alla tua età mi aspettavo un po’ di responsabilità !

Guarda…proprio perchè sei cittadino di questo bellissimo stato…non fare questioni, non criticare, accetta prono qualsiasi mia decisione e forse ce la facciamo a farti risalire la china…forse…disgraziato, guarda a che punto ci hai portato per salvarti dalla fame…”

Continuando indifferenti nei propri traffici.
Ma l’importante deve essere che la voce di spesa “armamenti”, stranamente, resti costante nell’incrementarsi.



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