Always on my mind

Pubblicato il 23 Aprile 2008 da Veronica Baker


Always on my mind

In questi ultimi giorni ho deciso di commentare alcune mie partite (10 per l’esattezza), importanti non tanto per il loro contenuto tecnico, ma per il loro significato al di fuori della scacchiera.

Always on my mind

L’atmosfera, le emozioni, i sentimenti provati.
Questo è ciò che era importante in quei momenti, non solo quello che succedeva on the board.

L’esperimento pare non essere riuscito, data la totale o quasi assenza di feedback a riguardo.

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Anche se giustamente qualcuno mi ha fatto notare che ultimamente il blog sta prendendo questa piega ; vero, ma a partire da oggi tornerò nella direzione originaria, anche se il concetto di base non cambia di una virgola.

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A quanto pare, questo blog è seguitissimo e continua ogni giorno che passa ad aumentare i suoi lettori, con un trend in continuo aumento e che sta iniziando ad avere numeri interessanti ed impensati all’inizio.

Ma, l’interazione che ho con loro è pressocchè nulla o quasi, escluso quei pochi (che fra l’altro nella maggior parte dei casi conosco personalmente)  che ringrazio davvero di cuore per lasciare ogni tanto dei commenti, sempre graditi, oppure con tutti coloro con cui parlo “de visu” sui contenuti di quello che ho scritto qua.

Per cui, devo ammettere che lo scopo che animava questa iniziativa degli ultimi giorni è parzialmente fallito.
Peccato.

Impossibile scherzare e sdrammatizzare.
Ma anche impossibile intavolare dei discorsi seri (e credo che leggendo fra le righe i post se ne potessero fare molti di vario genere), perchè a quanto pare non interessano nemmeno questi.

Il mondo  è permeato da una grande falsità di base.
Tutti vogliono sapere e basta.

Oppure si frequenta o si ha un rapporto (anche virtuale) con una persona perchè si ha un interesse (che può spaziare dalle più diverse motivazioni) e nulla più.

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Tornando al tema iniziale, ho come l’impressione che molti dei lettori proveniente da un certo ambito vengano esclusivamente allo scopo di conoscere le mie varianti preferite ed il mio repertorio di aperture per prepararmi delle novità da sperimentare quando giocheremo in partita viva.

Senza ovviamente comprendere che ciò che viene pubblicato qua ha una scarsissima rilevanza in tal senso.

Sto ricominciando ad avere rigetto dell’ambiente, quantomeno di una certa parte.
Non appena fai notare queste cose elementari, non appena provi a fare semplicemente una battuta, immediatamente vieni riempita di frasi del tipo “il solito vittimismo”, “cosa ci puoi fare”, “è giusto così” ed altre con lo stesso tono.

Se cerchi solo un dialogo, nulla, non si può, non posso linkare il tuo blog perchè è vietato ai minori (rotfl, ma mi è capitato davvero di sentirmi dire queste parole), sei fuori tema, etcetc.

Il nostro mondo è profondamente classista fin nel midollo.
Anche qua c’è poco da fare, se non prenderne atto e comportarsi di circostanza, come, d’altra parte, sto già da tempo facendo.
Comportamenti di questo genere non mi creano più alcuna emozione.Io vado avanti per la mia strada, semplicemente.

Ed anche qua, sarebbe interessante ancora una volta conoscere il parere dei tanti lettori, silenti e non.
Ma, ancora una volta, temo che non ci sarà nessuna risposta, oppure che saranno da parte di chi già conosco.

Always on my mind.
Ho capito (ancora una volta) la lezione.


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